Sull'esame di stato del Liceo delle Scienze Sociali

 

Guido M. F. Arnò[1]

CORTEO METODOLOGICO PER L'ESAME DI STATO DEL LICEO SCIENZE UMANE (istituzionale) CON TEMI E QUESITI

Abstract

Successivo al lavoro: “Tematiche per i quesiti di Scienze Umane. Concetti di Scienze Umane per proposte tematiche ed argomenti congiunti alla bibliografia essenziale”[2] viene presentata una riflessione che affronta lo studio della formulazione di Temi e Quesiti per il Liceo delle Scienze Umane prendendo in considerazione i documenti tecnici, analizzando l'ipotesi critica di valutazione della seconda prova secondo ipotesi che assegnano più valore al Tema e meno ai Quesiti ed infine proponendo una rosa di Temi e di Quesiti nei tre ambiti disciplinari Pedagogia, Sociologia, Antropologia.

 

Premessa

Per potere formulare una rosa di Temi e Quesiti organici, ho preso in considerazione i documenti tecnici che mi hanno consentito di comprendere e spiegare la formulazione delle prove integrando la conoscenza e l'applicazione delle capacità raggiunte dall'allievo.

Si sono esaminati:

  • il Documento Tecnico del Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di Istruzione D.M. 139 22/08/10;
  • il profilo culturale, educativo e professionale dei licei del Regolamento recante la Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo didattico dei licei 15(03/2010;
  • i risultati di apprendimento previsti per il Liceo delle Scienze Umane (istituzionale) (profilo culturale, educativo, professionale dei licei);
  • le linee generali e le competenze previste per il Liceo delle Scienze Umane (allegato G delle Indicazioni Nazionali riguardanti gli obietti vi specifici di apprendimento 26/05/10), per proporre una impostazione omogenea del tema con i quesiti.

A tal fine si riportano come promemoria le Indicazioni Nazionali riguardanti le discipline del quinto anno del corso di studi del Liceo Scienze Umane: Pedagogia, Sociologia, Antropologia.

 

Indicazioni Nazionali

Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l’uomo si costituisce in quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni: l’esperienza di sé e dell’altro, le relazioni interpersonali, le relazioni educative,le forme di vita sociale e di cura per il bene comune, le forme istituzionali in ambito socio-educativo, le relazioni con il mondo delle idealità e dei valori. L’insegnamento pluridisciplinare delle scienze umane, da prevedere in stretto contatto con la filosofia, la storia, la letteratura, mette lo studente in grado di:

  1. padroneggiare le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea;
  2. acquisire le competenze necessarie per comprendere le dinamiche proprie della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi formali e non, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali e ai contesti della convivenza e della costruzione della cittadinanza;
  3. sviluppare una adeguata consapevolezza culturale rispetto alle dinamiche degli affetti.

 

PEDAGOGIA

QUINTO ANNO

A partire dalla lettura delle riflessioni e proposte di autori particolarmente significativi del novecento pedagogico lo studente accosta la cultura pedagogica moderna in stretta connessione con le altre scienze umane per riconoscere in un’ottica multidisciplinare i principali temi del confronto educativo contemporaneo. Sono punti di riferimento essenziali: Claparède, Dewey, Gentile, Montessori, Freinet, Maritain; è prevista la lettura di almeno un’opera in forma integrale di uno di questi autori.

Inoltre durante il quinto anno sono presi in esame i seguenti temi:

  1. le connessioni tra il sistema scolastico italiano e le politiche dell’istruzione a livello europeo (compresa la prospettiva della formazione continua) con una ricognizione dei più importanti documenti internazionali sull’educazione e la formazione e sui diritti dei minori;
  2. la questione della formazione alla cittadinanza e dell’educazione ai diritti umani;
  3. l’educazione e la formazione in età adulta e i servizi di cura alla persona;
  4. i media, le tecnologie e l’educazione;
  5. l’educazione in prospettiva multiculturale;
  6. l’integrazione dei disabili e la didattica inclusiva.

Scegliendo fra questi temi gli studenti compiono una semplice ricerca empirica utilizzando gli strumenti principali della metodologia della ricerca anche in prospettiva multidisciplinare con psicologia, antropologia e sociologia.

 

ANTROPOLOGIA

SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO

Lo studente acquisisce le nozioni fondamentali relative al significato che la cultura riveste per l'uomo, comprende le diversità culturali e le ragioni che le hanno determinate anche in collegamento con il loro disporsi nello spazio geografico. In particolare saranno affrontate in correlazione con gli studi storici e le altre scienze umane:

  1. le diverse teorie antropologiche e i diversi modi di intendere il concetto di cultura ad esse sottese;
  2. le diverse culture e le loro poliedricità e specificità riguardo all’adattamento all’ambiente, alle modalità di conoscenza, all’immagine di sé e degli altri, alle forme di famiglia e di parentela, alla dimensione religiosa e rituale, all’organizzazione dell’economia e della vita politica;
  3. le grandi culture-religioni mondiali e la particolare razionalizzazione del mondo che ciascuna di esse produce;
  4. i metodi di ricerca in campo antropologico.

E’ prevista la lettura di un classico degli studi antropologici eventualmente anche in forma antologizzata.

 

SOCIOLOGIA

QUINTO ANNO

Durante il quinto anno sono affrontati in maniera sistematica:

  1. alcuni problemi/concetti fondamentali della sociologia: l’istituzione, la socializzazione, la devianza, la mobilità sociale, la comunicazione e i mezzi di comunicazione di massa, la secolarizzazione, la critica della società di massa, la società totalitaria, la società democratica, i processi di globalizzazione;
  2. il contesto socio-culturale in cui nasce e si sviluppa il modello occidentale di welfare state;
  3. gli elementi essenziali dell' indagine sociologica "sul campo", con particolare riferimento all'applicazione della sociologia all'ambito delle politiche di cura e di servizio alla persona: le politiche della salute, quelle per la famiglia e l’istruzione nonché l'attenzione ai disabili specialmente in ambito scolastico.

Per ciascuno di questi temi è prevista la lettura di pagine significative tratte da autori classici e contemporanei.

 

Procedura Metodologica per la costruzione di un Quesito e di un Tema

L'articolazione dell'insegnamento

Si evince non solo dalle Indicazioni Nazionali, che le conoscenze devono mantenersi per tutto il tempo del percorso di studi vicine alle I.N. proprio perché comunque lo si voglia la formulazione dei Temi e dei Quesiti riguarderà tre discipline con autori e modelli che sono posti in gioco dal Ministero. Ritengo pertanto utile muovere la conoscenza su due binari: il primo istituzionale storico e il secondo tematico. L'esperienza di quindici anni nel Liceo delle Scienze Umane mi ha permesso di acquisire un intreccio pluridisciplinare quando si affronta un contenuto.

 

La lezione

Partendo dal biennio avvicino gli allievi ai termini linguistici di Pedagogia e Psicologia, agli autori chiave che ricorreranno nel corso del secondo biennio e del monoennio (p. esempio nel biennio: Socrate, Platone, Aristotele,  Quintilliano, Cicerone, Sant' Agostino, San Tommaso, Wundt, Durkheim, Ebbinghaus, Wertheimer, Koffka, Kolher, Pavlov, Skinner, Lindsay, Shannon, Watzlawitch, Sternberg, Eibelsfeldt, Von Frisch, Zimbardo, Maslow, etc.) attraverso le letture e la comprensione del testo, l'enucleazione del contenuto significativo e dei collegamenti associati.

E' un impegno che cerca di rendere la lezione interessante nella curiosità, profonda nei contenuti, articolata, per tutto il quinquennio.

L'autore viene sempre inquadrato: nel contesto storico che determina l'influsso di pensiero, la biografia, il modello scientifico, il confronto con altri modelli scientifici, l'applicazione, gli strumenti.

