La Formazione ... in corso a Messina

Il corso di formazione "Nuove visioni dell'insegnamento/apprendimento" che si svolge presso il Liceo "Ainis" di Messina giunge alla seconda Unità Formativa. Giovedì prossimo, 9 marzo, l'incontro sui rapporti con il territorio e l'alternanza scuola-lavoro. 

Intanto è stata allestita l'area riservata per le esercitazioni dei corsisti, e si sta effettuando l'inserimento di questa edizione del corso sulla piattaforma del Miur dedicata alla Formazione, ma ancora non accessibile ai docenti.

Sono previste altre edizioni dello stesso corso, con le variazioni che si rendono necessarie in base ai contesti, nelle sedi di Sezze (LT) e Lucca. Al più presto le informazioni su questo sito.

Comunità di apprendimento e disagio giovanile

 

L'incontro con Domenico Barrilà ha concluso il primo step del corso "Nuove visioni dell'insegnamento/apprendimento" che si svolge presso il Liceo "E. Ainis" di Messina.

La visione della lezione in video di Clotilde Pontecorvo, Interazione sociale, motivazione alla competenza e apprendistato cognitivo: costruire comunità di apprendimento a scuola, è stata lasciata alla libera fruizione dei corsisti che possono consultarla nell'area a loro riservata e fare le relative esercitazioni, rinviando il dibattito via skype alla giornata conclusiva del 4 maggio 2017, quando non è escluso che la stessa illustre docente possa essere tra noi.

Tutto lo spazio è stato quindi dedicato all'interazione con lo psicologo-scrittore, che ha tenuto viva e costante l'attenzione prima con una bella "lezione" sulle strategie dell'educazione, segnalando ed "esorcizzando"  alcune "compagnie fastidiose" che le impediscono di funzionare realmente, perchè innalzano vere e proprie "paratie stagne" tra noi e i ragazzi, e poi in un animato confronto che ci ho portato anche al di là del tempo stabilito.

 

Così come ere avvenuto anche nel precedente incontro di apertura del corso, con Marianella Sclavi e Giuseppe Cacciola. Anche in questo caso, la prima parte del pomeriggio era stata impegnata dalle due relazioni, che si sono avvicendate in grande sintonia, focalizzando temi affascinanti e fondamentali nella relazione educativa, quali l'ascolto attivo e la mediazione nei conflitti.

Ne è seguito un vero e proprio "laboratorio", in cui i corsisti si sono messi in gioco e confrontati tra loro e con i formatori in una atmosfera fortemente empatica e partecipata.

 

 

Nell'area riservata ai corsisti, il report delle attività e le consegne per le esercitazioni, che verranno validate e attestate nella giornata conclusiva del 4 maggio 2017.

Metodologie didattiche e saperi per la scuola

 

 

Conclusa l'intensa giornata dell'11 aprile, il corso si avvia ormai al giro di boa.

L'ultimo incontro è fissato per il prossimo Giovedì 4 maggio (pomeriggio, dalle 15.00 alle 19.00), in cui saranno tirate le fila per tutte e tre le Unità. Infatti i corsisti avranno modo doi esprimere opinioni, impressioni, valutazioni, suggerimenti. Saranno discussi gli esiti dei lavori fatti grazie alle consegne online, compilato il questionario finale e consegnati gli attestati.

Di seguito, una sintetica descrizione dello svolgimento dei lavori

 

I lavori della mattinata sono stati aperti da Silvano Tagliagambe, che ha appassionato l'uditorio con una magistrale lezione: partendo dalla svolta epistemologica così come propugnata da Edgar Morin ha tracciato a grandi linee il cammino dalla gnoseologia (teoria della conoscenza) all'epistemologia  (analisi dei linguaggi e delle strutture interne dei vari campi della conoscenza). Una "rivoluzione" che ha avuto notevoli conseguenze nel panorama della scienza.

E che soprattutto  rende più pressante il problema della mediazione linguistica: non esiste oggetto della conoscenza a cui si possa accedere senza di essa. Un vero e proprio linguaggio è quello della percezione visiva, con "sintassi" e "grammatica" proprie, e che per realizzarsi ha bisogno di confini (senza i quali l'oggetto si confonde con lo spazio circostante e viceversa).

Il problema dei "confini" rimanda ad un altro centro di attenzione, quello della creatività, intesa come capacità di "vedere altrimenti", e che tuttavia ha appunto confini ben precisi,  pur avendo uno spazio enorme, che è quello del possibile. E qui si entra nel merito dei suggerimenti didattici, preziosi quanto assolutamente motivati da rigorosi studi scientifici: non partire da dati, ma da problemi; realizzare il gioco dialettico di intersezione tra discipline diverse; necessità imprescindibile dalla cooperazione (per cambiare occorre agire insieme).

