Un successo di partecipazione e contenuti per il convegno nazionale “Montessori tra orizzonte e percorso. Potenzialità del Montessori Approach nella scuola pubblica italiana”, che si è tenuto il 7 giugno presso l’Auditorium Sant’Apollonia a Firenze. L’evento ha visto oltre 250 partecipanti, in presenza e a distanza, tra docenti, ricercatori, dirigenti scolastici, rappresentanti istituzionali e famiglie, testimoniando l’interesse crescente verso un modello educativo che coniuga innovazione, comunità e centralità del bambino.
Organizzato dall’Istituto Comprensivo di Greve in Chianti, dal Comune e dall’Associazione Montessori Chianti, con il sostegno della Regione Toscana, il patrocinio del Consiglio regionale e dell’ANCI Toscana, e la collaborazione della SISUS – Società Italiana delle Scienze Umane e Sociali – e dell’Opera Nazionale Montessori, il convegno ha acceso i riflettori su un’esperienza unica in Toscana: quella di Greve in Chianti, primo caso regionale di scuola pubblica montessoriana articolata in tutti e tre gli ordini, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado.
Tra gli interventi più apprezzati quello di Lucio Varriale, insegnante della primaria Don Milani di San Polo e coordinatore dell'iniziativa, che ha raccontato il senso profondo dell’approccio montessoriano come “un ripensamento radicale del rapporto tra adulto e bambino, un’educazione alla vita comunitaria e alla responsabilità”, e ha ricordato: “Il Montessori non è solo una didattica, è un’etica, un modo di abitare la relazione educativa. I bambini imparano a vivere insieme, a prendersi cura dell’ambiente, ad autoregolarsi. È una scuola che diventa comunità”.
A portare i saluti di SISUS e testimoniare il legame tra approccio montessoriano e visione transdisciplinare è stata Antonella Fatai, docente e componente del Comitato Tecnico Scientifico di SISUS: “Questo convegno è stato una tappa importante. Ora il lavoro continua con la raccolta degli atti del convegno come strumento di riflessione condivisa”. E ancora : “Come SISUS crediamo profondamente nel valore dell’approccio montessoriano come risorsa preziosa per la scuola pubblica. Il successo di questo convegno è solo un punto di partenza. Ora andiamo verso la redazione della Carta Montessori per la Toscana, la costruzione di una rete regionale di scuole montessoriane e la pubblicazione degli atti del convegno come strumenti di diffusione e approfondimento”.
Molto significativa anche la presenza di numerosi rappresentanti politici regionali e locali. La presidente della Commissione Istruzione del Consiglio regionale ha ricordato l’audizione dello scorso febbraio: “L’approccio montessoriano ha ridato vita a scuole a rischio chiusura, come quella di San Polo. È una scommessa vinta che merita attenzione e sostegno. Siamo disponibili a organizzare una giornata di riflessione in Consiglio regionale per approfondire e valorizzare questa esperienza”.
Dai quattro iscritti iniziali nel 2017, la scuola di San Polo è oggi una realtà attrattiva, con numeri in crescita e una rete di docenti formati grazie all’impegno dell’Associazione Montessori Chianti, come ha spiegato la presidente Daniela Biazzo: “Siamo nati per difendere una scuola, siamo diventati un punto di riferimento regionale per l’Opera Montessori. Abbiamo formato oltre 70 docenti, creato convenzioni, attirato nuove energie”.
L’entusiasmo e la partecipazione al convegno confermano la vitalità di un progetto nato dal basso e capace di ispirare una nuova visione della scuola pubblica: una scuola che educa alla libertà, alla cura, alla pace e alla responsabilità, capace di fare rete per rinnovarsi e rigenerare i territori.
Non è mancato il sostegno delle istituzioni. Numerosi rappresentanti politici locali e regionali hanno partecipato all’evento, tra cui la presidente della Commissione Istruzione del Consiglio regionale, Cristina Giachi, che ha proposto l’organizzazione di una giornata di riflessione in Consiglio regionale dedicata alla declinazione toscana dell’approccio Montessori.
Grande attenzione è stata dedicata al valore dell’alleanza tra scuola e territorio: l’esperienza montessoriana di Greve, nata nel 2017 per salvare una piccola scuola a rischio chiusura, ha mostrato come l’innovazione pedagogica possa rigenerare l’intera comunità. Le iscrizioni sono cresciute, la qualità della proposta educativa ha attirato nuove energie e competenze, e oggi Greve rappresenta un modello concreto di scuola pubblica di qualità, inclusiva, cooperativa e orientata al benessere del bambino.