La buona scuola. Contributo dell'Associazione Context

 

LA BUONA SCUOLA: Commenti e riflessioni dell’Associazione Context

Context è un'associazione senza fini di lucro costituita da studiosi di psicologia dello sviluppo e dell'educazione operanti in diverse università italiane, da insegnanti, da scuole ed organizzazioni attive nell’ambito dell’educazione e da altri numerosi esperti noti per il loro impegno in tale campo. La mission di Context – sin dalla sua fondazione – è quella di contribuire a sostenere una cultura fondata su una visione complessa dei fenomeni educativi.
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Introduzione

Il testo “La buona scuola” ha il merito di riportare il tema della scuola al centro del dibattito nazionale e, nel tentativo di disegnare una scuola veramente “attiva”, mostra
consapevolezza delle criticità che hanno caratterizzato troppo a lungo il nostro sistema scolastico.

Vanno in questa direzione l’attenzione al reclutamento e alla carriera degli insegnanti, in un’ottica di promozione della continuità didattica e della flessibilità di funzioni al servizio della riuscita scolastica di tutti gli allievi. E’ un passo positivo importante, confermato dalla legge di stabilità, il fatto che si decida di affrontare in modo complessivo l’annosa ed articolata questione del precariato, dedicando ingenti risorse in modo strutturale e sostenendo così la tenuta e il consolidamento dell’organico per le nostre scuole dopo anni di tagli di personale. L’accelerazione dei processi di turn-over nella scuola - rimandato per la riforma delle pensioni ma che vi sarà nel periodo 2017– 2024 - combinato proprio con la stabilizzazione e quindi il superamento del precariato e con l’avvio di concorsi regolari, potrà consentire un larghissimo processo di nuovo reclutamento. Esso, infatti, dovrebbe riguardare circa 400 mila nuovi docenti nel prossimo decennio, la metà del totale dell’organico. Si tratta di un’occasione storica per promuovere un sistema di reclutamento, formazione iniziale e permanente fortemente innovativi e improntati alla piena comprensione della complessità dei contesti e dei processi di apprendimento e alla preparazione di una leva di docenti competenti e creativi. E’ perciò urgente una grande riflessione nazionale sul come assicurare tutte le condizioni perché vi sia questa svolta, capace di trasferire alla nuova generazione di docenti la memoria storica delle tante buone scuole del passato e gli approcci organizzativi, metodologici e didattici necessari all’innovazione e tenuta pedagogica.

Riconosciamo, inoltre, al documento “La buona scuola” il merito di sostenere una visione della scuola come sede di promozione culturale aperta sul territorio anziché come struttura separata che trasmette passivamente un sapere nozionistico; di porre enfasi su obiettivi quali il potenziamento dei laboratori, lo sviluppo della capacità di innovazione, che, anche se non nuovi di per sé, appaiono certamente condivisibili; nonché di promuovere un ampliamento dei contenuti di insegnamento valorizzando, tra le altre cose, l’educazione sportiva e musicale. Tuttavia, l’enfasi posta sulle “emergenze attuali” come punto di partenza per attivare un cambiamento ed un’azione di forte discontinuità, rischia di non aiutare a cogliere alcune complessità insite nel sistema educativo italiano. Nella riflessione che segue delineeremo alcuni elementi che vanno inclusi nell’analisi del sistema educativo, per mettere a fuoco le problematicità e le conseguenti necessarie proposte.
 

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