Buone teorie per buone pratiche

Un team di esperti di gran livello ... al capezzale della scuola

Da circa un anno Clotilde Pontecorvo - che onora SISUS con la Sua Presidenza - riunisce intorno a sè, in maniera sia fisica che virtuale, decine di studiosi insigni per discutere i problemi più attuali della scuola, costituendo una formidabile "think tank" che, in un momento in cui ci si preoccupa soprattutto di banchi, distanziamenti e mascherine (cose - intendiamoci - tutte essenziali, anzi, vitali), parla di didattica di qualità, lancia allarmi, avanza proposte.

L'idea nasce nel settembre 2019, quando - visto che il nuovo governo annunciava tra le sue priorità quelle della scuola e dell'istruzione - decide di costituire un tavolo di discussione per avanzare suggerimenti e proposte. Malgrado una falsa partenza, dovuta a problemi di salute della promotrice, un primo gruppo si riunisce a Roma, nella Biblioteca Maurizio Pontecorvo, il 17 gennaio 2020. Il CTS di Sisus (del quale Clotilde stessa fa parte) è tra i componenti, ed  è presente con alcuni suoi membri (Mantuano, Petrucci, Santacroce).

Dopo questo primo incontro il gruppo si è allargato grazie ai fitti contatti ed a un passaparola via mail, e si è dato un secondo appuntamento nel mese di marzo. Purtroppo il lockdawn causato dalla pandemia ha impedito questo e ulteriori incontri. Tuttavia ciò non ha bloccato il dibattito, che è proseguito anzi animatamente, con scambi di contributi culturali, riflessioni, proposte, meritevoli tutti di attenzione.

L'iniziativa di Clotilde Pontecorvo si è anche concretizzata in un documento, una Lettera propositiva alla ministra Azzolina, che tuttavia non ha avuto alcun riscontro. Il dibattito non si ferma, anzi è tuttora vivacissimo.

Riteniamo di offrire un servizio ai nostri lettori pubblicando su questo sito  - acquisito il consenso degli interessati - documenti, articoli e quant'altro va arricchendo la discussione virtuale e seguendo comunque da vicino l'attività del gruppo di lavoro.

Ecco le segnalazioni di alcuni interessanti contributi alla data odierna:

 

 

Documenti, articoli e riflessioni dal Gruppo di Lavoro promosso da Clotilde Pontecorvo

Gli scambi  di idee, spunti di riflessioni, approfondimenti culturali, che si intrecciano via mail nel Gruppo di Lavoro promosso da Clotilde Pontecorvo va producendo quasi quotidianamente una mole di contributi di alto livello che tra l'altro si prospettano utilissimi per il lavoro a scuola, e non solo. 

Grazie alla disponibilità di Clotilde e di tutti i protagonisti possiamo proporli da queste pagine ai nostri lettori.

I temi sono in partre legati all'emergenza aperte con il Covid-19, ma non solo, e si prestano dunque a riflessioni sia sulla DaD che sul lavoro scolastico globalmente inteso.

Per comodità di consultazione li abbiamo raggruppati in varie sezioni:

 

Il punto di vista sul PNRR, di Clotilde Pontecorvo

 

 

 

Scuola dell'infanzia e didattica nel primo ciclo

Documenti, articoli e riflessioni dal Gruppo di Lavoro promosso da Clotilde Pontecorvo

ORIENTAMENTI PEDAGOGICI SUI LEAD: LEGAMI EDUCATIVI A DISTANZA UN MODO DIVERSO PER FARE NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA - della Commissione Infanzia Sistema integrato Zero-sei (D.lgs. 65/2017)

Comunicato del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia

Documento "Una scuola grande come il mondo" di associazioni del settore

Cinque condizioni per la ripartenza del Paese: bozza per un documento

TEMPO PIENO PER TUTTI, di Franco Lorenzoni

La didattica a distanza nello 0-6, di Diana Penso

Ripartenza dello “zerosei”: dall’A alla Z, di Giancarlo Cerini

S-perimetriamoci, dalla Federazione Italiana dei Cemea CSV Lazio Focus CDS Arciragazzi Comitato Roma Across APS Studio ROS

La “nuova” valutazione: mi passi quell’emendamento?, di Giancarlo Cerini

Una intervista a Franco Lorenzoni di Walter Veltroni (dal Corriere della sera, 13 settembre 2020)

