IL MARE, L’INQUIETUDINE, L’INDIFFERENZA

 

migranti

 

Stamattina un caro amico mi ha detto: ma hai visto Salvini cosa sta facendo, ma come è possibile esser cosi' disumani. In tutta sincerità non sono un celodurista tanto meno un pentamaravigliao, però siccome ne avevo le scatole piene prima di commenti bucolici e biasimi da sepolcri imbiancati, anche adesso ne ho le scatole arcipiene di scandalismi a buon mercato. So benissimo che l'accoglienza e la promozione umana passano da questa sottilissima cruna dell'ago, altrettanto bene sento tutta la responsabilità insita nel dovere di salvare quante più vite umane possibili, legge o non legge del mare ci imponga di fare, soprattutto quando si tratta di donne e di bambini al macero.

Detto questo però è necessario fare un po’ di pulizia alle parole spese male, alle punteggiature di comodo, alle filosofie di questo o quell’altro autore d’eccellenza. Qualche tempo addietro stavamo sulle alabarde perché l’inondazione dell’essere era a dir poco impressionante, poi ci stavamo ancora peggio, perché nessuno ci aiutava a frenarne lo straripamento, e giù a mandare a quel paese nazioni e governi pregni di indifferenza feroce. Eravamo stanchi di chiacchiere, di sopportare la solitudine che ci era stata imposta dai più forti, eravamo stanchi e umiliati. Poi ancora furberie d’accatto con la Libia che aiutava a tenere a terra la zavorra umana, pochi sbarchi e poco rumore in sottofondo, soltanto torture, violenze, imprigionamenti illegittimi, all’ordine del giorno, ma come si dice: cuore non vede, cuore non duole. Quante volte ho sentito la rabbia montarmi addosso per tanta inutile politica, per tanta indifferenza mascherata di interventismo. Quante volte e quante altre volte ho sentito la ggggente rivoltarsi, indignarsi, incazzarsi per non esser capaci di obbligare gli altri paeselli a fare quanto noi stavamo facendo.

Adesso il voto ha dato strada ad altri partecipanti, ad altri uomini e bandiere di cordata, che piaccia o no, il popolo questo ha detto. Qualcuno sta dicendo a qualcun altro di mettere mano al cuore, alla saccoccia, al proprio onore, qualcuno sta sfidando l’europa, il minuscolo non è segno di incertezza grammaticale, certo potrebbe perdere la disfida, ma almeno una volta per tutte, vediamo chi è il furbacchione che usa le parole come carta straccia.

Certo che giocare una partita sulla pelle di tanti innocenti non è bello, né radice di alcuna giustizia, ma per mettere fine a questa indegna e miserabile ingiustizia che si protrae nel tempo e continua a mietere vittime nel silenzio più colpevole, allora dico ben venga chi si mette di traverso, chi ha il coraggio di prendere a calci nel deretano saggi e profani che non sono, ben venga un po’ di amor proprio. Qui non si tratta di fare i reazionari, i razzisti o fascisti del grano raccolto male, ma vedere bambini strozzati dall’acqua nella gola, adagiati su qualche spiaggia assolata non mi pare più accettabile. Dunque ora o mai più è il momento di obbligare potenti dalla fede più variegata e cattolici a trucco a farsi avanti e prendersi la loro parte ingombrante di responsabilità, quelle responsabilità che fino ad ora hanno r-aggirato.

Punto.

 

 

 

Commenti

Ritratto di Alberto Facchini

"Qualcuno sta dicendo a qualcun altro di mettere mano al cuore, alla saccoccia, al proprio onore, qualcuno sta sfidando l’europa".

Chi è quel qualcuno? Il governo gialloverde che cerca di portare agli estremi livelli di monnezza la politica delirante dell'impresentabile Minniti? Quelli che da sempre urlano "tornate a casa vostra" a gente che la casa non ce l'ha più, bombardata da bombe magari di fabbricazione italiana? O a chi scappa dalla sua patria, dove lascia un pezzo di cuore, per l'impossibilità di sopravvivere al clima, alla miseria, a migliaia di altre tragedie umane dei nostri tempi?

Minniti ha fatto patti con i ladroni macellai stupratori libici, pur di togliersi di mezzo qualche corpo umano ingombrante. Che farà quel Salvini che, pur di arraffare consensi, solletica le parti più impudiche dell'essere umano? (non mi riferisco ovviamente alle le pudenda, ma alla parte più oscura della nostra coscienza).

L'europa (giustamente in minuscolo) è un mostro spietato e cinico, una comunità di banchieri che lavorano a tempo pieno per aumentare il più vertiginosamente possibile il divario socio economico della popolazione. Ma non sarà un Salvini sfegatato o un Di Maio senza balia a combattere, come loro stessi dicono, da Davide contro Golia.

La speranza è poca, i tempi parecchio bui.

 

Benvenuti in tempi interessanti!
(che nella cultura cinese suona come una maledizione)