Sonora bocciatura per il Liceo del Made in Italy

 

Chiuse le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, il MIM ha diffuso i dati ufficiali, che confermano quanto ampiamente annunciato  da settimane. Solo 375 iscrizioni in tutta Italia al nuovo liceo Made in Italy fortemente voluto dai ministri Urso e Valditara. Come dichiarato il 12 febbraio ad Adnkronos dalla senatrice Aurora Floridia, "I numeri delle iscrizioni al tanto osannato e propagandato Liceo del Made in Italy, che avrebbe dovuto essere la novità del prossimo anno scolastico, sono impietosi, direi imbarazzanti. Solo 375 iscrizioni significa una media di 4 iscritti per ognuno dei 92 licei che hanno attivato questo percorso. Come possa la sottosegretaria considerare soddisfacente questi risultati è incomprensibile. Continuare a negare la realtà per fare propaganda spiccia su un indirizzo che interessa a pochi è surreale. Il Ministro Valditara venga in Senato a riferire su questi pessimi risultati. Forse chiamarlo flop o falsa partenza è ancora poco. A scuola infatti si direbbe Non Classificabile (NC)". 

Infatti per calcolare le classi che effettivamente saranno attivate non basta fare la media di 25-26 alunni sul totale, il che significherebbe 14-15 classi a fronte di 92 istituti autorizzati, ma bisognerà vedere quanti istituti raggiungono la soglia minima di 20/25 iscritti per formare una classe (i numeri oscillano a seconda del totale di iscrizioni della scuola per l’organico). Dalle notizie che pervengono sembra proprio che ciò si verifichi in pochi casi (beninteso, si parla di scuole statali, ma le private sono numerose sul totale delle scuole aderenti).

Pertanto il flop si preannuncia ancora maggiore, e sarebbe la logica conclusione di un percorso portato avanti senza la minima consultazione non diciamo della base, ma neppure dei sindacati e delle istituzioni scolastiche. 
Viceversa, i consensi per l'Economico Sociale si confermano intorno al 7%, superiori anche al Liceo Classico (5,34%).
 
Vedremo dunque se possa essere decretato così a cuor leggero l'esaurimento di un indirizzo apprezzato dall'utenza, che non è abboccata all'inganno di voler presentare  il LES e il MiI come intercambiabili, malgrado l'assenza totale, nel MiI, delle Scienze Sociali, indispensabili strumenti per la lettura della contemporaneità.
 
Noi non abbassiamo la guardia, rafforzati dalla consapevolezza di avere combattuto la buona battaglia e confortati da tante conformi prese di posizione. 

Qui di seguito, una ulteriore rassegna delle notizie e dei commenti apparsi sui vari media in questi ultimi giorni, che si aggiunge a quella registrata fino al 10 febbraio, e che terremo via via aggiornata.