Gruppo Stage

 

Gruppo di lavoro La scuola in società
riflessioni e confronto sulle esperienze di stage formativo e/o alternanza scuola-lavoro.

Coordinatrici: Josette Clemenza e Maria Teresa Santacroce.


 

Presentazione del gruppo di lavoro.

Introduce Josette Clemenza Liceo Emilio Ainis, Messina.

Lo stage, così come ideato nel curricolo del Liceo delle Scienze Sociali, si distingueva dai percorsi di tirocinio propri degli istituti tecnici o professionali e “prendeva le distanze” dai modelli tradizionali degli ex istituti magistrali.

Veniva teorizzato (e realizzato) partendo e sviluppando tre direttive di senso:

  1. Approccio teorico 
    Perché lo stage? quali istanze educative accoglie ? Quali concezioni psico-pedagogiche lo riconoscono necessario per una didattica efficace?
    (Apprendimento cooperativo, didattica per problemi, co-protagonismo di docenti e studenti, connessione tra saperi ed esperienza…)
     
  2. Metodologia della ricerca sociale
    Nel corso dei progetti venivano utilizzati diversi strumenti metodologici pertinenti ai fenomeni osservati: raccolta di storie di vita, osservazione partecipata, indagine statistica, ricercazione, laboratori 
     
  3. Scelta dei fenomeni da osservare
    La proposta, partecipata e  condivisa dal consiglio di classe, si dipanava in un percorso aperto ai contributi di più discipline, attuandosi in contesti variegati: dall’ambito dei servizi alla persona a quello del consumo critico; dallo studio del territorio a quello delle energie rinnovabili; dall’intercultura alle nuove forme di sperimentazione visiva,teatrale e musicale…..

Quali i problemi incontrati nella realizzazione dello stage?

  1. Costi e difficoltà a reperire i fondi
    I finanziamenti dipendevano dalle possibilità dei fondi d’istituto e/o dalla partecipazione a progetti europei (PON, CIPE…). Le famiglie degli studenti spesso dovevano intervenire nelle spese per gli stage fuori sede e questo poneva problemi di ordine etico se si presentavano situazioni di disagio economico che impedivano la partecipazione di tutta la classe.
     
  2. Modalità organizzative
    Il lavoro di stage era innestato nel curricolo e si svolgeva in orario curriculare.
    Quando le attività si svolgono in orario extra-curriculare, ci si scontra con difficoltà degli studenti e delle famiglie, soprattutto nelle scuole che accolgono studenti pendolari.
     
  3. Coinvolgimento di tutti i docenti dl consiglio di classe
    Pur riconoscendo, almeno formalmente, la valenza dello stage, non tutti i colleghi erano disponibili a ospitare, all’interno del loro orario curriculare, le attività previste. In alcuni casi si registrava una certa intolleranza che, percepita dagli studenti, inficiava in parte l’azione di rinforzo della motivazione e degli apprendimenti.

Oggi è molto più difficile trovare la disponibilità dei consigli di classe, vista la riduzione del monte ore (disciplinare e generale) che lascia tutti più impoveriti.

Il nuovo stage

Può essere sostituito dal modello di alternanza scuola-lavoro comunemente intesa, trattandosi di Licei?

I ragazzi dovrebbero essere formati a “leggere il territorio”e alla progettualità, non a specifiche aree professionali. L’incontro con aziende, imprese no-profit, associazioni dovrebbe permettere di mettersi alla prova in un ambiente di lavoro ma soprattutto di comprendere le necessità del territorio e gli interventi per favorirne lo sviluppo.

L’assemblea si confronta su diversi modelli praticabili: simulazione d’impresa, alternanza scuola/lavoro, cooperative di studenti.

L’Istituto Ainis presenta il cammino iniziato con le terze classi del Liceo delle Scienze umane opzione Economico sociale che prevede nel:

III anno

  • Laboratorio sulle competenze trasversali (Doc. di lettere)
  • Riconoscimento delle intelligenze multiple (Doc. Scienze Umane)
  • Questionario di autovalutazione delle competenze (Doc. matematica)
  • Incontro con i responsabili della Fondazione di Comunità di Messina (www.fdc.it) che propongono diverse modalità di intervento (cooperative, fondazioni culturali…) per favorire lo sviluppo di maggiore coesione sociale e proporre forme di sviluppo economico legate al benessere della collettività.
  • Proposta agli studenti delle aree di approfondimento teorico e di possibilità lavorative:Ambiente, società, cultura

Gli studenti, utilizzando anche gli strumenti di monitoraggio della ricerca sociale (es. matrice SWOT) valutano l’interesse delle proposte e scelgono in che tipo di area vorrebbero intervenire.
 

IV Anno

  • Buisness plain: inventiamo un piano di intervento
  • Simulazione di impresa e osservazione di un’impresa reale.

Il progetto più articolato sarà a breve sul sito.

 

Intervento Maria Teresa Santacroce, Istituto “Fiore”, Terlizzi.

Il modello scelto, e realizzato da diversi anni, è quello dell’alternanza scuola-lavoro, attuata con i finanziamenti ottenuti partecipando al bando dell’Ufficio Scolastico regionale della  Regione Puglia. Generalmente i bandi vengono pubblicati nel mese di Novembre.

 

Modalità e tempi di attuazione

Sono previste 300 ore da svolgersi in due anni.

