I quartieri si incontrano Città e territorio. Prove tecniche di cittadinanza. Anno II

Premessa

Dopo la positiva esperienza dei progetti portati avanti fin dal 2012 con le scuole del primo e del secondo ciclo, e in particolare di quello 2014-15, inserito nel Patto Territoriale dello scorso anno, le due Associazioni, in piena sintonia di intenti e in coerenza con il protocollo stilato in sede locale e nazionale, intendono proseguire anche per il corrente anno scolastico 2015-16 nel lavoro comune di educazione alla cittadinanza, al rispetto del territorio, dei beni comuni, della multiculturalità.

Punto inderogabile di partenza è la convinzione che sia necessario promuovere un processo identitario consapevole e stimolare la formazione e lo sviluppo di una coscienza civica partecipativa fin dalla più tenera età, e incanalare la creatività dei bambini e dei ragazzi verso progetti che riguardano la realtà in cui vivono e costruiscono il loro futuro, supportando le scuole nella loro attività educativa.

Per tutto ciò - vista anche la risposta più che soddisfacente del territorio nelle precedenti esperienze, e visto che il progetto 2014-15 portato avanti con l’Istituto Comprensivo “Villa Lina-Ritiro” si avvia alla conclusione - si è ritenuto di proseguire sulla via della Educazione alla Cittadinanza consapevole a partire dalla necessità di riappropriazione (o … di prima appropriazione) del senso di appartenenza verso la realtà più vicina, vale a dire le Circoscrizioni e i Quartieri. Dato che l’esperienza con l’Istituto Comprensivo n. XVI ci ha dato l’occasione di “mappare” e approfondire parte del territorio della V^ Circoscrizione, con i bambini e i ragazzi delle scuole “Villa Lina”, “Cesareo”, “Badiazza” e “Ritiro”, abbiamo progettato di proseguire il percorso avviato con una scuola della IV^ Circoscrizione. Acquisita la disponibilità del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Boer-Verona Trento”, abbiamo presentato anche per quest’anno la nostra proposta all’Assessorato Pubblica Istruzione del Comune per ripartire con i docenti e gli alunni alla “scoperta” del territorio in tutte le possibili sfaccettature. In particolare avrà spazio privilegiato nel presente progetto l’attenzione al percorso culturale “Adotta un monumento”, per il quale il suddetto Istituto è capofila all’interno del Patto Territoriale medesimo).

Linee Guida / Obiettivi

Si nasce “per caso” in una città: non sappiamo di esservi nati.

Il nostro approccio con la città è simile al nostro approccio con la mamma.

Prendo coscienza gradualmente di avere una mamma e mi “affido” totalmente a lei e alle sue tenere cure.

Progressivamente prendo coscienza di “abitare” una città; gradualmente comincio a viverne i luoghi: la casa (come l’ utero), poi la scuola elementare, la passeggiata con i genitori, il gelato, la scuola superiore, l’università, i negozi, i bar, il cinema, il teatro, le funzioni pubbliche, la chiesa.

Prendo coscienza gradualmente di avere una mamma, la amo, la temo, mi fa arrabbiare , mi da tenerezza, è parte naturalmente integrante della mia vita. Ma non la prendo in carico

Prendo coscienza gradualmente di stare in una città, fruisco delle sue funzioni, mi diverto, mi annoio. Ma non la prendo in carico.

In generale non mi interessa conoscerne la storia. Il nostro approccio con la città, nella gran parte dei casi, è quello di servirci, di usare le strutture funzionali della città, di rappresentare in essa le nostre relazioni, ma, in qualche modo di non sentirla propria. Forse nemmeno le relazioni che svolgiamo dentro la città sono vere relazioni. Spesso l’ anonimato delle strade e nei luoghi pubblici ci risucchia, siamo e ci sentiamo estranei, creiamo gruppi piuttosto impermeabili, e, più in generale, quartieri di centro e quartieri di periferia che sono assolutamente estranei gli uni agli altri, come se fossero due mondi diversi.

