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LA VIOLENZA
Inviato da Vincenzo Andraous il Dom, 14/01/2024 - 19:26
Ormai è un fatto scontato associare la violenza degli adolescenti con la maschera esibita dal rapper di turno. Govanissimi e minori spaccano teste e cose all’intorno, mentre qualcuno non meglio identificato disegna formulette sociologiche per attestare una italietta oppressa dal disagio più o meno esistenziale di cittadini fortemente esclusi e degli altri inclusi al punto da mettere in discussione il futuro perché del presente non rimane poi molto da indagare. >> leggi tutto
La buona battaglia...persa?
Inviato da Amelia Stancanelli il Mer, 03/01/2024 - 15:50La legge 206 del 27 dicembre 2023 ha messo una pietra tombale sul dibattito che ha animato la scuola e buona parte dell'opinione pubblica dal maggio 2023. >> leggi tutto
GIULIA E LE ALTRE
Inviato da Vincenzo Andraous il Sab, 25/11/2023 - 10:57
Era un bravo ragazzo. Era una brava ragazza, lei vittima innocente costretta al macero, due famiglie devastate dal dolore, lui in attesa di camminare in ginocchio per il resto della propria vita. Una bambina dolcissima e un ragazzotto innamorato, sembrava tutto al suo posto, una storia d’amore che come tante altre era giunta al capolinea. Niente di che preoccuparsi insomma. Ma la tragedia incombe in mezzo a qualche interrogativo, a qualcosa che assomiglia a un moltiplicarsi di eppure qualcosa era fuori quadro, eppure forse era un rapporto sbagliato, morboso, di possesso e non di condivisione. Eppure in amore la condivisione annulla ogni assedio e asfissia, anche se tra i giovani il linguaggio e la postura sono diversi, niente di che preoccuparsi. >> leggi tutto
IL POTERE DELL’INCONTRO
Inviato da Vincenzo Andraous il Lun, 25/09/2023 - 16:14
I ragazzi si danno appuntamento in chat, condividono tutto, in quel tutto ci sta dentro il recinto circondato dal filo spinato dove tutto può esser condiviso, appunto, anche le miserabilità più disumane. Attraverso i social, condividono e diffondono le immagini dei bulli per vocazione, dei maledetti per forza, della violenza, delle prevaricazioni, delle risse. C’è un uso sopruso della rete, arrivando a ingenerare una vera e propria malattia ossessiva compulsiva della comunicazione. Eppure nonostante quel che c’è ai bordi del percorso di ognuno e di ciascuno, che invoca risposte forcaiole e carcerocentriche, rimane a fare da ponte la vita e la conoscenza della cultura del bello, ripartendo dalle famiglie, dalla scuola, dall’oratorio, dall’importanza dell’incontro con chi alto è non per altezza fisica, bensì per autorevolezza conquistata sul campo. Quelle persone che sono esempi che lasciano tracce e orme indelebili impossibili da non vedere-sentire, da seguire per apprendere il valore del rispetto per se stessi e per gli altri. >> leggi tutto