a.s. 2009/2010

 

SCS1 - ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
CORSO SPERIMENTALE
Indirizzi: SCIENZE SOCIALI - PEDAGOGICO - PSICO SOCIALE - PEDAGOGICO SOCIALE
Tema di: SCIENZE SOCIALI

 

Il candidato è tenuto a svolgere, a sua scelta, due temi fra quelli proposti:

 

I


“Nella natura umana noi troviamo tre cause principali di lotta: la competizione, la diffidenza, la gloria. La prima fa combattere gli uomini per guadagno, la seconda per la salvezza, la terza per la reputazione; la prima usa la violenza per impadronirsi di altri uomini, donne, fanciulli ed armenti, la seconda per difenderli, la terza fa uso di inezie, come una parola, un sorriso, un’ opinione differente e qualunque altro segno di disprezzo. [...]
Durante il tempo in cui gli uomini vivono senza un potere comune, che li tenga in soggezione, essi si trovano in quella condizione che è chiamata guerra, e tale guerra è di ogni uomo contro ogni altro uomo; essa non consiste solo in battaglie o in atti di combattimento ma in un periodo di tempo in cui la volontà di contendere in battaglia è abbastanza nota. [...]
Ogni altro tempo è pace. [...]
Tutte le conseguenze di un periodo di guerra, in cui ogni uomo è nemico di un altro, sono perciò anche le conseguenze del tempo in cui gli uomini vivono senza altra sicurezza se non quella che dà loro la propria forza o la propria sagacia. In tale condizione non vi ha luogo industrie, poiché il frutto di esse sarebbe incerto; e per conseguenza non vi è agricoltura né navigazione; [...) e, quel che è peggio di tutto, domina un continuo timore e il pericolo di una morte violenta; e la vita dell’uomo è solitaria, povera, lurida, brutale e corta. [...]
Le passioni che dispongono gli, uomini alla pace sono il timore della morte, il desiderio
quelle cose che sono necessarie alla vita e la speranza di ottenerle mediante la loro industria. E la ragione suggerisce convenienti argomenti per la pace, nella quale gli uomini possono essere spinti ad accordarsi.»

T. HOBBES, Leviatano, trad. ital. in L. Bonanate, Diritto naturale e relazioni tra gli Stati, Torino 1976

 

Il candidato rifletta sull’argomento del brano sopra riportato e fornisca la sua risposta alle seguenti questioni:

  • quali differenze esistono fra l’esistenza degli uomini nello Stato e l’esistenza, immaginabile dalla nostra mente, degli uomini in assenza dello Stato?
  • a quali percorsi logici e storici può essere attribuita la nascita dello Stato?
  • quali sono i vantaggi, e quali le corrispondenti limitazioni, che derivano agli uomini
  • vivere nello Stato?
  • quali sono le finzioni elementari dello Stato?
  • quali ulteriori funzioni vengono attribuite allo Stato nella odierna società occidentale?

 

 

II


«Il Grande Fratello è un gioco a eliminazione. Eliminare gli altri senza farsi eliminare (vale a dire, eliminare altri prima che tocchi a te) è la chiave del successo: All’inizio del gioco tutti i contendenti sono uguali. Il tuo passato non conta, non ha lasciato traccia, non ha compromesso le tue chances, ma non ti ha neanche dato alcun vantaggio iniziale. Ciascuna partita è, nel vero senso della parola, un nuovo inizio. Qualunque dote tu possa avere e qualsiasi capacità inespressa si nasconda dentro dite in attesa di prorompere, va liberata e sfruttata qui e subito, altrimenti non conta nulla. Tuffi i partecipanti al gioco sono dei perfetti estranei tra loro, e dunque è a partire da questo momento che devi sfruttare tutte le tue doti per farti degli amici e influenzare le persone (solo per poi abbandonarle rapidamente una volta che amicizia e influenza hanno ottenuto il loro scopo). Tutti gli altri sanno bene quanto te che alla fine una sola persona (o una coppia, come nel francese Loft Story) resterà sul campo di battaglia e intascherà il bottino. E dunque tutti sanno benissimo che qualsiasi alleanza eventualmente contratta è solo «fino a ulteriore notifica» e non sopravvivrà al venir meno del suo scopo. [...] Questo è il motivo per cui milioni di persone restano incantate dinanzi al dipanarsi della saga. E inutile tuttavia chiedere per chi suona la campana. Suona per loro - per ciascuno di loro. I contendenti del Grande Fratello [...] rinarrano all’infinito la storia dei loro spettatori. [...] Dicono ai loro spettatori cosa pensare, e come pensarlo. Naturalmente, la storia giunge agli spettatori già preconfezionata, con tanto di recitazione, per quanto più difficile da cogliere ed estrapolare nelle immagini rispetto ai testi scritti, letti o ascoltati. Inoltre, anche se l’elemento recitativo fosse stato notato e debitamente scremato dallo svolgimento dei fatti, ben difficilmente avrebbe generato dubbi o dissenso.»