Tale procedura si avvale anche di: mappe concettuali, schemi, griglie, dettature di lemmi, visione di filmati, etc.

 

Il Quesito

La formulazione di una prova parte da quesiti aperti brevi sino a raggiungere quesiti documentati e risposte articolate in sottopunti. Congiungo nel corso del quinquennio le prove miste con domande vero-falso, completamento, incrocio, risposta multipla, termini, risoluzione di problemi, etc.. Il quesito parte da una esposizione di minimo cinque (5) righe per affrontare una articolazione di dieci (10) righe e successivamente di trenta (30) righe. Si cura sin dall'inizio che il discente sappia operare una sintesi. É fondamentale sin dal primo anno che ci sia un buon lavoro in comune con tutte le discipline ma in particolare con Italiano e Matematica: la lingua e la logica. Con i colleghi è utile riprendere con metodo quando frammentato nel percorso secondario di primo grado.

Avvalersi del dizionario quanto delle tavole, sviluppare la capacità di ordinare quanto di dispiegare un processo mentale logico e una utile palestra anche comportamentale.

Ribadisco l'utilizzo e la conoscenza dei termini che consente di migliorare la scioltezza compositiva.

Gli errori segnalati nella correzione dell'elaborato, si richiede siano trascritti per memorizzare la possibilità di correggersi e di evitare la ripetizione.

 

Il Tema.

Strutturo i temi partendo dalla conoscenze monodisciplinari e formulandole via via in tematiche interdisciplinari dal semplice al complesso, dal globale al particolare non tralasciando la intradisciplinarità.

Ogni tema si avvale di una base di conoscenze del biennio e del triennio ma si porta sempre dietro le conoscenze pregresse. Si favorisce l'allievo nella costruzione tematica attraverso sottopunti cardine che si possono evincere in forma esplicita ed implicita nel tema.

Chiedo all'allievo nella composizione tematica di osservare nella costruzione del contenuto:

  1. chi è il soggetto che presenta, Che cosa, Perché, Come lo fa', Quando ed in che tempo e per Quanto tempo
  2. la costruzione del periodo
  3. l'uso delle declinazioni temporali
  4. i connettivi
  5. la sintassi.

L'allievo deve essere esercitato con costanza anche a casa nel lavoro di attenta ricerca attraverso le prove di laboratorio che vengono svolte in classe o a casa e successivamente corrette.

 

Il Tema e i Quesiti sono sempre accompagnati da una griglia che sensibilizza attraverso i descrittori l'allievo per portarlo verso livelli di coscienza diagnostica del risultato.

Anche la prova orale utilizza una griglia di autovalutazione, a disposizione dell'allievo, con i descrittori che formulano il giudizio.

Sono solito usare una griglia di valutazione in trentesimi (30/30) o in sessantesimi (60/60) per il Tema. Una griglia di valutazione in quindicesimi (15/15) per i quesiti brevi. Per i quesiti ampi, una griglia o in trentesimi o in sessantesimi.

 

Informo gli allievi delle classi prime coinvolgendo le famiglie attraverso un breve scritto di introduzione al corso che terrò di Scienze Umane e alle Disposizioni Generali che manterrò con l'allievo e con la famiglia sui seguenti punti:

  1. disposizioni per il Corso (riguarda la modalità di come saranno trattati i contenuti, il laboratorio, il processo dell'attività didattica, gli strumenti, etc;
  2. disposizioni delle Valutazioni scritta e orale (vengono spiegati i voti dal minimo due al dieci e le griglie;
  3. disposizioni del Recupero (riguarda l'intervento che viene svolto riguardo ai contenuti non appresi).

Per tutti i cinque anni gli allievi hanno un contratto non solo osservato dal docente nelle Disposizioni Generali ma congiunto con il Programma Preventivo (che ha ogni allievo ed è tenuto a consultare) che viene rispettato nel suo itinere alla pagina nei tempi e nelle prove formative e sommative di verifica.

 

L'Esame di Stato del Liceo delle Scienze Umane

E' in partenza il primo Esame di Stato della riforma Gelmini che prevede nell'anno scolastico 2014-'15 (circ. n° 7354-26/11/14) che il candidato svolga un (1) tema e tre (3) quesiti nel tempo massimo di sei (6) ore dall'inizio della prova alla sua consegna.

Sono solito indicare dopo quattro anni di prove in bella copia diretta di svolgere (partendo dalle simulazioni programmate in Consigli di classe) il tema e i quesiti sia in brutta sia in bella copia.

Il candidato è bene, svolga prima il tema (brutta e bella copia) nel tempo massimo di tre (3) ore assegnando due (2) ore alla brutta copia e una (1) ora alla bella copia preferenzialmente con una massima estensione di 500-600 parole. Tale modalità richiesta sofferma l'allievo nel tempo attraverso la costruzione di una riflessione in brutta copia che consente un maggiore approfondimento e rivisitazione prima della definitiva stesura.

Le successive tre (3) ore, servono per la formulazione dei quesiti.

Il quesito, si suggerisce preferenzialmente sia di massimo trenta(30) righe cadauno (brutta e bella copia).

Una (1) ora per ogni quesito può essere distribuita assegnando trenta (30) minuti alla brutta copia e altrettanto alla bella copia.

Si è voluto dare una indicazione normativa per metodologizzare il componimento - non per coartare e-o castrare - la creatività del candidato a cui si lascia autonomia di gestione, sapendo però che da un lato l'allievo può cadere nella dispersività dall'altro diverse griglie usate dai commissari vertono anche sull'argomentazione scientifica dimostrativa - in sintesi – è utile predisporre con il neo  candidato un processo metodologico per ottenere -  sul campo - un positivo riscontro valutativo.

 

Valutazione della prova e analisi critica.

Riguardo alla valutazione matematica del Tema e dei Quesiti, dopo aver richiesto informazioni ai colleghi di Matematica per lo sdoppiamento della valutazione con peso differente da assegnare al Tema e ai Quesiti (come si può raccogliere dalle notizie giunte attraverso le riunioni svolte in quest'ultimo periodo dagli Uffici Scolastici Regionali) mi è stato consigliato di non cadere in tale errore metodologico. Perché?

Se si assegna un peso differente al tema e conseguentemente ai quesiti si rischia di proporre uno sbilanciamento nella prova di una disciplina, le Scienze Umane, che costituisce nella sua interdisciplinarità (Pedagogia, Sociologia, Antropologia) un corpus tematico scientifico che non può essere dissociato nella visione complessiva della prova relativa alle competenze raggruppate per assi culturali (D.M. 139, 22/08/2010 e D.M. 9, 27/01/10).

Si sfalserebbe, anche, sia 1) i Risultati di apprendimento sia 2) le Linee generali e competenze per il L.S.U. che il commissario prende in considerazione per offrire il giudizio.

Ripercorrendo il testo normativo nei punti principali si puo notare che: il primo (1) (Risultati di apprendimento) si riferisce a:  -apprendimenti comuni a tutti i percorsi liceali per aree - a) all'area metodologica, b) all'area logico-argomentativo; c) all'area linguistica e comunicativa; d) all'area storica-umanistica; e) all'area scientifica, matematica e tecnologica.

L'insieme riguarda: a) avere acquisito conoscenze dei principali campi di indagine, ... [...]; b) possedere gli strumenti necessari in maniera consapevole e critica, ... [...]; c) avere raggiunto attraverso la lettura e lo studio diretto di opere e di autori significativi del passato e contemporanei la conoscenza delle principali tipologie educative, relazionali e sociali, ... [...]; d) saper identificare i modelli teorici e politici di convivenza, le ragioni storiche, filosofiche e sociali, e i rapporti che ne scaturiscono sul piano etico-civile e pedagogico-educativo; e) sapere confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere la varietà della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi, … [...]