A questo punto sarebbe interessante ragionare sul rapporto tra spazio urbano e spazio interiore. Forse è un punto chiave della riflessione. La domanda è: la crescita fisica è parallela alla crescita “spirituale”? Perché è da qui, dall’usare la città senza sentirla propria o dal sentirla troppo propria tanto da potere fare quello che si vuole, che nascono i problemi, a cominciare dall’imbrattare i muri delle strade delle scuole, dal distruggere le panchine e le fioriere, dal fare tiro a segno con i lampioni della passeggiata, dai posteggi dissennati …

Da questa sommaria e sinteticissima analisi che cosa si può dedurre? quali conclusioni si possono trarre? 

Il degrado della città è conseguenza del degrado culturale generatosi a cascata. 

Paesaggio urbano e paesaggio umano sono strettamente collegati.  Necessario dunque agire sul primo e sul secondo ...  recuperare moralità, cultura, capacità di sognare, bellezza.

Ipotesi progettuale

Per lo sviluppo del progetto si individuano, a scopo puramente indicativo, due grandi aree di interesse :

Sul versante urbanistico-architettonico

Partendo da un episodio architettonico di grande valore artistico (il Monte di Pietà) si possono attuare ricerche volte alla conoscenza delle peculiarità storico-artistiche del quartiere. Prima ancora, si potrà fare una mappatura del quartiere magari non della intera Circoscrizione IV, ma limitandosi alla zona di specifico interesse. Sarà prioritaria una delimitazione dei confini della circoscrizione e la loro descrizione, con possibili “incursioni” nella toponomastica (spiegazione, etimologia e storia dei nomi dei luoghi e delle strade particolarmente interessanti).

Entrando più nello specifico delle ricerche, ecco alcuni possibili ambiti di lavoro :

  •  valutazione dell’ esistente confrontandolo con stampe (se esistenti) che lo mostrano nella sua forma originaria e alla situazione pre-terremoto;
  •  inserimento dell’ edificio nel contesto del quartiere e della città;
  •  analisi delle architetture di qualità che insistono sulla via;
  •  ricerca sulla mia scuola che insiste sulla stessa via;
  •  osservazione e giudizio anche degli altri edifici presenti nei pressi, per valutarne l’ impatto positivo o negativo nel complesso della via. A pochi metri, il grande portale del deposito delle “varette” è il fregio di uno degli splendidi balconi del monastero benedettino di S. Placido Calonerò, odierna sede dell’ ITA Cuppari.

 Sul versante socio-antropologico

 si dovrà mirare a che i bambini arrivino a sentire, a “respirare” la città. Allo studio storico e architettonico si uniranno gli obiettivi dell’educazione alla cittadinanza e alla legalità, intese nel senso più ampio dei termini. Si abitueranno quindi i bambini ad una riflessione sui comportamenti propri ed altrui in confronto della città intesa come “bene comune”:

  •  riflessione su quanto e come il monumento è stato recuperato alla fruizione della cittadinanza (possibilità di piccole interviste sulla sua destinazione e sul livello di soddisfazione dei cittadini al riguardo;
  •  osservazione dei passanti, come si muovono come impattano con gli altri ……
  •  valutazione dei rischi rispetto a calamità naturali proprio a partire dalle vicende che hanno coinvolto il monumento;
  •  comportamenti “virtuosi” per una fruizione ottimale dei beni comuni.

Prodotti finali  

Lavori dei bambini della scuola “Verona Trento”: ricerche, diari di bordo, lavori creativi e report con il supporto eventuale della Circoscrizione (per interviste, incontri, ecc.) 

Convegno con illustrazioni in power point e con testimonianze dei protagonisti

Mostra sui luoghi di interesse e sulla loro storia

Durata

Il progetto copre l’arco di un anno scolastico, con le seguenti tappe:

incontro di tutti i soggetti coinvolti (scuola, quartiere, amministrazione, ecc.) per la messa a punto e la condivisione del progetto;

svolgimento del progetto con gli studenti e sul territorio

fase conclusiva (possibilmente un momento pubblico in cui saranno protagonisti gli studenti).

Risorse umane

Operatori esterni : esperti facenti capo alle Associazioni promotrici - Operatori della scuola : docenti di classe, docente referente di coordinamento

Le attività potranno essere svolte parte in orario curriculare e parte in orario extracurriculare; coinvolgono competenze storiche, di scienze umane, urbanistiche, artistiche e linguistiche, e pertanto possono in parte anche contribuire alla costruzione del curricolo scolastico