Z. Bauman, La società sotto assedio, Bari - Roma 2003

 

Il candidato, dopo aver sintetizzato il punto di vista dell’autore del brano proposto, esprima le sue considerazioni sui seguenti temi:

  • “realtà” e “finzione” nei programmi proposti dalla televisione;
  • meccanismi di identificazione proposti da taluni programmi televisivi;
  • tipo di condizionamento sociale indotto dalla visione di un programma come “il grande fratello”.

 

 

III


«Come è avvenuta la colonizzazione delle nostre anime? Mi sembra che la colonizzazione delle anime prenda tre forme principali: l’educazione, la manipolazione mediatica, il consumo quotidiano (il modo di vita concreto).

L ‘educazione.
L’educazione (quella che Aristotele chiamava paideia) è ciò che permette al bambino di diventare adulto, cittadino, persona; è ciò che fornisce gli strumenti per affermare la propria personalità e resistere ai tentativi di colonizzazione mentale. Nelle società moderne, l’educazione passa essenzialmente per l’istituzione scolastica La critica che Ivan lllich muove alla scuola mi sembra ancora di grande attualità: “la maggioranza delle persone a scuola impara non solo ad accettare il proprio destino ma anche il servilismo.” [...] E mondo che lasciamo in eredità ai nostri figli e attraverso il quale vengono “costruiti” è rovinato da violenze, guerre, competizione economica spietata, in pratica è un mondo profondamente “sconquassato”, come la maggior parte di noi. Come si possono allora “costruire” figli sani e “normali”? [...] Come possono convivere l’etica della guerra economica ad oltranza e l’etica della solidarietà, della gratuità del dono, sulle quali si dovrebbe costruire un mondo di fratellanza? [...J Come educhiamo i nostri figli e “costruiamo” i protagonisti di domani?

La manipolazione mediatica
Se come affermava Platone, anche i muri delle città educano i cittadini, a cosa possono educare i muri delle nostre città e delle nostre periferie? Mi pare che possano semplicemente educare a essere consumatori e utenti frustrati nella migliore delle ipotesi, o “piccoli selvaggi” ribelli nella peggiore. Un’urbanizzazione, il più delle volte brutta e senz’anima, non contribuiranno a costruire personalità forti e indipendenti capaci di resistere alla manipolazione mediatica.

La quotidianità come consumo
La crescita, attraverso il consumismo, è diventata nel contempo un terribile virus e una droga.»

S. Latouche, La scommessa della decrescita, Milano 2010 (2.a ed.)

 

Il candidato, esprima le sue ragioni di consenso o di dissenso sui temi sopra accennati e
focalizzi la sua attenzione sui termini dell’attuale dibattito sociale:

  • quali sono i pregi e i limiti di una società fondata sulla “crescita” economica?
  • quali sono i valori e gli stili di vita per costruire lo sviluppo “sostenibile” della società?
  • attraverso quali strumenti la scuola può arginare “la colonizzazione delle anime” alla quale fa riferimento il contenuto del brano sopra riportato?

 

 

IV


 

«La mobilità sociale è definita come un movimento qualsiasi nell’interno del sistema di stratificazione. Spesso nella letteratura sociologica lo stesso fenomeno si indica semplicemente col termine “mobilità”. Sono necessari tuttavia altri chiarimenti concettuali, e si deve distinguere fra mobilità sociale e mobilità territoriale. La mobilità territoriale si riferisce semplicemente ai movimenti delle persone attraverso lo spazio fisico e non comporta di per sé particolari relazioni con la mobilità sociale. [..j Molto spesso la mobilità sociale richiede anche degli spostamenti territoriali. [...] Un’ulteriore distinzione viene fatta tra mobilità generazionale e mobilità occupazionale (indicate talvolta anche come mobilità intergenerazionale e mobilità intra-generazionale). Per mobilità occupazionale si intendono i cambiamenti che intervengono nella vita adulta di una persona. La mobilità generazionale (o inter-generazionale), d’altro canto, si riferisce alle posizione sociali che vengono rispettivamente raggiunte nel corso di due generazioni successive. [...] Infine, si fa distinzione anche fra mobilità individuale e mobilità di gruppo.»

P.L. BERGER— B. BERGER, Sociologia, la dimensione sociale della vita quotidiana, Bologna 1987

 

Il candidato discuta il problema della mobilità e, in particolare, focalizzi l’attenzione su:

  • tipi di mobilità e relativa esemplificazione;
  • fattori che influenzano la mobilità;
  • effetti che la mobilità può avere sulla stabilità sociale, sui conflitti di classe, sui sistemi politici;
  • situazione italiana e assetto sociale in relazione ai fattori connessi alla mobilità sociale e territoriale.