Il secondo (2) (Linee Generali e Competenze) richiama: a) orientarsi con linguaggi propri delle Scienze Umane nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l'uomo si costituisce in quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni; b) padroneggiare le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea; c) acquisire le competenze necessarie per comprendere le dinamiche proprie della realtà sociale con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formali e no, ai servizi della persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali, e ai contesti della convivenza e della costruzione della cittadinanza; d) sviluppare una adeguata consapevolezza culturale rispetto alle dinamiche degli affetti.

 

graficoLa pluralità di elementi interconnessi presenti nei Risultati di apprendimento e nelle Linee generali e competenze del Liceo delle Scienze Umane non può prevedere una elisione tra parti comuni previste dal legislatore (che non aveva probabilmente pensato a suo tempo) strutturando la valutazione della seconda prova con pesi diversi dimezzandola e sganciando le proprietà significative di Autori, Modelli, Cronologia, Linguaggi, in quanto disciplina unica, intradisciplinare, interdisciplinare, multidisciplinare, tematica.

Altresì, si pensi alla possibilità della scelta di una 'prova' il cui tema ha difficoltà ad essere svolto dal candidato rispetto ai quesiti o viceversa, che 'agevolazione può essere data al candidato', voto (a parte i crediti scolastici)?

Quale compensazione può avere il candidato quando i crediti raggiunti nel triennio sono anche limitati?

Può essere il voto unico della prova (con valutazioni sdoppiate e ricondotte all'unità) valido per offrire una sufficienza, come previsto per legge, per accedere alla prova orale, se in ipotesi, anche una altra prova scritta non ha ottenuto una sufficienza?Si richiederà al commissario la compensazione valutativa[3]? Vedi il grafico.

Prenderò in considerazione due criteri matematici per la valutazione di una prova scritta per assegnare una valutazione: 1) il Criterio a priori: prima di somministrare la prova si può decidere , ad esempio, che la sufficienza debba corrispondere al 60% del punteggio massimo (volendo riprodurre il rapporto classico tra 6 e 10): in tal caso, nell’esempio proposto, il 60% di 40 sarebbe 24 e a tale punteggio verrebbe dunque associata la valutazione di 10/15.

2) Il Criterio a posteriori: si può aspettare a vedere mediamente gli esiti della prova, ed effettuare la media tra i punteggi grezzi ottenuti: nel caso questa fosse inferiore al 60% del massimo, è possibile abbassare il livello della sufficienza al 50% o al livello stesso della media. Nell’esempio il 50% di 40 sarebbe 20 e a tale punteggio si assocerebbe dunque il 10/15. Per calcolare poi i punteggi relativi alla altre valutazioni, si procede con delle proporzioni:

formula

indicando con x il punteggio grezzo conseguito dallo studente e con y la votazione in /15:

  formula
  punteggio grezzo

 

Sappiamo come docenti-commissari che all'atto dell'insediamento svolte le formalità iniziali nel procedere della Commissione viene richiesto di presentare le griglie di valutazione con i rispettivi indicatori per l'approvazione delle stesse. Non sarebbe quindi possibile usare il secondo criterio per correggere e valutare la-e prova-e.

L'attuale situazione presente nei licei italiani vede neo-candidati che possono soffrire limiti dati dalle disuguaglianze delle opportunità educative (D.O.E.) che nel corso del tempo sono approdati ad uno stato di B.E.S. e si ritrovano di fronte ad una prova d'Esame sbilanciata nella valutazione. Come vengono sostenuti (non secondo le già esistenti leggi) e aiutati tali allievi dal pensiero pressapochistico dei due pesi due misure nella seconda prova?

I docenti successivamente nominati Commissari hanno articolato le prove del corso del primo biennio del secondo biennio e del monoennio finale attraverso un percorso didattico-educativo che favorisse l'allievo nel mentalizzare la valutazione in quindicesimi, trentesimi, quarantesimi, sessantesimi, settantacinquesimi, etc., facendo, anche, suo un modo di procedere per acquisire le conoscenze (correttamente) e per produrre competenze (metodologicamente complete ed ordinate) unico per ogni classe e per ogni docente con valutazioni unificate, secondo le griglie predisposte ed utilizzate nel corso del tempo negli anni scolastici e non solo nell'ultimo anno.

Sorge la domanda: può essere stravolto lo stile di valutazione del docente versus l'allievo improntando ed improvvisando nell'ultimo periodo valutazioni differenti?

Quale messaggio didattico-educativo con due pesi e due misure sui contenuti viene trasmesso?

 

Ho precedentemente scritto nel testo Tematiche per i quesiti di Scienze Umane[4] quanto la circ. n° 7354-26/11/14 non abbia affrontato in profondità come potrà essere strutturata la prova che ho delineato nelle seguenti possibilità:

“... nella prima parte (A) - la richiesta di un tema argomentato su:

a.1) autori, modelli e tecniche;

a.2) multidisciplinare tematico;

a.3) confronto tra modelli;

a.4) single case: il candidato presentando l'esposizione di un caso, deve sapere trattare - attraverso autori modelli - il quesito, ampliando l'interdisciplinarità del contenuto, offrendo un'analisi complessa argomentata.

La seconda parte della prova - (Bargomenti (max 3) –  potrebbe vertere su:

b.1) discipline non incluse o incluse nel tema (Pedagogia, Sociologia, Antropologia). Il candidato potrà trattare ulteriori aspetti metodologici di autori o modelli pedagogici, sociologici, antropologici e ragionare su aspetti introspettivi e analitici che trattano la complessità  della visione peda-socio-antropo-educativa.

b.2) Quesiti a risposta singola con argomentazione: tipologia di risposta a saggio breve. Il candidato deve possedere conoscenze specifiche, capacità di sintesi, offrire esemplificazioni.

b.3) Domande strutturate che richiedono resoconto su osservazioni scientifiche o su determinati fenomeni. Il candidato deve sapere comprendere le relazioni tra i diversi elementi del tema-problema inquadrando il contesto scientifico argomentandolo.

b.4) Analisi di brani inerenti autori previsti nei contenuti nel quinto anno del corso di studi dalle Indicazioni Nazionali del L.S.U. Il candidato deve sapere trattare con parafrasi, sintesi, argomentando il contenuto e distinguendo le premesse, dalle conseguenze, dalle ipotesi, dai fatti.

b.5) Approfondimento di una teoria scientifica. Il candidato deve sapere ricondurre i fenomeni alla teorie. I fenomeni devono essere: a) riconosciuti; b) descritti; c) definiti. Le teorie che spiegano i fenomeni devono: a) comprendere; analizzare; c) applicare metodi e strumenti.

b.6) Confronto con esposizione argomentata di teorie contrapposte. Il candidato deve sapere porre a confronto due teorie nei: a) concetti di base; b) metodi c) strumenti”.

Ritengo quindi utile (anche visto l'annuncio del Ministero nel prossimo futuro di un Esame di Stato diverso da quello attuale) mantenere i criteri di valutazione pari per il Tema e per i Quesiti che offriranno un voto unico in 15esimi usufruendo della consolidata esperienza dei docenti-Commissari che si troveranno alle prese con la correzione degli elaborati.

Viste anche le assenti, precarie, tardive indicazioni ministeriali è utile non creare ai Presidenti e alle Commissioni griglie improprie e valutazioni matematiche che non hanno specifiche comuni (nazionali) provenienti da elaborazioni corrette come ad esempio in passato (programma Conchiglia di computo e correzione), che creerebbero una babele di confusioni, discussioni e difformità di valutazioni sbilanciate regionali e nazionali. Quale validità statistica di valutazione dei risultati si avrebbe, poi?

La complessità richiama l'attenzione per una valutazione che prenda seriamente in considerazione per gli allievi futuri candidati molti parametri e che armonizzi sullo stesso piano la valutazione del Tema e dei Quesiti in quindicesimi (15/15), alla luce di una scarsa manciata di quattro mesi (4) al termine dell'anno scolastico 2015.

