Giacomo Camuri e Antonio Ronco ricordano Bettin

 

Ancora due amici che già dai tempi della rete "Passaggi" conoscevano e apprezzavano Leonello Bettin.

Giacomo Camuri rievoca il formatore, il docente di altissime competenze ... e ... il misterioso Passaggio che l'ha accolto...
Antonio Ronco ci offre un piccolo 'spaccato' di vita: in un momento 'ufficiale' un flash: una casa di campagna, un prato, una quotidianità serena e riservata...
 

 

Un'immagine e un pensiero tornano con insistenza in queste ore. L'immagine del nostro primo incontro: a Venezia in un'aula della scuola navale Francesco Morosini.

Seduto tra i partecipanti del seminario nazionale che avrebbe dato vita al grande progetto del Liceo delle Scienze sociali ho ascoltato la lezione magistrale di Leonello Bettin. Mi avevano colpito la passione e il rigore della sua articolata esposizione di quel sapere che ancora nella scuola italiana era rimasto relegato ad una incomprensibile marginalità. L'Antropologia culturale non è stata per Leonello solo un prezioso campo dove esercitare ricerca e insegnamento. In lui l'Antropologia aveva messo radici profonde: non solo conoscenza ma disposizione dello spirito, stile di vita, apertura di orizzonti.

Del suo insegnamento (ci siamo incontrati altre volte in occasione dei seminari a Ferrara o dove la rete ci convocava) mi è rimasto il pensiero che ritorna da quando sabato in giornata ho saputo che Leonello aveva lasciato il suo antico mulino. Che significa fare corpo a corpo con l'Antropologia se non mettersi alla prova, cimentarsi con una non facile lotta per scardinare categorie e avere il coraggio di elaborarne di nuove frutto di un sincero incontro con le mentalità degli altri. Quali categorie ci potrebbero aiutare a comprendere l'ultimo nostro atto vitale, quando tutto il nostro corpo è nella massima concentrazione di un salto nell'oltre?

Più che alla morte vorrei tornare a quel concetto che ha unito molti di noi: i passaggi si riuniscono nell'ultimo Passaggio attraverso la grande Porta del Mistero che solo stupidamente la cultura dominante dell'Occidente cerca di dimenticare.

Giacomo Camuri

 

Roma 25 sett. 2007 ore 18

Palazzo Marini
presentazione del libro
"Nuovi Saperi per la Scuola Le Scienze Sociali trent'anni dopo"
Per gli uomini è obbligatoria la giacca

 

L. - Ciao Antonio vieni mettiamoci a sedere qui nell'ultima fila.

A. - Sì queste due sedie centrali vanno bene. Vedo che anche tu sfoderi una giacca di tutto rispetto.

L. - Certo alla nostra età abbiamo anche imparato ad allinearci e non solo a trasgredire.

A. - L'ultima volta che sei venuto a Lucca per quel tuo incisivo intervento a scuola mia avevi promesso di tornare per piacevoli momenti campagnoli.

L. - Hai ragione ma adesso sono impegnato nella ristrutturazione di una casa in campagna nelle Marche. E' un luogo molto bello. Davanti casa c'è un grande prato che declivia verso il bosco e lì posso concedermi un nuovo respiro di gioia e serenità. In ogni stagione il prato assume sempre un fascino diverso, cambia ma rimane sempre il prato di casa mia.

A. - Iniziano - diamo ascolto