Insegnare la Shoah

Nel ricordo di Anna Sgherri ...

Non dimentichiamo l'Ispettrice che ha voluto e curato l'innovativo progetto "I giovani e la memoria" fin dal 1998

 

Con il primo incontro dell'Unità di Storia si apre di fatto il corso di formazione "Oltre le Frontiere" che sarebbe dovuto partire il 12 gennaio scorso, ma che ha dovuto subire un rinvio per cause di forza maggiore.

Il previsto incontro con i professori Mondello e Muraglia si terrà dunque con tutta probabilità venerdì 16 marzo (dopo la conclusione del modulo di Storia, con la giornata dedicata a Salvemini a cura dell'IPSAIC di Bari, il 7 marzo).

Questo pomeriggio sulla didattica della Shoah è stato pensato non come una "lezione" di Storia, e neppure come presentazione di un libro, ancorchè  sia centrale l'incontro con Roberto Riccardi e sia disponoibile per gli iscritti copia del suo libro più recente, La Notte della Rabbia. Piuttosto cercheremo di riflettere insieme su come porsi di fronte a una pagina di storia così tristemente importante, mentre da ogni parte si enfatizza il ruolo della scuola perchè i giovani non crescano nell'indifferenza e su questi dolorosi fatti non cali l'oblio. 

 

 

Ci gioveremo dell'apporto di Roberto Riccardi, che ha saputo guardare a quel periodo con gli occhi del romanziere piuttosto che del tecnico, e che ha maturato una grande esperienza nei suoi incontri con gli studenti su questo tema, essendo autore, tra l'altro, del bel libro Sono stato un numero (ed. Giuntina, 2010) sulla vita di Alberto Sed, vittima con la sua famiglia delle leggi razziali e dei campi di Fossoli e Auschwitz. Dialogherà con lui Mariella Sclafani, che alla fine fornirà una ricca bibliografia in modo che i docenti possano costruire Unità Didattiche disciplinari e pluridisciplinari.

C'è infatti la possibilità di proseguire la riflessione in modalità blended, seguendo l'esercitazione sul nostro sito dedicato alla formazione, con validazione di altre 5 ore di frequenza sull'attestato. 

Non possiamo però chiudere questa pagina senza ricordare - con immutato affetto e gratitudine - il grandissimo contributo che ha dato la nostra Anna Sgherri  alla didattica della Shoah: si deve a lei infatti una lunga stagione di sperimentazioni didattiche sulla Storia e la Filosofia, in cui il fulcro è stato nella formazione dei docenti (vi abbiamo dato ampio spazio nel seminario in suo onore nel dicembre 2015) nell'ambito, tra l'altro, dell'innovativo progetto ministeriale I giovani il Novecento e la memoria da Lei fortemente voluto e magistralmente diretto e coordinato. A partire dal 1998 e per i tre successivi anni scolastici il ministero della Pubblica Istruzione lo aveva lanciato su scala nazionale; esso ha coinvolto migliaia di studenti e ha spinto insegnanti e studenti ad interrogarsi su certi temi specifici della storia del Novecento, quali la deportazione politica e razziale, le discriminazioni e i campi di sterminio.

E' quindi con molta umiltà che ci accostiamo a questo tema, cercando di dare un sia pur modesto contributo a mantenere accesa l'attenzione ed evitare che l'insegnamento della Shoah si riduca ad una serie di interventi tutti concentrati attorno al giorno della memoria (come obbligo legato alla legge), per diventare invece alimento di una didattica capace di coniugare il cuore e la ragione.