Giornata di studio e confronto a Roma, dicembre 2014

 

sisuspassaggi

VALORIZZAZIONE DELLE SCUOLE
Il processo di valutazione e autovalutazione

Giornata di studio e confronto

 

 

Martedì 16 dicembre 2014
ore 10,00 – 17,30
Roma,  Sala Rossa Istituto Luigo Sturzo
Palazzo Baldassini  -  Via delle Coppelle 35

 
PROGRAMMA

Ore 10.00 – 13.00   -   Plenaria

La Direttiva N. 11 del 18 settembre 2014  
La scuola intervista le Istituzioni

Interviste a cura di SISUS
Intervengono
ANNAMARIA AJELLO, presidente INVALSI
CARMELA PALUMBO, Direttore generale per gli Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia Scolastica del Dipartimento Istruzione MIUR
FLAVIA PICCOLI NARDELLI, vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati

Pausa buffet

Ore 14.30 – 17.30

Il lavoro di rete come risorsa strategica

Interviene GIUSEPPE SANGIORGI, segretario generale Istituto Luigi Sturzo
Gruppi di lavoro coordinati da Passaggi e SISUS
Temi proposti:  Il piano di miglioramento  /  Le scuole si confrontano sul fare rete  /
Priorità strategiche, strumenti e modalità della valutazione  e dell’ autovalutazione  

 

 

Quota di partecipazione 30 € comprensive dell’iscrizione a SISUS, del materiale in carpetta con copia del Quaderno della Ricerca Loescher n. 10, “La valutazione esterna a scuola: da ‘vincolo’ a risorsa didattica” e del contributo per il buffet - Per i soci SISUS e i referenti e i dirigenti della Rete Passaggi solo 10 € di contributo per il materiale e il buffet. In fondo a questa pagina è disponibile la scheda di partecipazione.

 


 

 

allegati: 

Palazzo Baldassini

 

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Il processo di valutazione e autovalutazione

Giornata di studio e confronto

Palazzo Baldassini

Costruito ai primi del 1500 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, Palazzo Baldassini è la sede dell’Istituto Luigi Sturzo.

È un edificio di tre piani con cortile interno – adibito a spazio per incontri e convegni- con facciata che anticipa quella di Palazzo Farnese, che sarà realizzato dal Sangallo qualche anno più tardi.

Presenta tre lati chiusi, mentre il lato di controfaccia si apre al primo piano in un’ariosa loggia. Un fregio a triglifi e metope, con raffigurazioni di simboli legati alla personalità del committente, il giurista Melchiorre Baldassini, corre sulla trabeazione dorica del primo ordine di arcate.

Notevoli anche le decorazioni a partire dagli affreschi di Giovanni da Udine, ispirati al criptoportico della Domus aurea, che si trovano a pianterreno fino a quelli del piano nobile di Perin del Vaga.

 

palazzo baldassini

 

 

Come arrivare

 

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Il processo di valutazione e autovalutazione

Giornata di studio e confronto

 

Dalla Stazione Termini si possono prendere vari mezzi pubblici, dall'autobus (linee 85 e 64) alla metropolitana (MEA-MEB1).

Per ulteriori informazioni e per altri punti di partenza, consigliamo di cliccare qui.

 


 

 

 

L’origine e le motivazioni dell’iniziativa

 

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Lo scorso 8 aprile nella Sala delle Bandiere dell’Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento Europeo (gentilmente concessa grazie all’interessamento ed alla partecipazione dell’onorevole Silvia Costa) avevamo aperto un interessante Dialogo tra idee e pratiche in tema di valutazione delle scuole. Il nostro seminario “Scuola e cultura della valutazione” partiva dall’interrogativo di “Cosa e come valutare” cui abbiamo cercato di dare una prima risposta grazie soprattutto all’intervento della presidente dell’INVALSI, la professoressa Annamaria Ajello. Ci eravamo ripromessi, nel chiudere i lavori di quel breve ma intenso pomeriggio, di continuare il discorso su questo argomento vitale per la scuola, che tanto interesse aveva ovviamente suscitato, e già dal mese di agosto abbiamo messo in cantiere la presente iniziativa.

