Incontro di Studio presso la Facoltà di Sociologia dell’ Università “La Sapienza” di Roma

 

RESOCONTO DELL’ INCONTRO DI STUDIO

Il Liceo delle Scienze Umane e l’opzione Economico-sociale: Riflessioni
Roma, 16 maggio 2012

Il giorno 16 maggio 2012, presso la Facoltà di Sociologia dell’ Università “La Sapienza” di Roma, in via Salaria 113, alle ore 15.00, si è svolto l’incontro di studio sul tema Il Liceo delle Scienze Umane e l’opzione Economico-sociale: Riflessioni.

Sono presenti docenti delle scuole delle province di Latina, Roma, Frosinone e L'Aquila.

Al tavolo della presidenza la prof.ssa Gioia Di Cristofaro Longo, la prof.ssa Clotilde Pontecorvo, il prof. Riccardo Moro dell’ Università Statale di Milano, e il coordinatore dell’ incontro, prof. Luigi Mantuano, componente del CTS di SISUS.

Il prof. Mantuano ha tracciato una breve sintesi della situazione in cui attualmente si trova il Liceo delle Scienze Umane con l’ opzione Economico-Sociale (denominata LES nelle recenti iniziative ministeriali), evidenziando la "curvatura" sull'economico del Liceo "con opzione" e il fatto che si proceda da parte del Miur come se non fosse accaduto nulla in questi anni di dibattito e sperimentazione. Quali prospettive? Quale asse culturale? Quale utenza?

La curvatura ha suscitato reazioni di dissidenza, di fronte alle quali, però non basta più un semplice segnale di protesta e di solidarietà.

Il vicepreside di facoltà, nel porgere il saluto agli intervenuti, ha sottolineato la necessità di amplificare la problematica, nel senso di non lasciare questi documenti solo in un sito ma di allertare anche le autorità accademiche coinvolgibili (Sociologi e Antropologi e loro associazioni), denunciando l'impoverimento che si nasconde dietro la "licealizzazione" delle scuole e la tecnicizzazione degli insegnamenti disciplinari. Sarebbe ottimale fare pressione anche a livello istituzionale, nell'ambito delle possibilità di cui dispongono gli accademici, ed anche poter produrre un documento comune, da sottoscrivere e da comunicare alle scuole e ai sottosegretari.

Alla raccolta di elementi critici utili è stata dedicata la fase successiva, un dibattito innestato sulle dichiarazioni delle prof.sse Di Cristofaro Longo (scandalizzata dalla grave carenza nell'insegnamento di scienze naturali e Geografia: anche in un ipotetico LES autonomo, non prevedere l'insegnamento di Geografia costituisce un assurdo) e Pontecorvo.
Si è rilevata la necessità di evidenziare sinteticamente la "storia" dell’ intera problematica apertasi in pratica con la chiusura dell’ Istituto Magistrale quadriennale, quindi dal “mitico” 1977, al 2007, al Riordino, proprio perché l'impressione diffusa è che quel passato si sia chiuso con la fine della sperimentazione.

A questo proposito si è affermato che sul problema mancano interi "pezzi di comunicazione", la quale è oggi nelle mani di chi ha più voce (leggi: "lobbies" dei pedagogisti, degli Economisti, degli Industriali).

Paolo Cinque ha sottolineato che, paradossalmente, il Liceo ha acquisito un'identità durante la sperimentazione e l'ha persa in ordinamento.

Il collega Pozzi ("Margherita di Savoia", la scuola che ha ospitato il Seminario di Tivoli Terme) è intervenuto, dicendo di ritenere che occorra puntare a discutere non solo il "LES" ma anche il Liceo delle Scienze Umane. Inoltre, a suo avviso, le indicazioni nazionali segnano un ritorno al passato, un ritorno che si può anche ritrovare nell'impressionante somiglianza del monte-ore (27/30) con quello del Liceo gentiliano. Infine, la programmazione che discende da indicazioni di tipo prescrittivo non va più bene, mentre funzionava il modello "Liceo delle Scienze Sociali" che puntava sulle competenze didattiche del docente. La sua richiesta è che venga attivata una programmazione “in rete”: scuole che si scambino informazioni sull'impostazione didattica. Il collega, infine, ha lanciato un allarme sul fatto che l'operazione-Seminari si stia ora ulteriormente articolando in una fase nella quale si va a costituire una rete di scuole-LES e che le scuole dell'area del Nord-Est siano già cooptate dal Liceo scientifico di Vicenza (che ha ospitato uno dei seminari).

Il prof. Riccardo Moro si è dichiarato poco adatto ad entrare nel merito delle problematiche scolastiche, ma ha voluto dare un suo contributo attinente al tema su cui era stato invitato: se le scienze economiche siano "umane". Il suo rotondo "Sì!" si è basato sulla constatazione che in Economia non ci sono leggi - come avviene nelle scienze naturali - ma solo teorie, e su una sintetica presentazione storica della disciplina, dove l'aspetto "complesso" (da Smith a Keynes a Sen) appariva in tutta evidenza. L'Economia può essere vista come organizzazione di beni e servizi che hanno come scopo il miglioramento delle condizioni della vita, organizzazione che comporta la considerazione della dimensione "lavoro" e l'impegno a non scambiare il profitto per un fine, poiché esso è invece un mezzo. Le considerazioni, forse banali e scontate per diversi fra noi, si evidenziano comunque utili di fronte al tentativo di cristallizzare la scienza economico-politica come disciplina autonoma (chiusa in se stessa), partecipando essa, in questo modo alla sempre più evidente specializzazione che caratterizza il sapere odierno.

Sì è altresì sottolineato lo stato di confusione dovuto al fatto che sono le Regioni a determinare l'apertura dei Licei e che ciascuna sembra fare per conto proprio.
Sulla base di queste considerazioni ci si è orientati a realizzare una riunione nella sede del "Margherita di Savoia" dedicata alla programmazione scolastica, una programmazione che possa essere un punto di riferimento se messa in rete.

In conclusione, Paolo Cinque ha presentato la bozza cartacea della lettera sul LES scritta assieme a Stefania Stefanini e Angelo Morales, mettendola a disposizione della presidenza perché - cambiando il "registro" della comunicazione - possa contribuire a sostanziare un vero e proprio documento che potrà essere elaborato quanto prima.
L’ incontro si chiude alle ore 19.00.

(Appunti a cura di Paolo Cinque)