Apertura lavori (De Marchi)

 

Cari amici, docenti, colleghi, autorità,
eccoci all’apertura del VII Convegno nazionale della Rete Passaggi. Benvenuti a Trieste ai membri del direttivo della Rete e a tutti i convegnisti, dirigenti e docenti. Grazie ai relatori che offriranno il loro qualificato contributo per la formazione e per il dibattito; grazie all’assessore alle politiche giovanili e all’istruzione della provincia di Trieste Adele Pino, all’assessore alle politiche giovanili del Comune di Trieste Giorgio Rossi, che con la loro presenza conferiscono valore all’evento, che diventa così anche occasione per rafforzare l’alleanza virtuosa tra le competenze professionali che stanno dentro alla scuola e i ruoli delle istituzioni territoriali che operano in sinergia con la scuola al fine di rendere, attraverso ogni forma possibile di collaborazione, il miglior servizio di istruzione, educativo e formativo ai giovani, nella prospettiva della realizzazione dei loro progetti di vita. Devo dire che i rapporti fra istituzioni territoriali, Provincia, Comune, Azienda sanitaria, Associazioni di volontariato e liceo Carducci sono molto collaborativi, continui, proficui.

Sarà un Convegno particolare, quello che ci apprestiamo a celebrare, in quanto si svolge in una situazione diversa rispetto alle precedenti edizioni. Mai infatti la denominazione delle Rete “Passaggi” ha avuto significato più pregnante di oggi, poiché siamo veramente in un momento di passaggio, passaggio a un nuovo ordinamento: siamo “sulla soglia”. Il vecchio ordinamento tuttavia non sarà abbandonato in un attimo, ma ci accompagnerà con l’indirizzo delle scienze sociali per altri quattro anni, mentre progressivamente avanzerà il nuovo, il liceo delle scienze umane e dell’opzione economico sociale. Siamo sulla soglia dunque, al confine di due territori entrambi presenti e abitati: ben conosciuto quello da cui proveniamo, meno noto, ancora in gran parte da scoprire e da costruire insieme, quello che ci sta davanti.

La rete Passaggi ha avuto un ruolo da protagonista nella maturazione, nello sviluppo, nella socializzazione, nello scambio delle migliori esperienze didattico formative del liceo delle scienze sociali: esperienza che rimane e che potrà, dovrà, nei suoi aspetti migliori e irrinunciabili, essere innestata e valorizzata, con gli opportuni adattamenti, nel nuovo liceo delle scienze umane. Cosa ci sarà nella nuova casa, oltre la soglia? Molto dipenderà anche dalla passione educativa che contraddistingue le persone di scuola, dall’impegno che ci metteremo nell’arredarla e nel renderla accogliente, bella e funzionale, anche se l’impresa potrebbe non preannunciarsi del tutto facile. Abbiamo delle cose buone, delle esperienze molto positive, delle pratiche eccellenti, la storia di una comunità educativa i cui componenti si sostengono reciprocamente a livello nazionale: tutto questo valore aggiunto ci aiuterà ad affrontare con maggior fiducia il futuro, per dare ai nostri studenti ciò che è giusto che abbiano per crescere e maturare come persone e come cittadini: anche loro sono sulla soglia, la soglia molto ampia dell’adolescenza e della prima giovinezza, nell’attraversamento della quale abbiamo una importante funzione di accompagnamento.

La soglia è fra il fuori e il dentro, fra l’io e il me, fra l’io e l’ altro / gli altri, fra una cultura e l’altra /le altre, fra l’io, il villaggio e il mondo, fra un posto e l’altro, fra la scuola e il territorio. La soglia evoca l’apertura come atteggiamento permanente: la soglia è il luogo del dialogo in cui, ciascuno con la propria identità, ci si pone in ascolto reciproco, è il luogo dell’incontro, dello scambio, dell’arricchimento. La soglia è luogo di passaggio, non appartiene esattamente a una parte o all’altra; è il luogo della possibilità, ma è anche un luogo da varcare, è luogo di incertezza, ma anche di coraggio, è luogo di dubbi, ma anche di decisioni, è luogo che impone la responsabilità delle scelte, dei passaggi. “Soglia” e “passaggi”: un binomio inscindibile che costituirà un lite-motiv di questo Convegno.

Con questi pensieri auguro a tutti un buon lavoro, affinché da questo Convegno possano emergere, alla luce delle riflessioni offerte dai relatori, degli approfondimenti in sede di gruppi di lavoro e delle buone pratiche scambiate fra le scuole, in un clima di amicizia e simpatia reciproca coadiuvato da opportuni momenti conviviali, una rinvigorita passione professionale e utili proposte da consegnare a chi ancora sta lavorando, dalla Cabina di regia del MIUR, per definire le Indicazioni nazionali degli obiettivi di apprendimento, per ora ancora in bozza. Per questo siamo anche onorati di avere con noi, già da domani, il dott. Azzolini e il dott. Giovannetti, che di quella Cabina di regia fanno parte.

Ringrazio gli Enti pubblici i cui contributi sono stati determinanti per la realizzazione del convegno: la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Trieste, il Comune di Trieste, l’Ufficio scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia. Per il contributo offerto ringrazio altresì i soggetti privati: l’Istituto di credito Friuladria, la Libreria editrice San Marco, le Assicurazioni Generali, Caffè Primo Aroma, l’Opera Villaggio del Fanciullo. Ringrazio infine la Dirigente del Liceo “Dante Alighieri” che ci mette a disposizione i locali.

Franco De Marchi