 

Si ringraziano: i colleghi del Dipartimento di Matematica dell'Istituto D. Berti di Torino per il-i suggerimento-i analiticii offerti. La collega di Matematica dell'Istituto Regina Margherita di Torino che ha offerto le scale e l'analisi computazionale. I colleghi: Avalle U., Maranzana M., Sacchi P. per la consultazione delle Prove di Valutazione per il corso di Scienze Sociali. Pirozzi L.M.A. per la consultazione della Guida Integrata di Scienze Umane. Aime M. per la consultazione del manuale e della guida di antropologia Ciò che noi siamo.

 

ESEMPI di Temi

 

TEMI Durata della prova 6 ore. È consentito l’uso del vocabolario della lingua italiana. Brutta e bella copia

 

1. Una sana educazione si basa su diversi presupposti. Il più importante è una sana costituzione psichica degli educatori, che si esprime nel loro comportamento. I bambini imparano soprattutto dall’esempio delle persone a loro più vicine. Perciò nel loro ambiente di vita essi hanno bisogno di esempi sufficientemente buoni per quel che concerne le conoscenze e le abilità, gli atteggiamenti e le virtù che essi debbono acquisire. I bambini sono desiderosi di imparare, ed hanno bisogno di gratificazioni. Perciò si dedicano con tutte le forze a soddisfare le aspettative in loro riposte. Ma questo vale solamente se i loro interlocutori adulti sono coerenti, e se le loro richieste vengono mantenute nella stessa forma in modo stabile. Una sana educazione si ha specialmente quando nel comune ambiente di vita esiste una buona moralità, alla quale si conformino sia gli adulti che gli adolescenti. Fanno parte della buona moralità anche gli ideali validi per tutti i membri della comunità: i modelli comunemente accettati dall’uomo buono e dalla buona condotta di vita. Essi influiscono sul modo di sentire delle singole persone e lo rafforzano. Nello stesso tempo costituiscono i fini comuni per l’educazione dei giovani. Non esistono mezzi universali. Ma come educatori non dobbiamo lasciarci intimorire dal gran numero di fattori che contribuiscono al formarsi della personalità”. W. Brezinka, L’educazione in una società disorientata, Armando 1995

Alla luce del brano proposto il candidato argomenti i seguenti problemi:

  1. l’educazione quale presupposto fondamentale della trasmissione dei valori propri di una qualsiasi società.
  2. Il ruolo esercitato dall’educatore nella formazione della personalità.
  3. Le cause principali della crisi dell’educazione nella società contemporanea.
  4. Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

2. I risultati del suo lavoro e le conseguenze educative dello strutturalismo genetico vengono da Piaget presentati nella conferenza all'UNESCO alla fine degli anni '60, descrivendone i cinque punti cardine:

  • ogni persona ha diritto all'educazione;
  • l'educazione deve essere gratuita;
  • i genitori hanno, per priorità, il diritto di scegliere il genere di educazione da impartire ai loro figli;
  • l'educazione deve mirare al pieno sviluppo della personalità umana e al potenziamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (educazione intellettuale e morale);
  • l'educazione deve favorire la comprensione, la tolleranza e l'amicizia tra tutte le nazioni e tra i gruppi razziali e religiosi, come pure lo sviluppo delle attività delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

Il candidato, alla luce degli studi svolti commenti il testo e argomenti:

  1. i cinque punti.
  2. Il concetto di educazione oggi.
  3. La complessità della formazione dell'individuo.
  4. Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

3. “La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma anche per crescere, attraverso l'acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell'istruzione e della socializzazione”. M.I.U.R., Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità.

Il candidato alla luce degli studi e delle ricerche svolte,  commenti il testo e argomenti in che modo le istituzioni scolastiche possono, nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predisporre le condizioni e realizzare attività utili al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni.

 

4. “La famiglia si trova a svolgere oggi, nei confronti dei giovani, molte più funzioni. Nel suo ambito maturano le scelte di continuare gli studi dopo la scuola dell'obbligo e dopo la scuola superiore. Al suo interno, attraverso la rete di conoscenze che essa attiva, si risolve il più delle volte il problematico inserimento del giovane nel mercato del lavoro. La famiglia si trova a gestire un ruolo cruciale nei processi di educazione, autonomizzazione e di transizione alla vita adulta dei figli; si fa carico del loro sostegno nel lungo periodo di attesa dell'indipendenza, costruendo le condizioni perché questa possa realizzarsi. Le capacità del giovane di essere autonomo rimangono latenti anche a causa di un mercato del lavoro che non favorisce un rapido e stabile inserimento per rendere il giovane indipendente nel medio lungo raggio di vita.” Rapporto ISTAT 1997

Il candidato alla luce degli studi e delle ricerche svolte, esponga le sue riflessioni sull'oggetto del brano sopra riportato e si soffermi in particolare sulle questioni:

  1. L'evoluzione della famiglia italiana dal dopoguerra ai nostri giorni.
  2. I cambiamenti strutturali della famiglia italiana e l'influenza sui processi di educazione.
  3. I giovani e la loro permanenza nel nucleo famigliare quali processi determina?
  4. Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

5. “La fiducia intesa nel senso più ampio di fare affidamento sulle aspettative proprie, è una situazione elementare della vita sociale. Chi ha fiducia deve tenere sotto controllo la propria disponibilità e correre rischi. Deve rendersi conto, non fosse altro che per sentirsi rassicurati, che egli non si fida in modo incondizionato , ma entro certi limiti e in proporzione a specifiche aspettative razionali. Le aspettative sociali sono decisive per l'attribuzione o meno delle azioni alla personalità” Luhmann N., La fiducia.

Il candidato alla luce degli studi svolti e delle ricerche, commentando il brano, argomenti fornendo le riflessioni su:

  1. l'importanza della fiducia in sé e dell'autostima.
  2. Quale e quanta fiducia va data agli altri.
  3. Come incide la fiducia nei rapporti sociali e quanto influisce nei processi di socializzazione.
  4. Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

6.“[...] Un genitore deve adattare di continuo con grande flessibilità i suoi sistemi alle risposte del figlio […] solo che spesso i bambini, se sono in disaccordo con i genitori, nascondono i propri veri sentimenti per paura delle loro reazioni e questi, di conseguenza, si trovano in una posizione falsa. […] Se impariamo a proiettarci nella psiche di nostro figlio, e contemporaneamente cerchiamo di capire quali sono le nostre motivazioni, allora sceglieremo istintivamente la linea di azione più giusta”. Bettelheim B. Un genitore quasi perfetto, ed. Feltrinelli.

Il candidato commentando il testo, articoli le conoscenze creando collegamenti sui seguenti punti:

  1. la famiglia come soggetto sociale e come agenzia di socializzazione.
  2. La funzione dell'educazione attraverso regole, riti, tabù trasmessi dalla famiglia, dal gruppo e dalla cultura.
  3. Il ruolo dell'adulto nelle interazioni e nel legame affettivo con il fanciullo 'faro' di riferimento con i suoi limiti.
  4. Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

7. “Criticare la disuguaglianza e desiderare l'uguaglianza non è, come talvolta si sente dire, coltivare l'illusione romantica che gli uomini siano uguali per intelligenza e carattere. Significa sostenere che, a fronte della profonda differenza delle loro doti naturali, il compito di una società civilizzata è di eliminare quelle disuguaglianze che trovano la loro origine non nelle differenze individuali, bensì nell'organizzazione sociale”. Tawney R. H., Equality.