VEDI PRESENTAZIONE INTEGRALE CLICCANDO QUI
(accesso riservato ai partecipanti alla formazione)

 

Donatella Cesareni, partendo dalla constatazione - ovvia, ma le cui conseguenze sulla didattica non sono ancora mai  sviscerate abbastanza - che le tecnologie digitali non solo pervadono la nostra vita, ma hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e di apprendere, ha posto il problema di come sviluppare la "saggezza digitale". Gli insegnanti si pongono come "saggi digitali" quando sono in grado di organizzare contesti di apprendimento in cui gli studenti possano usare la propria "destrezza digitale" (che si limita all'abilità dello 'smanettare') per potenziare le proprie capacità. Dunque in tali contesti i docenti si assumono il ruolo di guida e di controllori della qualità del processo.

Ha poi dimostrato come organizzare attività attorno ad oggetti condivisi che rendono possibile il coinvolgimento degli studenti entrando insieme ai corsisti nella piattaforma Padlet, una delle più popolari applicazioni educative presenti sul web e operando con loro allo stesso modo che nelle sue lezioni con gli studenti della "Sapienza". Si tratta di uno strumento freemium, disponibile sia in versione Web che per dispositivi mobili con sistema operativo iOS e Android. La versione freemium risulta per lo più sufficiente a soddisfare le esigenze di docenti e studenti. Il successo di Padlet è legato alla sua semplicità e alla sua versatilità. L’idea portante di questa applicazione è infatti quella di consentire a chiunque di pubblicare, individualmente o collaborativamente, contenuti sul web. Per far questo Padlet si “limita” a offrire un servizio minimale: # uno spazio vuoto o wall, un muro # uno strumento per inserire contenuti multimediali: testi, immagini, video, file audio, link, etc. Padlet risutla quindi: # estremamente semplice da utilizzare, non richiede un lungo periodo di apprendimento prima di poterlo usare # estremamente versatile, poiché con Padlet si può realizzare qualsiasi formato di pubblicazione web: diari di apprendimento, documentazione di eventi, condivisione di risorse, ricerche / relazioni, articoli, scrittura collaborativa, valutazione formativa, lezioni, presentazioni di temi /argomenti / problemi, brainstorming e altro ancora.

Dopo essersi cimentati con i propri tablet, i corsisti hanno infine discusso delle possibilità aperte appunto da questo strumento interattivo molto semplice e al contempo coinvolgente.

Il dibarttito vero e proprio sulle due relazioni della mattinata si è aperto nel pomeriggio, per lasciare infine lo spazio all'ultimo intervento previsto.

Alba Graziano è entrata nel merito della metodologia CLIL mostrando come in essa si integrino contenuti disciplinari, abilità cognitive ed espressione linguistica (Content, Cognition, Communication) tre componenti che vanno considerate a vari livelli di complessità in rapporto alle competenze dei discenti. L'acquisizione della conoscenza nei diversi livelli (ad esempio, secondo la tassonomia di B. Mohan) richiede il coinvolgimento di operazioni cognitive, che anch'esse possono essere di livelli diversi in relazione alla struttura più o meno complessa della conoscenza.

L'utilità della riflessione su questi processi di insegnamento/apprendimento - che coinvolge processi cognitivi quali selezionare, classificare, ordinare e valutare le informazioni, e nei quali non si può prescindere nè dall'uso delle tecnologie nè dalla cooperazione tra docenti e studenti e tra docente e docente - si riverbera di necessità sul lavoro dell'intero consiglio di classe. Questo si può constatare osservando, ad esempio, lo sviluppo di una unità di apprendimento secondo la "piramide" di Oliver Meyer.

 

Vogliamo chiudere questa breve sintesi con un richiamo di Silvano Tagliagambe al libro da cui il corso ha preso le mosse : "A Messina ho constatato le magiche virtù connettive del nostro libro: eravamo in tre, non ci eravamo messi minimamente d'accordo, ma le 'affinità elettive' sono state impressionanti". Ci auguriamo tutti dunque che esso possa continuare a produrre i suoi benefici effetti sulla scuola!