In questo lasso di tempo il discorso sulla valutazione del sistema scuola è andato parecchio avanti. Era già noto che il progetto VALeS dell’INVALSI, attuato fino al 2013/14 in via sperimentale e volontaria, sarebbe stato portato per così dire “a regime” e reso obbligatorio per tutte le scuole, sia pure con gradualità e adeguatamente supportato dalle Istituzioni. Il 25 giugno 2014 si è tenuto un seminario ristretto a cura dell’INVALSI con una prima produzione di materiali. A settembre, con la pubblicazione del documento del Governo “La Buona Scuola” si è aperto un pubblico dibattito sulle tante tematiche ivi affrontate, compresa, naturalmente, la valutazione delle scuole. Sempre nel mese di settembre è stata stilata la Direttiva n. 11, diramata con la successiva Circolare n. 47 del 21 ottobre. Nello scorso mese di novembre, infine, in una due giorni di lavori (27 e 28) è stato presentato dal Ministro Giannini il Rapporto di autovalutazione (RAV), comprensivo di Indicatori e linee guida, e che già è di fatto operativo.

Siamo quindi particolarmente lieti di avere intercettato tempestivamente la domanda di approfondimento e l’esigenza di dotarsi di strumenti e supporti per affrontare una fase sicuramente inedita della vita delle nostre scuole.

Grazie alla collaborazione dell’Istituto Luigi Sturzo - che ci ospita nella sua storica e prestigiosa sede e ci offre oltre al supporto logistico l’esperienza del suo Segretario Generale, dott. Sangiorgi - e alla cortese disponibilità delle dottoresse Palumbo, Ajello e Nardelli che hanno trovato del tempo da dedicarci, malgrado i loro gravosi e importantissimi impegni - abbiamo dunque potuto concretizzare il nostro progetto con questa giornata di lavori che si rivolge non solo ai presenti, ma anche al più vasto uditorio virtuale che vorrà seguirci attraverso il nostro sito (www.lasocietainclasse.it), sul quale pubblicheremo i materiali ed apriremo un forum dove proseguire la discussione e il confronto.

Ancora poche parole per presentare nel dettaglio l’iniziativa, a partire dal titolo. Abbiamo scelto di mettere in evidenza qual è l’obiettivo della complessa “macchina” messa in moto dalla Direttiva e dal RAV, vale a dire la VALORIZZAZIONE DELLE SCUOLE. Come bene sottolineato in particolare dal punto c) della Direttiva stessa, infatti, il Rapporto di autovalutazione consolida l'identità e l'autonomia della scuola, rafforza le relazioni collaborative tra gli operatori e responsabilizza tutta la comunità scolastica nel perseguimento dei migliori risultati. E, ancora, non ci troviamo più di fronte a una “procedura” da seguire, ad un adempimento da compiere di cui bene o male anche solo poche persone possono essere tenute ad occuparsi, bensì di un processo che investe e coinvolge l’intera comunità scolastica e la responsabilizza nella sua totalità. Si compie – come ben messo più volte in evidenza da tutti i documenti che convergono nel RAV – quel processo di autonomia avviato dall’art. 21 della Legge n. 59/97 e reso operativo con il DPR 275 del 1999. In esso infatti è previsto (art. 10) che Per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio il Ministero della pubblica istruzione fissa metodi e scadenze per rilevazioni periodiche, e queste sono finalizzate a sostenere le scuole per l'efficace raggiungimento degli obiettivi attraverso l'attivazione di iniziative nazionali e locali di perequazione, promozione, supporto e monitoraggio, anche avvalendosi degli ispettori tecnici.

Anche le reti, previste e normate dall’art. 7 del Regolamento dell’Autonomia, trovano la loro naturale valorizzazione in questo processo che vede potenziarsi il lavoro della singola istituzione scolastica nella collaborazione con altre scuole dello stesso o di diverso ordine e grado, con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. L’Autonomia d’altronde – come ben ci ricorda il documento su “La buona scuola”1è il contrario di autoreferenzialità.

È dunque in quest’ottica e con spirito di servizio che oggi affrontiamo i nostri lavori per i quali abbiamo la fortuna di avere interlocutori di altissimo livello, ai quali affiancheremo l’opera di qualificata “manovalanza” dei nostri operatori che maturano e affinano ogni giorno “sul campo” le proprie competenze professionali. Mettiamo tutto questo a vostra disposizione con l’auspicio di vivere insieme una giornata proficua e foriera di un buon lavoro futuro.