Il candidato commentando il testo, delinei e argomenti:

  1. le diverse forme della società e il mutamento sociale.
  2. L'interazione e le relazioni sociali.
  3. L'organizzazione sociale avulsa dalle disuguaglianze.
  4. Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

8. “ Maximilien è la figura del somaro contemporaneo. Sentir parlare della scuola di oggi significa essenzialmente sentire parlare di lui. Dodici milioni e quattrocentomila studenti frequentano ogni anno la scuola in Francia, e all'incirca un milione di questi sono figli di immigrati. Poniamo che duecentomila siano in una situazione di grave difficoltà scolastica. Quanti di questi duecentomila si sono resi protagonisti di violenze verbali o fisiche (insulti ai professori, la cui vita diventa un inferno, che, minacce, aggressioni, atti vandalici …). Un quarto? Cinquantamila? Ammettiamolo. Ne consegue che su una popolazione di dodici milioni e quttocentomila studenti, lo 0,4% è sufficiente ad alimentare l'immagine di Maximilien il fantasma terrificante del somaro divoratore di civiltà che monopolizza i nostri mezzi di informazione ogni qualvolta si parla della scuola, ed eccita l'immaginazione di tutti, comprese le persone più lucide. ...Adolescente di un quartiere dormitorio o di un qualsiasi dei casermoni di periferia, nero, arabo o francese purosangue lì relegato, grande amante di griffe e di cellulari, elettrone libero ma che si sposta in gruppo, incappuciato fino al mento, graffitaro di muri e di vagoni della metropolitana, amante di musica sincopata dai testi durissimi, abituato a parlare forte o noto per pestare duro, presunto casseur, spacciatore, incendiario o integralista religioso in erba. Maximilien è l'immagine contemporanea dei sobborghi popolari....  Pennac D., (2007), Diario di scuola, ed. Feltrinelli, Milano.

Il candidato alla luce degli studi svolti commenti il testo e argomenti:

  1. la funzione della scuola.
  2. Il senso di riconoscimento di sé che il docente-educatore può offrire all'allievo riguardo alle situazioni di marginalità e devianza.
  3. La Disuguaglianza delle Opportunità Educative (D.O.E.) che influenza ha in riferimento all'integrazione scolastica.
  4. Perché molte riforme e molte innovazioni pedagogiche tese a recuperare, migliorare e cambiare la situazione sono sostanzialmente fallite?
  5. Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

9. Generazioni di oggi si rappresentano nell'essere il “figlio-Edipo”, il “figlio-Anti-Edipo”, il “figlio-Narciso”, il “figlio-Telemaco”. Il loro stile personale, modula il modo di vivere, l'affettività, le relazioni sociali. Secondo la figurazione rappresentata gli adolescenti rincorrono nel presente significati frammentati del passato – trasfigurato - e si sentono falsamente sicuri di sé alla continua ricerca – nel presente – di qualcosa che manca.

La confusione e il disagio, nella società iper moderna, avvolgono la vita di migliaia di adolescenti così è lo stato anche dei famigliari, di: incertezza, incapacità, dispersione, confusione, rabbia, angoscia, negazione, evitamento.

Ambedue cercano di rimettere nelle mani di un terzo (scuola, servizi sociali, psicologo, giudice, amici, etc.) che possa aiutare a dare una mano, a dare senso, sciogliendo la matassa confusa della vita, ricomponendo, instradando verso la ragione. Sì, il senso di adultità ha lasciato il posto al senso di minorizzazione, di adolescenzialità pulsiva pervadente il corpo, esposto alla sola rappresentazione figurativa-estetica e non al senso pratico del solvere e del ri-solvere.

I genitori si sono dis-persi l'eredità di:

  • dirigere con il cuore per dirigere con gli oggetti -premi- i loro figli;
  • dirigere con la Legge per dirigere con il permesso i loro figli;
  • dirigere con la saggezza e la temperanza per dirigere con la fretta e il pressapochismo i loro figli.

Il compito del genitore: nel governo, nell'aiuto, nell'esserci, è evaporato nello 'stesso mare in cui si sono persi i loro figli'. Recalcati M., Il Complesso di Telemaco.

Il candidato alla luce delle conoscenze acquisite dopo aver commentato il testo, argomenti i seguenti punti:

  1. chiarisca il significato delle figure nell'essere il figlio-Edipo, il figlio-Anti-Edipo, il figlio-Narciso, il figlio-Telemaco.
  2. Che cosa significa per genitori e figli il tramonto del padre.
  3. Quali effetti ha determinato e pervaso la perdita della Legge.
  4. Come è possibile ri-ereditare il padre.

e) Concluda offrendo le sue riflessioni.

 

10. L’osservazione nella pratica educativa e didattica consente di raccogliere un’ampia e ricca documentazione sul-sui soggetto-i osservato-i.

Tra i principali strumenti delle Scienze Umane l’osservazione consente all’insegnante, all’operatore sociale, etc.,  di raccogliere dati fornendo le voci sulla personalità, intelligenza, comportamento, socialità, contesto di vita, etc.,  del soggetto.

Il candidato alla luce degli studi svolti, argomenti:

  1. Come si è strutturato l’inserimento dell'osservatore in una classe.
  2. Quali dinamiche si sono sviluppate nel rapporto di osservazione tra osservatore e il-i soggetto-i.
  3. Quali voci-indicatori sono state raccolte durante l’osservazione e con quali strumenti.
  4. Che cosa significa per il bambino essere: a) attento; b) conoscere e comprendere; c) collegare; d) sapere spiegare; e) sapere fare.
  5. Quale inclusione è offerta al bambino diversabile.
  6. Concluda offendo le sue riflessioni sulla pratica osservativa

 

11. La vita delle donne nel corso dei secoli sino ai nostri giorni è costellato di umiliazioni, soprusi, abusi, sminuizioni, paura-terrore, persecuzioni, annullamento della femminilità, sottrazione della maternità,  reclusione, disidentificazione nell'essere donna. Un lungo periodo che ha visto la donnna affermare senza mai ritrarsi, la propria identità di esistere e di essere. Così, il richiamo: all'amore, all'affettività, al buon senso di vivere la vita, ai rapporti di coppia, ai rapporti sociali, è stato una lenta, progressiva conquista attraverso l'affermazione anche dei diritti politici e sociali con una continua lotta ieri come oggi. Norwood richiama l'attenzione con queste parole: “Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un 'uomo sbagliato' per noi che ci ossessiona naturalmente senza riuscirci. Amare in modo sano è imparare ad accettare ed amare prima di tutto se stesse, per poi potere costruire un rapporto gratificante e sereno con un uomo giusto per noi”. Norwood R. Donne che amano troppo, ed. Feltrinelli.

Il candidato alla luce degli studi svolti:

  1. Descriva, la figura femminile nel suo percorso di individuazione, costruzione sociale di genere e di affermazione nella società maschile di ieri e di oggi.
  2. Chiarisca perché: “l'uomo sente quasi sempre che il suo rispetto per la donna agisce come una restrizione sulla propria attività sessuale, e sviluppa tutta la sua potenza solo quando si trova con un oggetto sessuale degradato e questo fatto è a sua volta determinato in parte dalla presenza di componenti perverse nelle sue mete sessuali, che non osa soddisfare con una donna che rispetta”. ( Freud)
  3. Analizzi, quali sforzi ha dovuto e deve compiere la donna per liberarsi da uno stile di amore malato alla luce della cultura e dell'esperienza famigliare.
  4. Rifletta e dimostri, come: “L'homo oeconomicus e l'homo consumens sono donne e uomini privi di legami sociali” (Baumann)

 

 

ESEMPI di Quesiti

Durata della prova 6 ore. È consentito l’uso del vocabolario della lingua italiana

 

QUESITI misti  di PEDAGOGIA-SOCIOLOGIA-ANTROPOLOGIA con PSICOLOGIA. (PREFERENZIALMENTE max 30 righe, 60', brutta e bella copia)

 

1. Un uomo compresso nel disagio della modernità esprime lo stato infelice della sua scarsa socievolezza percepisce la sua solitudine - unicità che esprime attraverso il narcisismo e l'individualismo – assentandosi nei rapporti sociali che vive intermittenti e frammentari, riposando il suo stato nei miti moderni della giovinezza, della felicità, dell'intelligenza del potere, della follia, della sicurezza, della guerra, delle nuove tecnologie. Sempre più senza realtà si crea fantasie pseudoreali con sé e con gli altri offrendo scampoli di misera umanità.