La progettazione parte dalle esigenze del territorio e della scuola. Il progetto di alternanza richiede l’impegno delle agenzie territoriali e le loro esigenze e la disponibilità dei consigli di classe a curvare i programmi scolastici in base all’esperienza di alternanza.

Dove praticare l’alternanza? La scuola crea un tavolo di confronto con le aziende scelte come interlocutori del percorso formativo.

Viene riferita l’esperienza di due terze classi che si occupano di “ Marketing e comunicazione” ( 150 ore per anno svolte in questo modo: 20 ore di orientamento svolte dai docenti della scuola nel secondo anno, 40 ore in aula svolte dai tutor azienda, 80 ore in azienda).

A questa esperienza non partecipano tutti gli alunni delle classi coinvolte, ma 20 su 43, sono selezionati secondo i criteri stabiliti dall’azienda. Si presuppone, ovviamente, il coinvolgimento e l’assenso dei genitori. Per i ragazzi che non partecipano all’alternanza scuola-lavoro, si programmano interventi alternativi ( si tratta in genere di allievi con grosse difficoltà scolastiche).

Gli obiettivi formativi restano quelli tipici del liceo. Ovviamente, un’esperienza di questo tipo richiede un ripensamento del modello-scuola come organizzazione.

Valutazione. Si è costruito un sistema di valutazione condiviso scuola-azienda per rilasciare una certificazione delle competenze acquisite. Si sta cercando inoltre di stipulare una convenzione con l’Università di Bari per riconoscere l’esperienza scuola-lavoro come credito formativo.

 

Liceo “Capirola” Leno, Brescia, Referente Paola Bonaglia  maoli61@libero.it

Modalità e tempi di attuazione

Anche questo Liceo partecipa ai bandi sull’alternanza scuola/lavoro della Regione Lombardia e realizza esperienze di stage formativo in orario curriculare, l’esperienza è inserita nel POF della scuola.

La modalità organizzativa prevede

  • 20 ore in tutte le prime classi sul tema: La costruzione del sè
  • 20 ore in tutte le seconde classi: Il lavoro

Al triennio si scelgono percorsi differenziati secondo la programmazione del consiglio di classe. Si svolgono attività per 140 ore durante una settimana nel mese di marzo e due settimane nel mese di giugno.

Valutazione. Tutte le discipline concorrono a individuare i contenuti e riconoscono il credito all’interno delle loro valutazioni (non viene assegnato credito integrativo perché lo stage è del POF).

Liceo “Manzoni”, Suzzara (Mantova) Referente Maddalena Bigi maddy.bigi@teletu.it

Modalità e tempi di attuazione

Progetto “RAGA”

  • 20h II classe- ref esterni
  • 50h III classe- ref. esterni
  • 65h IV classe- ref. Esterni
  • 30h curriculari

Partner nella formazione PROMO Impresa. L’esperienza si svolge in 30 ore durante la settimana di sospensione dell’attività didattica e un pomeriggio settimanale. Le classi sono impegnate presso una cooperativa che si occupa di adolescenti a rischio e svolgono diverse attività: sostegno scolastico, laboratorio di teatro-musica, animazione per diversamente abili.

Intervento di Claudia Petrucci , Sisus
Il liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale deve prendersi cura del territorio inteso non solo come impresa ma anche come cultura del territorio: identità, culturale locale, consorzi di comuni per la non cementificazione, protezione dei territori a rischio, ambiente e qualità della vita.
 

Intervento di Lucia Marchetti

La rete può essere strumento per la costruzione di percorsi di cittadinanza attiva e consapevole. Le scuole sono andate avanti e hanno modificato e rivisitato il modello di stage formativo rendendolo più pertinente alle richieste dei nuovi licei.
 

Intervento “Rossi”, Massa, Referente Angela Grammatico grammatico.angela@tiscali.it

Modalità e tempi di attuazione

  • II  anno: 20 ore orientamento
  • III anno: 40 in aula; 80 in azienda
  • IV anno: 40 orientamento, 80 in aula, 120 in azienda

Si forma un  comitato tecnico scientifico per individuare la/le figure professionali e l’architettura del progetto, come richiesto dal bando regionale della Toscana.

Valutazione Viene rilasciato certificato che riconosce la figura professionale secondo le categorie dell’ISFOL

 

Liceo “Giovanni da San Govanni Valdarno”, San Giovanni Valdarno (AR), Referente: GRAZIA AMMANNATI grazia.ammannati@gmail.com

La collega riferisce di esperienze di alternanza scuola/lavoro che godono di margini di maggiore flessibilità perché i responsabili dell’Ufficio Scolastico Regionale hanno chiesto di usufruire i fondi latenti nella scuola senza porre paletti troppo definiti.

 

Intervento di Luigi Mantuano,  “De Pacifici e De Magistri”, Sezze (LA) 
referente Elena Ottaviani elena.ottaviani@hotmail.it

L’evoluzione più radicale dei percorsi di stage, alternanza,è quella di realizzare cooperative di transizione scuola-lavoro.

Il De Magistri interviene in  tre settori di servizi ( integrazione disabili, stranieri, transizione scuola lavoro).

Le scuole intercettano i Fondi regionali FSE, Pon, finanziamenti europei e attuano cooperative in cui i ruoli sono rivestiti da studenti o ex-studenti per gestire i servizi. La scuola lavora in raccordo con la Confcooperative che è disponibile a realizzare formazione del personale in tutto il territorio nazionale e seguire i docenti.