I numerosi stimoli per un laboratorio vero e proprio sui problemi affrontati sono stati colti e ridiscussi nell'animato dibattito che ne è seguito, e saranno ripresi e personalmente elaborati dai corsisti nelle esercitazioni online dell'area a loro riservata, dove si troveranno anche tutti i materiali forniti dai relatori e i suggerimenti per le esercitazioni.

 

Le competenze disciplinari e la loro validazione sul territorio

IL TERRENO DELLA TRASVERSALITÀ:

LE COMPETENZE DISCIPLINARI E LA LORO VALIDAZIONE SUL TERRITORIO

Si è svolta il 9 marzo 2017 presso il Liceo "Ainis" di Messina la seconda Unità Formativa del Corso "Nuove visioni dell'insegnamento/apprendimento", che ha avuto come focus il rapporto con il territorio e l'alternanza scuola-lavoro.

La mattinata ha visto l'ampia ed esauriente relazione della Dirigente del Liceo "Turrisi Colonna" di Catania, professoressa Anna Maria Di Falco, che, partendo dalla normativa, ha spaziato  nel versante metodologico-didattico, del lavoro degli Organi Collegiali e delle loro "competenze" in merito all'alternanza, non tralasciando di sottolineare l'obiettivo principale dell'alternanza che è quello di rendere gli studenti "manager di sè stessi".

 

 

Josette Clemenza, docente di Scienze Umane e Filosofia nel Liceo "E. Ainis" di Messina e componente del Comitato tecnico scientifico di SISUS, ha fatto da contrappunto a questa prima panoramica mettendo in evidenza le contraddizioni, i punti di forza e quelli di debolezza, le opportunità e le minacce dell'alternanza scuola-lavoro, in una chiave non di sterile polemica pensì orientata verso una visione critica,sì, ma al contempo positiva e propositiva. Ricordandoci, con Albert Einstein, che "Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo"

 

 

Laura Binetti, docente di Scienze Umane e Filosofia e referente dei tutor dell'alternanza nel Liceo "T.Fiore" di Terlizzi (BA), ha poi contestualizzato il lavoro della scuola nel territorio, traghettando l'uditorio "dal dire al fare", e presentando l'alternanza come una strategia didattica con una forte opzione pedagogica, che può costituire un nuovo modello pedagogico per i Licei. Ha concluso mostrando interessanti esperienze realizzate e in corso e illustrandole con verve e competenza.

 

Dopo un primo animato dibattito e la necessaria pausa, i lavori sono proseguiti nel pomeriggio. L'articolata e documentata relazione di Claudia Petrucci, docente di Materie Letterarie e componente del Comitato Tecnico Scientifico di SISUS, ha consentito di ampliare gli orizzonti e riconsiderare i rapporti tra scuola e territorio nel contesto delle uscite didattiche e delle "gite scolastiche", che ancora troppo spesso diventano occasioni sprecate per l'attualizzazione delle discipline e la loro "messa alla prova" in una esperienza di integrazione didattica.

Viceversa, esse vanno viste e vissute come terreno fertile per esrcitare le competenze di cittadinanza in un ambiente di realtà ed al contempo misurarsi con quelle che meglio servono ad orientarsi in una realtà complessa.

 

L'approccio laboratoriale e pratico ha costituito il fil rouge un po' di tutti gli interventi, conclusi da quello di Maria Teresa Santacroce, docente di Scienze Umane comandata presso l'Ufficio Scolastico Regionale di Bari, la quale, a partire da una riflessione sulle competenze, si è posta nella prospettiva della loro utilizzazione nella vita reale. L'ottica interdisciplinare e la conseguente integrazione dei saperi, indispensabili per un esercizio proficuo dell'alternanza scuols-lavoro, possono e devono fornire modelli per organizzare ambienti di apprendimento non solo utili, ma appetibili per i nostri giovani.

 

I numerosi stimoli per un laboratorio vero e proprio sui problemi affrontati sono stati colti e ridiscussi nell'animato dibattito che ne è seguito, e saranno ripresi e personalmente elaborati dai corsisti nelle esercitazioni online dell'area a loro riservata

 

 

 

I materiali

Consultate le slide della giornata sui rapporti con il territorio e sull' alternanza scuola-lavoro :

Anna Maria Di Falco, Progettare un curricolo per competenze con l'alternanza scuola-lavoro.

Josette Clemenza, Le contraddizioni dell'alternanza.

Laura Binetti, Scuola e territorio: contesti, interlocutori, strumenti.

Claudia Petrucci, Uscire nel territorio : un'attività (per)formativa

Maria Teresa Santacroce, Progettazione dell'alternanza scuola-lavoro nel consiglio di classe.