Dimentico di sé cerca il gruppo per rifuggire la solitudine nel tempo libero così nel lavoro e nella scuola sfoggia le migliori forme del suo Io cieco ed errante nel presente.

L'assenza di limiti o meglio travalicare i limiti conduce l'individuo a modificare con arbitrarietà ciò che è ragionevole per stabilire irragionevolezza di comportamenti e scelte, coinvolgendo lo stato delle cose nel presente.

Il candidato alla luce delle letture e degli studi, articoli le conoscenze creando collegamenti sui seguenti punti:

  1. L'educazione ai nostri giorni alla luce di valori e ideali presenti nella famiglia, nella cultura e nel sistema sociale.
  2. Stato psicologico della 'generazione moderna' in assenza di punti fermi, e riferimenti certi.
  3. Natura dell'uomo in una società dalla 'libertà' sotto condizione.

 

2. Nella società post-industriale il lavoro precario, il basso salario, lo sfruttamento, la disoccupazione, la mancanza di prospettive stabili, l'incertezza del presente e la certezza di un futuro borderline di sopravvivenza, promettono prospettive certe di insicurezza e sfiducia nel futuro. La visione prospettica che si delinea a trecentosessanta gradi è di una deriva sociologica e psicologica del giovane adulto che non ha più nè un'isola felice, tantomento la possibilità di sperare verso un un progetto di vita, quantomeno di essere ed esistere  per potersi dare uno straccio di prospettiva.

Le agenzie preposte a potere dare risposta alle domande implicite ed esplicite della vita del-la ragazzo-a non offrono credibilità. Famiglia, scuola, religioni, esercito, istituzioni appartenenti al cosiddetto sistema - rinforzano la prolungata adolescenza e ritardano la vita attiva offrendo palliativi di 'vita vera?', ma la forza della trasgressione e dello sbandamento, nel gioco del presente, si prospettano sogni realizzabili, rinnovabili di volta in volta per un-a ragazzo-a.

I soggetti che presentano legami affettivi instabili nel corso della loro strutturazione evolutiva si ritrovano a scegliere la 'via più breve' identificandosi con quelle figure di riferimento evolutivo che meglio rispecchiano le loro parti emotive e sentimentali fragili. I legami affettivi verso il gruppo e nel gruppo ricercano quella "mancanza di autonomia e d'iniziativa del singolo, il fare coincidere la propria reazione con quella di tutti gli altri, dimostrare l'anaffettività come stile nella relazione con l'altro, l'incapacità di moderarsi o di differire, la propensione a oltrepassare i limiti scaricando per intero nell'azione".

Il candidato alla luce degli studi svolti argomenti le conoscenze creando collegamenti sui seguenti punti:

  1. Descriva come la crisi odierna (non solo crisi economica) incide significativamente sulla famiglia nella formazione educativa del-dei figlio-a-i.
  2. Analizzi come l'autoritarismo presente nel rapporto tra genitori e figli è una deriva affetiva tra coecizione e seduzione.
  3. Chiarisca perché l'adulto disorientato e il giovane sotto minaccia ricorre individualmente ed in gruppo, anche, all'escalation della violenza.
  4. Rifletta perché la famiglia, la scuola, le religioni e l'esercito, non riescono più a proporsi direzione per l'individuo risvegliando la forza, la saggezza, la giustizia, la temperanza, l'amore verso gli altri, la cooperazione sociale, l'impegno civile e i diritti civili.

 

3. In un suo intervento, il filosofo K. Popper ha affermato che chiunque sia collegato alla produzione televisiva deve avere una patente, eventualmente revocabile, affinchè prenda coscienza del fatto che a tutti gli effetti egli partecipa a un processo di educazione, che coinvolge una precisa responsabilità, in particolare nei confronti dei bambini.

Il candidato alla luce del dibattito presentato da Giancarlo Bosetti con il filosofo, John Condry e altri nella lettura del testo 'Cattiva maestra televisione', esponga le proprie riflessioni su:

  1. L’importanza, i limiti e i rischi della televisione come strumento di conoscenza e di informazione per i soggetti in età evolutiva.
  2. Esprima le sue considerazioni sull'uso e la dipendenza dai media.
  3. Offra una proposta educativa riguardo ai contenuti offerti dai media.

 

4. “I processi psicologici, pedagogici, sociologici e antropologici devono oggi essere compresi e spiegati alla luce di un fenomeno complesso chiamato globalizzazione che richiama tutta una serie di attività incrociate: capitalismo, finanza, mercato, politiche dei sistema nazionali ed internazionali collegate a livello planetario che agiscono sul progetto costitutivo dell'individuo strutturato e plasmato per diverse finalità”. (Margiotta).

Il candidato alla luce degli studi svolti:

  1. Approfondisca i cambiamenti che sono alla base dell'apprendimento didattico con l'avvento dei media. (Prensky).
  2. Chiarisca che cosa l'uomo moderno deve affrontare nella società globalizzata quando appartiene al primo mondo e quando invece vive nel secondo mondo. Specifichi le condizioni lavorative che deve sopportare sia con l'avvento dell'informatizzazione e della robotica sia con la riduzione dei costi del lavoro. (Beck)
  3. Rifletta in che modo l'individuo del terzo millennio, sottoposto alle interazioni culturali globali, potrà riappropriarsi della sua identità culturale, di uomo e donna anche nei reciproci scambi proponendo alcune ipotesi. (Appadurai)
  4. Commenti le seguenti affermazioni:
    1. L'istruzione superiore non ottiene solo l'effetto di annientare le doti intellettuali degli studenti; li inibisce anche emotivamente, facendone degli sprovveduti che non riescono ad affrontare le diverse esperienze senza il supporto di libri di testo e opinioni preconfezionate” (Lasch).
    2. Si potrebbe allora ipotizzare che le recenti reclusioni forzate dei giovani giapponesi 'Hikikomori' (oltre un milione) siano la vergogna, l'inadeguatezza, rispetto al modello ideale del padre, della società produttiva e dell'istituzione scolastica del Sol Levante? (Ricci)

 