 

1 In https//labuonascuola.gov.it, Rapporto, p. 64

 

Intervento Anna Maria Di Falco

 

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slides di Anna Maria di Falco

 

Interventi Stefanini & Fatai

 

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slides di Stefania Stefanini & Antonella Fatai

 

Nodi problematici sottoposti

 

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Alcuni nodi critici…

La conversazione con la Presidente INVALSI si è svolta sotto la forma dell’intervista, guidata da Maria Teresa Santacroce e Amelia Stancanelli. Le domande sono state formulate anche sulla base delle indicazioni che gli iscritti ai lavori avevano suggerito tramite la scheda di iscrizione.

Ecco i punti nodali che sono stati evidenziati.

Non seguono un ordine di priorità né di criticità,  ma fanno piuttosto riferimento all’ordine adottato dalla Direttiva nella presentazione delle diverse attività.

 

1. Con la “messa a punto” dei documenti di cui discutiamo oggi e la loro effettiva applicazione si avvia a pieno compimento l’Autonomia scolastica voluta dalla legge n. 59 del 1997 e regolamentata con il D.P.R. 8 Marzo 1999, N. 275. Sappiamo infatti che non c’è vera autonomia senza responsabilità. E non c’è responsabilità senza valutazione. Parliamo di un’autonomia che deve essere più coraggiosa, non nel senso di striscianti modelli aziendalisti, ma per riscoprire il valore della responsabilità, del lavoro ben fatto, dell’iniziativa, della libertà, della condivisione. Su questi punti il documento “La Buona scuola dice cose ottime e condivisibili, dietro le quali si nascondono tuttavia dei grossi rischi. Non vorremmo ad esempio che l’Autonomia venisse brandita ancora una volta per mascherare il taglio dei finanziamenti e la spinta verso il ricorso al privato. E sappiamo anche quale alone di diffidenza abbiano sempre suscitato tanti precedenti tentativi di valutazione del sistema scolastico. Come si può evitare che questi documenti siano l’ennesima opportunità sprecata, e fare invece sì che costituiscano un volano, una leva per ridare fiducia al mondo della scuola e ricucire il tessuto edu­cativo del Paese?

 

2. Quale rapporto tra autovalutazione e valutazione esterna?

Il primo aspetto che va chiarito è quello relativo al rapporto tra autovalutazione e valutazione esterna. Non si capisce fino a che punto i due processi siano interdipendenti o indipendenti l’uno dall’altro. Né è chiaro, nei documenti, se e in quale misura i nuclei di valutazione terranno conto dei processi di autovalutazione delle scuole.

L’impressione che si trae dalla lettura della Direttiva è quella di due attività che marciano in parallelo, senza che sia chiaro quale possa essere il momento di sintesi tra i due processi. In mancanza di una chiarificazione relativa a questo punto, il rischio è che la valutazione esterna si sovrapponga (anche nella valutazione dei dirigenti scolastici) all’autovalutazione e che alcuni parametri di carattere generale si sovrappongano e prevalgano rispetto alla analisi delle singole situazioni di partenza sulla base delle quali ogni singola scuola cercherà di individuare i propri piani di miglioramento.

Soprattutto, non è chiarito in che modo verranno utilizzati i risultati della valutazione esterna (se solo in funzione del rafforzamento dell’autovalutazione o altro).

 

3. Come si intrecceranno le attività di formazione con quelle di autovalutazione?
Nella Direttiva si parla in più punti di attività di formazione e di sostegno che il MIUR, l’Invalsi e l’Indire forniranno alle scuole. I tempi individuati per tutta l’operazione rischiano di essere molto stretti, soprattutto in considerazione delle differenze che plausibilmente esistono nelle scuole rispetto alla capacità di procedere alla costruzione di processi di autovalutazione e alla presenza o meno, al loro interno, delle competenze necessarie per avviarli e sostenerli.

Come si interverrà per costruire le competenze necessarie qualora non siano presenti? In che modo verranno valutati (dai valutatori esterni) i rapporti di autovalutazione delle scuole?
Oltre che sulle modalità di costruzione delle condizioni che rendano possibile il successo di quanto previsto dalla Direttiva, occorrerebbe una riflessione seria sui tempi richiesti dalla messa in atto di un piano così complesso.

E bisognerebbe anche chiarire chi dovrà sostenere le scuole in questa attività di formazione e autoformazione. Nella Direttiva si fa riferimento a soggetti diversi (dall’Invalsi all’Indire, dalle università a enti di ricerca e associazioni professionali). Forse non c’è altra strada, ma non è chiaro chi monitorerà queste attività e la loro qualità.

 

4. Quali indicazioni è possibile trarre dalle esperienze fatte finora?