Il liceo del made in Italy è legge

La legge 206 del 27 dicembre 2023 ha spazzato via ogni dubbio sulle possibilità di evitare che l'introduzione del nuovo Liceo avvenisse a spese del LES, nè le condizioni di fattibilità previste ai commi 4 e 5 dell'articolo 18 alleggeriscono il quadro generale, mentre invece accrescono, se possibile, l' enorme confusione già presente nel disegno di legge.

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale N. 300 del 27 dicembre 2023, senza note "per motivi di massima urgenza" (?), sarà ripubblicata completa nella Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio 2024, ma intanto sarà in vigore già dall'11 gennaio. Ad essa si aggiungono l'Allegato A con il quadro orario del primo biennio e la nota 41318 del 28 dicembre 2023 che regola l'avvio del percorso delle iscrizioni 2024 2025.

Ci asteniamo per ora da qualsiasi commento, anche se è inevitabile che in questo momento prevalga l'amarezza.

Vedremo quale sarà l'accoglienza delle famiglie e delle scuole verso il nuovo Liceo.

Ci sembra importante comunque segnalare l'immediata pronuncia del LES di Bari, capofila dei Licei di Scienze Umane della Puglia, il Liceo Bianchi Dottula, che ribadisce la propria affezione ad un percorso validato e monitorato, a fronte di un "nuovo" del quale, tra l'altro, finora si conosce ben poco.

Naturalmente auspichiamo che l'esperienza del Les possa continuare, malgrado tutto, a riprova e convalida del grande lavoro e della professionalità spesi in questi primi dieci anni di vita dal personale della scuola, e della fiducia accordata al suo percorso da centinaia di famiglie e di studenti.

Commenti

Facciamo nostra la bella presa di posizione del Collegio dei Docenti del Liceo "Bianchi Dottula" di Bari, e segnaliamo, a margine, il significativo post dell'insegnante Carmen Villani su Fb: Un "no" corale quasi unanime nel nostro collegio, per rispetto ai colleghi che hanno creduto nell'indirizzo economico sociale e hanno permesso, con la loro professionalità, a tanti alunni di conseguire competenze specifiche nel connubio innovativo tra discipline che guardano all'uomo da prospettive diverse. Un "no" pronunciato con forza nella convinzione che gli investimenti nell'educazione non debbano provenire da "fondi" elargiti per poter arrogarsi il diritto di prendere decisioni in merito alla formazione delle future professionalità. Un "no" che si oppone alla provvisorietà della declinazione di un curricolo formativo. Ancora, un "no" motivato dalla ferma consapevolezza che non si può parlare di "cultura" e "società" cancellando lo studio delle scienze che se ne occupano. Per il resto, non cadrò nella trappola di inveire contro le manovre politiche di affrettare decisioni convocando collegi in periodi dell'anno in cui non ci si può confrontare nelle sale docenti, ma auguro agli studenti che si apprestano ad iscriversi nelle scuole secondarie superiori e alle loro famiglie di operare scelte consapevoli, serene, investendo nel miglior futuro possibile e credendo nelle loro propensioni.