5. “Era il 4 febbraio di dieci anni fa quando Mark Elliot Zuckerberg lanciava il sito allora noto come thefacebook.com riservato a poche università scelte degli Stati Uniti: Harvard dapprima, Stanford, Columbia e Yale dopo. La strategia di diffusione inizialmente esclusiva per un prodotto che sarebbe dovuto diventare globale ha ben pagato se oggi quella creatura tecnologica si alimenta di oltre un miliardo e duecento milioni di utenti. Facebook è attualmente la nazione più abitata del pianeta ma il geniale marketing che la sostiene non sarebbe bastato se il suo funzionamento non affondasse radici profondissime nel nostro cervello sociale. La numerosità dei gruppi sociali dei primati, umani compresa,  sembra essere governata da alcuni limiti cognitivi intrinseci (numero di cellule e di connessioni) del S.N.C. e consente di predire quante relazioni interpersonali può facilmente avere un adulto normale prima di non amministrarle più in modo significativo per ottenere un vantaggio evolutivo. L'equazione che mette insieme le dimensioni della nostra neocorteccia con quelle del gruppo sociale che può ragionevolmente gestire è composta come tutte le equazioni che si rispettino di pochi numeri il primo numero è l'unità. Gli esseri umani evolvono verso immensi agglomerati sociali (l'area metropolitana di Tokyo haoggi oltre trentasette milioni di abitanti) partendo dalla solitudine ancestrale di una caverna. Il secondo numero da ricordare è 3,5 che rappresenta, più o meno, il coefficiente fisso e mediano, di moltiplicazione dei possibili livelli di stratificazione della prossimità umana (indice di Horton-Strahler). Moltiplicando l'individuo per questo coefficiente una prima volta si giunge al nucleo più semplice che è quello familiare: padre, madre e un fratello e/o una sorella. Moltiplicando questo iniziale nucleo familiare per lo stesso coefficiente si ottiene il numero dodici che è la quantità di parenti di primo grado o di rapporti assimilabili che la corteccia prefrontale umana può tenere costruendo facilmente rapporti affettivi molto rilevanti e comunemente definiti amore. Moltiplicando ancora il numero ottenuto per la stessa costante si ottiene una cifra di poco superiore a 40 che è la quota di parenti di secondo grado e affini che possono essere definiti un clan o il primo nucleo di una tribù come quella dei cacciatori-raccoglitori da cui proveniamo. Andando avanti di questo passo si generano altri numeri interessanti che sono rispettivamente 130 che equivale al numero massimo di amici che possiamo gestire in modo efficace nella vita reale e 450 che corrisponde al minimo di abitanti in un villaggio perfettamente funzionante anche per evitare eccessive riproduzioni tra consanguinei e abbattere il rischio di pericolose, sul piano evolutivo, concentrazioni genetiche. Altro numero interessante è 1575, che è il limite superiore di persone che riusciamo a “conoscere”, intendendo con questo termine persone di cui siamo in grado esclusivamente di associare in modo corretto faccia e nome. Dato che gli strati sono inclusivi uno dell'altro, questo significa che nell'ultimo siamo contenuti anche noi e la nostra famiglia di origine e ciò si traduce in centocinquanta 'amici' e 1350 'conoscenze. Niente più di questo: decina più, decina meno. Ora contate i vostri “amici” su Facebook, i followers su Twitter, o i contatti di Skipe e chiedetevi onestamente con quanti di loro avete dei rapporti davvero significativi e via via meno importanti e scoprirete che i numeri sopra tornano con straordinaria precisione. (…) A fonte di questa piccola certezza emergono però molte domande. (…) Alcune ricerche suggeriscono che i rapporti di sangue restano solidi e immuni all'assenza fisica sino a diciotto mesi dall'ultimo abbraccio mentre con i semplici conoscenti dopo meno di dieci mesi di silenzio la relazione è già ampiamente deteriorata. (…) Studi sistematici e scientifici sull'amicizia sono appena iniziati ed è presto per trarre delle conclusioni ma un primo risultato sembra emergere. Dato che il tempo è una delle poche variabili non comprimibili, investire ore e ore suisocial media le sottrae alle relazioni reali soprattutto in famiglia e quindi 'corrompe' il primo anello della catena sociale che porta sino alla partecipazione 'politica' e alla vita della grande tribù umana. Paradossalmente nel mare delle relazioni e delle informazioni che viaggiano alla velocità della luce  raggomitolate intorno alla Terra gli uomini del domani potrebbero ritrovarsi nel buio della caverna da cui eravamo partiti”.

Pani Luca, Troppo facile dire amici, Il Sole 24 Ore, Domenicale 02, febbraio 2014.

Il candidato alla luce degli studi e delle conoscenze acquisite argomenti:

1. quali aspetti cognitivi e del comportamento delimitano esattamente una rete sociale e – se tali limiti esistono – la tecnologia sarà in grado di superarli? Per portarci dove?

2. Pensa che, Facebook, abbia arricchito il circolo delle sue conoscenze?

3. Le conoscenze virtuali sono vere amicizie?

4. Che succederà di queste conoscenze, quando le relazioni sociali saranno nodi che non si sono mai incontrati davvero, perché solo parte di una rete virtuale?

 

 

QUESITI DI PEDAGOGIA SCIENTIFICA

(PREFERENZIALMENTE max 30 righe, 60', brutta e bella copia)

Il clima affettivo in cui si dipana l'adolescenza è radicalmente cambiato perché è mutato il modo in cui gli adulti si trovano ad esercitare il mestiere di padre e madre. Meno cultura e più natura, cioè meno regole e norme ma più attenzione nel sostenere la crescita affettiva e relazionale del figlio, il suo diritto a essere sé stesso e a esprimere la propria indole seguendo i propri tempi interni di maturazione e acquisizione di competenze sociali. Questo a volte comporta il venir meno di importanti funzioni di sostegno e, d'altro canto, rende gli adolescenti attuali particolarmente sensibili agli aspetti depressivi del processo di separazione dalla famiglia. Il passaggio da una infanzia privilegiata all'età adulta è vissuto con grande intensità emotiva. Noia, tristezza, paura, vergogna si alternano come affetti capaci di governare il comportamento dei ragazzi e il disagio che sperimentano”.

Il candidato alla luce delle conoscenze acquisite argomenti i seguenti punti:

  1. spieghi la relazione genitori-figli.
  2. Il rapporto con il proprio corpo e la rappresentazione che l'adolescente offre.
  3. I sentimenti e le emozioni che l'adolescente vive nella relazione affettiva.

 

2. Gli studi sulla comunicazione hanno evidenziato che il linguaggio è solo uno fra i molti codici attraverso cui avviene la trasmissione di informazioni, sicuramente quello più strutturato e appropriato alla ricca vita simbolica e sociale della specie umana. Tuttavia, accanto alla comunicazione verbale, è in atto una complessa forma di comunicazione non verbale che precede, sostituisce o potenzia il codice linguistico.

Relativamente al tema della comunicazione il candidato argomenti:

  1. le forme in cui si esprime;
  2. le principali funzioni del processo comunicativo;
  3. la sua importanza nel processo di sviluppo.

 

3. “Una parte della vita psichica si è sottratta alla tua conoscenza e al dominio della tua volontà. Proprio per questo la tua difesa è così fiacca. Con una parte delle tue forze tu combatti contro l'altra parte e non puoi raccogliere tutte le tue energie come contro un nemico esterno . E non è neppure la parte peggiore o meno rilevante delle tue forze che si è messa contro di te e si è resa indipendente da te. La colpa dobbiamo dire è tua. Hai sopravvalutato la tua potenza quando hai creduto  di potere fare quel che volevi con le tue pulsioni sessuali, e hai ritenuto che non fosse necessario avere alcun riguardo per i loro propositi. Perciò si sono ribellate e hanno seguito le loro oscure vie per sottrarsi alla repressione e farsi giustizia da sé in un modo che non può più andarti a genio”.......... “L'intero processo è tuttavia reso possibile solo dal fatto che sei in errore anche su un altro punto essenziale. Tu confidi nel fatto di essere informato su ciò che accade nella tua psiche, giacché la coscienza ti comunica tutto quello che ha una certa importanza: Quindi se hai ricevuto una notizia alcuna di qualche cosa che è avvenuto nella tua psiche, giudichi che non vi sia dentro nulla. Già, e ti spingi addirittura al punto da ritenere che psichico sia identico a cosciente, ossia noto a te ... Lascia dunque che ti dica una cosa su quest'ultimo punto. Lo psichico non coincide affatto in te, con ciò che ti è cosciente...”. Freud S. Una difficoltà della psicoanalisi, Opere.

Il candidato, sulla base degli studi svolti analizzi i seguenti punti:

  1. la funzione delle istanze psichiche secondo Freud e il corretto equilibrio funzionale nello sviluppo della personalità.
  2. La relazione affettiva dell'adulto nella costruzione della personalità sana e armonica.
  3. La funzione della coscienza nella direzione della personalità dell'individuo e nei processi relazionali sociali.

