" Il futuro nei Parchi " : un'esperienza insieme all'Associazione Amici dei Parchi di Nervi.

 

A Genova, nei mesi di Aprile e Maggio 2017, Claudia Petrucci come referente di SISUS ha guidato  incontri con insegnanti e studenti e uscite sul territorio, gestiti in collaborazione con Circolo Nuova Ecologia di Legambiente e Associazione Amici dei Parchi di Nervi, nell'ambito delle attività di educazione al patrimonio culturale, al paesaggio e all'ambiente messe in opera nella Scuola Media Statale “Durazzo”, dalla Scuola Media “D'Oria” e dalla scuola primaria “Carlo Palli”. 

Eccone alcuni flash 

 

 

 
Restituisco a bambini e maestre qualche impressione sulla bella mattinata che abbiamo passato insieme il 1 Giugno 2017, sperando che ce ne siano molte altre
Claudia Petrucci

Aggiungo per gli appassionati qualche nota di riflessione didattica che può essere utile per esperienze future

C'è tutto il futuro nei parchi di Nervi...

Perché uscire di scuola tutti insieme per andare ai Parchi di Nervi ? Se lo saranno chiesto i ragazzini di seconda elementare mentre le loro bravissime maestre li facevano salire sull'autobus (scaglionati laboriosamente a gruppi, perché erano davvero tanti ...). E già appena oltre il cancello le risposte sono arrivate, più o meno così:

Giocare nella natura perché a scuola un po' di verde c'è, ma non è tanto
Provare a immaginare la vita nelle antiche ville, e le bellissime Principesse che si saranno affacciate a quelle finestre.
Guardare i colori di un grande prato verde che in fondo ha l'azzurro del mare.
Imparare che questi parchi non sono nati da soli, ma sono stati pensati e coltivati, prima per darci la bellezza i colori e i profumi dei limoni, e poi per darci la bellezza, i colori e i profumi di alberi e piante che vengono da ogni parte del mondo.
Provare a immaginare i lunghi viaggi per mare al tempo in cui i limoni erano una medicina indispensabile e preziosa, e poi i lunghi viaggi che devono aver fatto quelle piantine e quei giovani alberi per arrivare fin qui.

A questo punto ci vorrebbe proprio uno sgargiante cartellone da cantastorie, dipinto con i colori e i personaggi , per esempio, di Emanuele Luzzati . Ma visto che tra i boschetti romantici, che fanno da cornice al grande prato, nessun cartellone si materializza, andiamo pure avanti.. .

Chi sono e da dove vengono questi alberi ?

Andiamo a cercare i continenti lontani, i paesi, i nomi e i luoghi indicati sulle carte di identità che gli alberi, come viaggiatori spaesati, portano al collo. La grandiosa Jubea Chilensis viene dall'altra parte del mondo. La falsa canfora dalla Cina. Cipresso della Turchia. Cipresso della California. Albero del Falso Pepe - l'India, L'America, la Cina.

Ogni tanto un nome un po' più difficile. Il Pinus Canariensis, per esempio, piantato in onore dei bambini nati nel 2004 a Genova. Ma dove sono le Canarie? Io sono stato con la nave in Corsica! La prossima volta torneremo con un planisfero e metteremo a posto tutti gli indirizzi

La ricerca delle carte d'identità ogni tanto ci porta più vicino a noi. Un altro albero sistemato qui in onore di tutti i bambini di Genova nati nel 2001 è un leccio, vecchia conoscenza dalle foglie puntute. Qui siamo proprio tra gli abitanti di casa. C'è anche nel cortile della scuola.

Ma quanto può diventare grande un albero ? Alberi che crescono verso l'alto, alberi che si allargano a regalarci ombra. Palme alte quattro o cinque volte la tua altezza. Palme, come la Chilensis, tanto grandi che per abbracciarle ci vogliono quattro bambini....

Ma quanti anni può avere un albero? E qui la storia diventa un po' triste perché i tronchi tagliati ci dicono l'età dei cedri e dei cipressi che avevano abitato qui per tanto tempo prima che li abbattesse la tempesta dello scorso autunno. E sembrano così esili i nuovi alberi che ne hanno preso il posto.

Il recinto delle felci, le piante che hanno visto i dinosauri. Certo, non proprio queste piccole felci qui. Si affaccia per un momento la differenza tra il tempo lunghissimo della specie e il tempo degli individui.

E anche altre domande si affacciano solo per un momento nel giardino delle rose, che ha invece qualche cartellino strano, con date recenti, varietà che hanno date di nascita di nonni e talvolta di genitori.

Si possono inventare le piante?

Ma è ancora davvero troppo presto per imparare a destreggiarsi tra i labirinti del tempo. Oggi le rose sono un sentiero di colori da seguire, mentre osserviamo il lavoro degli operai che stanno rimettendo a posto il roseto.

Aiutiamo un turista solitario a scattare una foto. Cerchiamo di non disturbare troppo una passeggiata, mano nella mano, di due innamorati ... Risaliamo fino a Villa Grimaldi.

Certo, sotto questo portico che dà sul prato hanno passeggiato un tempo Principi e Principesse, ma oggi questi giardini sono nostri.

Ci torneremo molte volte.  Il futuro siamo noi.

 

Chi vuole, può consultare il testo di Claudia Petrucci con note, bibliografia e sitografia