LA PIÙ PIGRA E INGIUSTA DELLE VALUTAZIONI, DOCUMENTO INTERASSOCIATIVO del 18 MAGGIO 2020,

Pensieri di strada ..., di Giancarlo Cavinato  (da sito MCE)

Un risarcimento necessario. La riapertura della scuola porta con sé sfide di grande portata,  di Franco Lorenzoni  (da Left, 28 agosto 2020)

"Dritti sui Diritti", animazione a Mestre, da MCE, Save the Children

ALCUNE IDEE PER ABOLIRE I VOTI NUMERICI DALLA SCUOLA PRIMARIA , di Vittoria Gallina, Nicoletta Lanciano, Franco Lorenzoni e Clotilde Pontecorvo

Nota unitaria CIDI, MCE, PROTEO FARE SAPERE   del 30 Novembre 2020 

La preziosa eredità  di Lorenzo Alfieri, di Franco Lorenzoni (da Internazionale, 15 dicembre 2020)

Per una scuola che contenga biodiversità di Claudio Tosi (da Dinamopress, 31 marzo 2021)

Attività di animazione a Mestre

Dritti sui Diritti   -   Mce – Save the Children - 13 ottobre 2020  -  Parco Allende Mestre

Giancarlo Cavinato condivide con il Gruppo l' attività ‘Dritti nei diritti’ promossa ogni anno dal comune di Venezia attraverso una narrazione e delle consegne alle classi di scuole primarie di espressione di vissuti e di desideri appendendo le foglie a un albero.

Riportiamo la bozza del programma Torneranno sugli alberi le foglie

 Articolazione di ciascuna animazione

  1. Accoglienza: Domenico dà il benvenuto alla classe, vicino all’entrata del parco che dà su via Bissagola, con sottofondo musicale. Richiama la storia che i bambini hanno letto in classe, chiede loro se sono riusciti a interpretare il nome “vero” del Parco e cosa hanno portato. Intanto appare la bidella Assuntina insieme ad un’altra bidella: l’una porta i flaconi del gel, l’altra i nastri colorati. Domenico invita i bambini a riconoscere Assuntina e ricorda loro la missione per la quale sono giunti nel Parco: liberare il Parco dagli Uomini Grigi che appaiono, sul castello dei giochi al centro del Parco, minacciosi, vestiti di grigio. Intanto Annalisa inizia a riprendere l’animazione con la telecamera.
  2. L’entrata: un bambino alla volta, su invito di Domenico e Assuntina, riceve il gel e insieme ai compagni ripete le strofe che Assuntina gli suggerisce: es.” Togliamoci il grigio di dosso”. Quindi la seconda bidella consegna al bambino un nastro colorato mentre lo inviterà a ripetere altre strofe, esempio: “ E indossiamo i colori”. Così un bambino dopo l’altro.
  3.  Davanti all’albero: uno alla volta i bambini si posizionano a semicerchio davanti all’albero ( che alla prima classe apparirà spoglio) mantenendo la distanza di sicurezza, ma nello stesso tempo unendosi ai compagni grazie ai nastri colorati. Nel frattempo gli uomini grigi s’aggirano nei dintorni. Le foglie tornano una dopo l’altra sull’albero: guidati da Domenico, i bambini uno alla volta appendono sull’albero le foglie, dopo aver letto sui due lati le perdite/ mancanze/ diritti negati/ emozioni vissute durante il lockdown e i desideri/emozioni/ diritti da riconquistare. Così un po’ alla volta l’albero riprende a vivere.
  4.  Sconfitta degli Uomini Grigi: gli Uomini Grigi, grazie ai bambini che fanno rivivere l’albero, se ne vanno sconfitti, mentre i bambini manifestano la loro gioia con strofe che aiutano a scacciarli.
  5. Canto finale: con un grande girotondo ( tenendosi con i nastri) i bambini cantano la Muralla (?) dimostrando la loro gioia per aver ritrovato i luoghi perduti.
  6. Consegna piantine: Ad ogni classe viene consegnata, perché la protegga e la faccia crescere e fiorire, una pianta/bulbo ( amarillis? Giacinto?...) simbolo della vita che riprende.
  7. Conclusione: la classe guidata dalla propria insegnante si dirige verso l’uscita del Parco che dà sull’Osellino, mentre la classe successiva entra dalla parte opposta.