 

 

QUESITI DI ANTROPOLOGIA

(PREFERENZIALMENTE max 30 righe, 60', brutta e bella copia)

 

L'ereditarietà e il patrimonio biologico della specie umana interagiscono con il complesso di simboli e produzioni della civiltà in modi estremamente differenziati a seconda di variabili quali per esempio, il grado di sviluppo tecnologico di una data società e lo status socio-economico degli individui. Fattori di tipo biologico concorrono insieme a fattori propriamente culturali nel determinare e spiegare il comportamento umano. Il rapporto intercorrente fra i fattori biologici e quelli culturali (l'antinomia natura/cultura) costituisce un tema tutt'altro secondario nell'attuale dibattito psicosociale e educativo.

Il candidato, sulla base degli studi svolti analizzi i seguenti punti:

  1. alcune delle problematiche in area psico-socio-educativa in cui appare più acceso il dibattito sulla relativa importanza dei fattori biologici in contrapposizione ai fattori culturali nella spiegazione del comportamento umano.
  2. Il peso relativo di natura e cultura nelle teorie pedagogiche dei diversi autori incontrati nel proprio percorso formativo.
  3. In quali forme, situazioni e problemi l'antinomia natura/cultura può presentarsi nella quotidiana esperienza di un educatore e quali soluzioni possono essere adottate.

 

2.Quale società per l'uomo d'oggi?

Il candidato alla luce degli studi compiuti offra un confronto attivo e critico tra le società animali e le società umane, attaverso:

  1. La sociologia e l’antropologia culturale.
  2. L’altruismo e la questione delle basi biologiche della socialità attraverso la strategia riproduttiva.
  3. L’organizzazione e il lavoro.

 

3. Gli effetti della crescita demografica nel mondo comportano disequilibri ambientali e seri problemi di ordine alimentare-politico-sociale.

Il candidato alla luce delle conoscenze acquisite, argomenti:

  1. Come è avvenuta l’esplosione demografica.
  2. Analizzi le problematiche alimentari e proponga le alternative possibili.
  3. Rifletta sulle problematiche delle migrazioni internazionali in relazione alle politiche che i paesi avanzati adottano nel gestire l’ingresso degli stranieri.

 

 

QUESITI DI SOCIOLOGIA

(PREFERENZIALMENTE max 30 righe, 60', brutta e bella copia)

 

1. Il candidato argomenti il ruolo della donna nel mercato del lavoro italiano secondo:

  1. differenza di genere e tasso di attività;
  2. ingresso nel mercato del lavoro;
  3. tipologie  di incarichi lavorativi femminili
  4. la disuguaglianza di genere maschile e femminile nelle assunzioni lavorative.

 

2. “Il giornalismo, per un verso è industria, per l’altro servizio pubblico; in un certo senso è cultura, cioè ricerca per quanto possibile disinteressata della verità, dall’altro è ‘cultura socializzata’ e quindi politica e quindi calcolo, ricerca finalizzata. Dividere con un taglio netto questi diversi piani è impossibile, risolverli in una sintesi soddisfacente è molto più arduo di quanto ritengano i moralisti o coloro che, per comodità o vocazione, hanno scelto una volta per tutte di attestarsi sulla dimensione dell’industria, della cultura socializzata, della politica” Forcella E., prefazione a A.Del Boca, Giornali in crisi, Torino, Ed. AEDA, 1968.

Il candidato, offrendo un commento al testo, argomenti:

  1. Il ruolo della stampa nella società.
  2. E'possibile una obiettività assoluta o sono inevitabili i condizionamenti;
  3. Che cosa intende l’autore per “cultura socializzata” e per “industria culturale”.

 

3. “Guardando uno sciame che persegue un obiettivo potremmo tranquillamente credere che i suoi componenti stiano seguendo il comando di qualcuno, anche se faremmo fatica a localizzare il quartier generale da cui questo comando è stato impartito. Guardando una qualsiasi unità dello sciame, potremmo tranquillamente ipotizzare che siano i suoi desideri e le sue intenzioni a muoverla, ma poi troveremmo assai difficile spiegare le svolte e le giravolte del suo itinerario. Se vogliamo comprendere il mondo nel modo in cui esso oggi si presenta a noi, e acquisire le abilità necessarie per operare in un simile contesto, dovremo, presumo, imparare a convivere con questo dilemma”. Baumann Z.  Le vespe di Panama, ed. Laterza 2007.

Analizzando la società odierna, complessa, appaiono sempre più evidenti le differenze socio economiche e le disparità sociali.

Il candidato alla luce delle conoscenze acquisite:

  1. Spieghi come è strutturata la società odierna negli ambiti: a) istituzionale; b) lavorativo; c) sociale.
  2.  Analizzi il rapporto tra outsiders ed insiders.
  3. Rifletta sulle attuali condizioni di diritto e parità in ambito lavorativo ed economico-sociale.

 

4. Come è avvenuta la colonizzazione delle nostre anime? Mi sembra che la colonizzazione delle anime prenda tre forme principali: l’educazione, la manipolazione mediatica, il consumo quotidiano (il modo di vita concreto).

L‘educazione.
L’educazione (quella che Aristotele chiamava paideia) è ciò che permette al bambino di diventare adulto, cittadino, persona; è ciò che fornisce gli strumenti per affermare la propria personalità e resistere ai tentativi di colonizzazione mentale. Nelle società moderne, l’educazione passa essenzialmente per l’istituzione scolastica La critica che Ivan lllich muove alla scuola mi sembra ancora di grande attualità: “la maggioranza delle persone a scuola impara non solo ad accettare il proprio destino ma anche il servilismo.” (...) E mondo che lasciamo in eredità ai nostri figli e attraverso il quale vengono “costruiti” è rovinato da violenze, guerre, competizione economica spietata, in pratica è un mondo profondamente “sconquassato”, come la maggior parte di noi. Come si possono allora “costruire” figli sani e “normali”? (...) Come possono convivere l’etica della guerra economica ad oltranza e l’etica della solidarietà, della gratuità del dono, sulle quali si dovrebbe costruire un mondo di fratellanza? (...) Come educhiamo i nostri figli e “costruiamo” i protagonisti di domani?

La manipolazione mediatica
Se come affermava Platone, anche i muri delle città educano i cittadini, a cosa possono educare i muri delle nostre città e delle nostre periferie? Mi pare che possano semplicemente educare a essere consumatori e utenti frustrati nella migliore delle ipotesi, o “piccoli selvaggi” ribelli nella peggiore. Un’urbanizzazione, il più delle volte brutta e senz’anima, non contribuiranno a costruire personalità forti e indipendenti capaci di resistere alla manipolazione mediatica.

La quotidianità come consumo
La crescita, attraverso il consumismo, è diventata nel contempo un terribile virus e una droga”. Latouche S., La scommessa della decrescita, Milano 2010 (2.a ed.).

Il candidato, offrendo un commento al testo, argomenti:

  1. Quali sono i pregi e i limiti di una società fondata sulla “crescita” economica?
  2. Quali sono i valori e gli stili di vita per costruire lo sviluppo “sostenibile” della società?
  3. Attraverso quali strumenti la scuola può arginare “la colonizzazione delle anime” alla quale fa riferimento il contenuto del brano sopra riportato?

 


 

[1]                     Docente di Filosofia, Psicologia e Scienze dell'educazione (classe A036) M.I.U.R.. Istituto Magistrale Statale “D. Berti” TOPM120004 Torino, Italia. E.mail: guidoarno@tiscali.it

[2]          op. cit.

[3]                     É buona pratica non 'compensare' la valutazione - usando con estrema ratio – il pareggiamento (al sei, con soglia a 33 a 34 a 35/60), se non in estremi casi per quei candidati che presentano una storia didattica frammentata, Il docente sarebbe poi obbligato ad applicare i parametri a tutti i giudizi dei candidati elevando il voto.

[4]          op. cit.