Made in Italy: si sopprime il Liceo economico sociale. La rivolta di 200 docenti: “Il governo chiude una scuola amata dagli studenti”

Nel pubblicare l'articolo di Corrado Zunino uscito su Repubblic@scuola del 3 agosto 2023 - del tutto concordante con le nostre posizioni - è per noi doveroso fare una precisazione.

Se l'illustre giornalista scopre adesso l'articolo del Ddl che sopprime il Les, e cita  la petizione di Change.org e le prese di posizione di associazioni di economisti, nonché la nascita del Comitato "Salviamo il Les", che data alla fine di luglio,  ricordiamo che su questo sito è apparsa la nostra denuncia già il 21 maggio 2023, e contestualmente è stata aperta la nostra petizione che in poche settimane ha raccolto circa tremila firme, tra cui quelle di illustri esponenti del mondo della cultura, dell'Università e della scuola. Anche la rete nazionale dei Les - la cui Cabina di regia è incardinata nel MIM - ha preso una posizione ufficiale con un documento del 20 giugno scorso. Quindi non si tratta di una improvvisata fiammata di protesta, bensì  di una riflessione ponderata e condivisa, che si è alimentata di dibattiti e approfondimenti in tutte le sedi, mediatiche e non.

Questo soltanto per sottolineare come la più forte preoccupazione sia nata nell'ambito delle Scienze Umane e Sociali prima ancora che in quello economico.
La scomparsa delle Scienze Umane e Sociali dal curricolo, infatti, è un danno e un impoverimento per la stessa Economia, in quanto essa va ricompresa in tali scienze, e pertanto rimarrebbe priva di una sponda indispensabile alla sua corretta comprensione

 

Made in Italy: si sopprime il Liceo economico sociale. La rivolta di 200 docenti: “Il governo chiude una scuola amata dagli studenti”

di Corrado Zunino

L’imposizione del Liceo Made in Italy da parte del governo, fatta emergere al Vinitaly di Verona dalla stessa premier Giorgia Meloni, era lo scorso 3 aprile, prevede – si scopre adesso – la cancellazione del Liceo economico sociale, pensato tredici anni fa all’interno dell’opzione Scienze umane.

L’articolo che sopprime l’istituto

Nel secondo testo del disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri il 31 maggio, si legge questo passaggio, inesistente nella prima bozza (depositata il 13 gennaio in Commissione Cultura e Istruzione dalla senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo): "A partire dalle classi prime funzionanti nell’anno scolastico 2024-2025, l’opzione economico sociale del percorso del liceo delle Scienze umane confluisce nel percorso liceale Made in Italy, ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione ad esaurimento dell’opzione economico sociale. Di conseguenza, con effetto dall'entrata in vigore del regolamento di cui al comma 2 è abrogato il comma 2 dell’articolo 9, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, numero 89”.
“Confluisce”, “è abrogato”. Difficile poter dire che sia mal interpretabile questo articolo 16, comma 4, all’interno delle “Disposizioni organiche per la valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy” a firma Bucalo.
 

“Il 4% si iscrive all’Economico”

Un gruppo di docenti, guidato dalla professoressa Enrica Fontani, coordinatrice del Dipartimento di Scienze umane del Liceo Fogazzaro di Vicenza, ha scoperto il passaggio e iniziato a diffonderlo. Ha voluto far sapere, all’interno della scuola e successivamente all’esterno, che il Liceo economico sociale, Les, era nato nel 2010 “con discrete risorse” e che nelle ultime quattro stagioni aveva conosciuto una crescita di iscritti passando dal 2,7 per cento al 3,9 per cento della platea studentesca totale. E’ nato così il Comitato “Salviamo il Les”, che oggi vede duecento insegnanti e diversi genitori sostenerlo.
La professoressa Fontani spiega: “Questo liceo è molto apprezzato dagli studenti e dalle famiglie e gli esiti a distanza, i risultati universitari degli ex studenti, sono incoraggianti. Non si può trapiantare una scuola, tra l'altro profondamente differente dal Liceo Made in Italy, in un'altra”.
 
Esiste già un tecnico per il Made in Italy 
 
In verità già esiste un istituto scolastico che si chiama Industria e Artigianato per il Made in Italy e si occupa di far conoscere ai propri studenti i settori industriali che innervano la produzione e l’economia del Paese: è un istituto tecnico, nato con la riforma Toccafondi del 2017. E anche la proposta Bucalo-Meloni sembrerebbe più adatta ad essere inquadrata all’interno degli istituti tecnici italiani.
Dice la prof Fontani: “Nel Liceo Made in italy non è previsto l'insegnamento delle Scienze umane, con conseguente perdita di cattedre di professionisti formati e, comunque, assunti dal ministero”. Nel nuovo liceo sovranista sono state eliminate le ore di Scienze umane e ridotte quelle di Diritto, “impoverendo la preparazione degli studenti rispetto alla capacità di leggere e interpretare la complessa realtà sociale ed economica in cui viviamo”.
 
"Il Les aveva colmato un vuoto”
 
Il Les è stato sostenuto nel tempo da associazioni di economisti come l’Aee Italia e la Fondazione Rosselli, da diverse università del Paese. Il Comitato sostiene: “La nascita del Liceo economico sociale ha colmato un vuoto nella scuola italiana proponendo un percorso liceale, centrato sulle discipline economiche, giuridiche e sociali, già presente nei sistemi scolastici europei, attento alla comprensione delle rapide trasformazioni economiche, sociali, culturali e ambientali del mondo contemporaneo. E’ il liceo della contemporaneità che conduce i nostri ragazzi a comprendere il presente mediante le materie d’indirizzo arricchite dal nostro patrimonio storico-culturale. Permette loro di agire da protagonisti, di non essere sopraffatti dalla complessità attuale e di proseguire gli studi con una solida base culturale”.
 
Scienze giuridiche al centro
 
Il Liceo Les è l’unico liceo che prevede lo studio quinquennale delle Scienze giuridiche ed economiche, utile per sviluppare competenze disciplinari specifiche, per padroneggiare le principali teorie economiche e giuridiche e per favorire uno sguardo profondo sul mondo economico, aperto anche alle sue ricadute etiche e sociali. Alcune perplessità sulla scelta di governo sono già state avanzate dai funzionari ministeriali che stanno gestendo la novità, la Cisl si sta muovendo e la petizione su Change.org “Salviamo il Liceo economico sociale” è a quota 6.000 firme.
In un incontro YouTube con 140 docenti la senatrice Bucalo ha smentito il disegno di legge che sta correndo in Parlamento asserendo che non si prevede la soppressione del Les: “Il Made in Italy non soppianterà altri indirizzi”. Il passaggio legislativo, però, resta nero su bianco e su questo non c’è ancora una risposta.