Perché il liceo economico sociale merita di sopravvivere

Cosa non convince del disegno di legge che prevede l'istituzione del nuovo Liceo del Made in Italy e la confluenza del Liceo economico sociale nello stesso indirizzo

articolo di Cinzia Cotti, sul Sole 24 Ore del 1 Agosto 2023

È possibile cancellare per legge un percorso liceale e sostituirlo con un altro senza consultare tutti coloro che ci stanno lavorando da oltre un decennio?
È quello che si stanno chiedendo con sconcerto i docenti dei circa quattrocento Licei Economico Sociali, per brevità Les, sparsi per la nostra Penisola. Il 31 maggio scorso, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che prevede, fra le altre misure finalizzate a sostenere le eccellenze nazionali, non solo l'istituzione del nuovo Liceo del Made in Italy, ma anche, a sorpresa, che «a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2024/2025, l'opzione economico sociale del percorso del liceo delle scienze umane confluisce nel percorso liceale Made in Italy, ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione ad esaurimento dell'opzione economico sociale».
 
Si potrebbe pensare che tale scelta sia nata dalla constatazione che il Les sia un indirizzo carente che si trascina con difficoltà, ma i dati dicono esattamente il contrario: dopo una partenza un po' in salita, perché un nuovo indirizzo ha bisogno di acquisire una sua identità e di conquistare la fiducia della collettività, il Les è oggi uno dei pochi Licei le cui iscrizioni sono in costante crescita, infatti, nell'insieme delle scuole della secondaria superiore è passato dal 2,7% al 3,2% nel 2021, al 3,4 % nel 2022 e ha raggiunto il 3,9% nel 2023. Se si scorporano le percentuali poi, si vede che in alcune regioni è arrivato quasi al 5%, superando talvolta addirittura il ben più blasonato, e comunque sempre eccellente, Liceo classico

Il successo

Il successo crescente di questo indirizzo, nato come opzione del Liceo delle Scienze Umane, sta in primo luogo nella sua intrinseca vocazione alla contemporaneità.
Infatti, è l'unico liceo che propone lo studio del diritto e dell'economia, intrecciato e connesso con quello della psicologia, della sociologia, dell'antropologia e della metodologia della ricerca sociale. Questo permette agli studenti di cominciare a comprendere, in modo critico e approfondito, le dinamiche della società attuale. In secondo luogo, il bilanciamento tra le discipline umanistiche e scientifiche, fornisce gli strumenti per affrontare facoltà di ogni tipo. Terzo elemento caratterizzante è l'insegnamento curricolare di due lingue comunitarie, competenza oggi indispensabile, e anche questo un unicum nel panorama della scuola italiana, fatta eccezione per il Liceo Linguistico.
 
Due indirizzi poco assimilabili
 
Si potrebbe obiettare, dopo una lettura poco attenta della bozza del disegno di legge, che il Liceo Economico Sociale e il Liceo del Made in Italy nel loro impianto non siano poi così diversi, ma non è affatto così. I due indirizzi hanno una struttura totalmente differente: uno più orientato al conoscere, l'altro al fare, uno più generale e comprensivo, l'altro più specialistico e settoriale. Entrambi prevedono lo studio di una seconda lingua oltre all'inglese, tuttavia le analogie nei curricoli e nei percorsi si esauriscono qui: nel Liceo del Made in Italy mancano completamente le Scienze Umane, e l'Economia e il Diritto nel triennio lasciano il posto al Marketing e all'Economia aziendale. La peculiarità del Les invece sta proprio nella prospettiva interdisciplinare consentita dallo studio quinquennale e in parallelo, delle discipline sociali, economiche e giuridiche, accanto a quelle più tradizionali.
Chiarito che si tratta di due percorsi ben distinti, ci si domanda perché voler cancellare un liceo di successo. A dire il vero infatti, prima che il ministero delle Imprese e del Made in Italy proponesse questo disegno di legge, la questione non era mai stata posta, anzi la soppressione del Les non era prevista nemmeno dalla prima bozza del Ddl. Il Les offre agli studenti una preparazione liceale e quindi adeguata al proseguimento degli studi, e permette loro di costruirsi una testa ben fatta come già suggeriva Montaigne nel Cinquecento. L'attenzione all'oggi e lo sguardo interdisciplinare favoriscono lo sviluppo del pensiero critico e la capacità di comprendere la complessità, indispensabili per decodificare i fenomeni sociali in rapido e continuo mutamento. I ragazzi scelgono questo indirizzo sulla base di interessi specifici e sarebbe ingenuo pensare che, in sua assenza, si orienterebbero automaticamente verso il Liceo del Made in Italy.
 
Il curricolo
 
Il curricolo del Liceo Economico Sociale, agevola inoltre l'acquisizione di competenze e conoscenze coerenti con le richieste del mercato del lavoro, come la capacità di pensiero complesso, l'adattabilità, l'abilità di comunicare efficacemente, l'empatia e l'intelligenza emotiva, il problem solving, la disposizione alla leadership, la capacità di mediare e di essere proattivi, accanto al padroneggiare più lingue e al conoscere gli elementi della statistica e dell'analisi dei dati.
Per tutti questi motivi il Les merita di continuare a esistere. È una proposta formativa valida e in linea con le esigenze del mondo del lavoro, adatta a formare cittadini attivi e consapevoli e contribuisce allo sviluppo di competenze di alto livello, come conferma Eduscopio 22/23, i cui dati dimostrano che la maggior parte dei diplomati presso questo liceo prosegue gli studi all'Università. Ecco perché non può essere sostituito dal Made in Italy, indirizzo completamente differente.
 
“Salviamo il Les”
 
Onorevole ministro Valditara, mi rivolgo a Lei perché c'è un gran fermento nelle nostre scuole: si mobilitano docenti e genitori, la petizione “Salviamo il Les” è arrivata quasi a seimila firme, inoltre si sta costituendo un Comitato con lo stesso nome.
Le chiediamo una rassicurazione sul fatto che il Liceo Economico Sociale non confluirà nel Liceo del Made in Italy, ma che invece entrambi i percorsi potranno coesistere, completandosi e arricchendosi vicendevolmente.