Non solo emergenza

Documenti, articoli e riflessioni dal Gruppo di Lavoro promosso da Clotilde Pontecorvo

Università e scuola nella didattica dell’emergenza – Marzo-Aprile 2020 - Lettera aperta di Nicoletta Lanciano

IL MOMENTO DELLE CITTA’ , di Franco Lorenzoni - Da  Internazionale.it  del 9 giugno 2020

A proposito di “formazione a distanza”, di Saul Meghnagi

Assenza di futuro e materialità dei conflitti nel XXI secolo, di Marianella Sclavi

RICOMINCIARE, di  Gianfranco Staccioli

Nuove scale di priorità per la scuola che riapre,  di Franco Lorenzoni  (Articolo uscito su Internazionale.it 17 settembre 2020)

Futuri sostenibili, di David Hicks

Domande sul futuro ai tempi della pandemia

Riflessioni sulla didattica ai tempi del covid: "quando lo spazio insegna", di Antonella Castelnuovo

Per il contrasto alla povertà educativa

Merita grande diffusione presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado la  lettera - inviataci da Giancarlo Cavinato - stilata  in occasione delle iscrizioni per l'anno scolastico 2021/22 dal Tavolo SaltaMuri, che raccoglie oltre 130 associazioni e organizzazioni espressione della società civile.

Qui accluso anche un prezioso Vademecum antidiscriminazioni, recentemente aggiornato alla luce della normativa rivista sulla sicurezza.

 

 

Riflessioni sulla didattica ai tempi del covid: "quando lo spazio insegna".

Riflessioni sulla didattica ai tempi del covid, di Antonella Castelnuovo
 
In questo momento storico caratterizzato dalla pandemia del covid 19, tutte le società sono in crisi ed ancor più le istituzioni che stanno sperimentando strategie di emergenza che possono essere definite ‘di sopravvivenza’ più che essere rivolte ad una effettiva tutela del corpo sociale cioè a dire di noi stessi e degli altri.
Tra le istituzioni sociali la scuola è il luogo in cui la crisi potrebbe avere maggiori ripercussioni, non solo perché si è perso un lunghissimo tempo per la sua ripartita, ma anche e soprattutto per l’assenza di direttive didattiche e pedagogiche da affiancare a quelle sanitarie. E’ in questa ottica che intendo delineare dei brevi principi educativi che potrebbero risultare utili in questo difficile momento.   
 
1.La pandemia del covid ha colpito ogni luogo e contesto, e in tal senso non vi sono differenze dunque tra scuola e ambiente esterno: da questa prospettiva l’ambiente scolastico come peraltro ogni altro ambiente sociale, dovrà essere percepito come una comunità dove ognuno deve rispettare regole comuni e fare la propria parte, esattamente come nella società. Ciò per definizione richiede l’impegno di tutti, docenti ed alunni, che dovranno cooperare e collaborare per creare regole comuni da rispettare, promuovendo responsabilità individuali e collettive. Nella classe, microcosmo della comunità scolastica, tali regole e responsabilità dovranno essere tradotte in termini funzionali, non solo per garantire sicurezza ma soprattutto per veicolare relazioni ed apprendimenti.
Indubbiamente il distanziamento richiesto dalle norme anti-covid e la nuova regolamentazione degli spazi saranno fattori non indifferenti che non permetteranno, almeno nei primi mesi di scuola, un facile inizio di anno scolastico. Proprio per questa ragione i docenti hanno il dovere di fare delle riflessioni su come lo spazio agisca da fattore di”mediazione” di relazioni e di concetti: infatti dilatando o restringendo lo spazio cambiano sia i rapporti che le percezioni interpersonali, così come il valore che si dà agli oggetti e al loro uso funzionale.
Gestire lo spazio esterno significa dunque gestire anche lo spazio mentale interno in quanto nella percezione di un ambiente la persona non è qualcosa di esterno e scollegato, ma ne è parte integrante, poichè tra i due esiste una interazione costante (Baroni, 1998). Un rapporto positivo con l’ambiente rappresenta dunque un aspetto importante nell’identità individuale; tutti abbiamo bisogno che il nostro spazio parli di noi, ci rappresenti, che racconti i nostri vissuti, le nostre narrazioni individuali e familiari, e ciò ci aiuta nel mantenimento di una dimensione storica personale. L’identità di un luogo è, infatti, strettamente legata ai nostri ricordi, in quanto in essa confluiscono emozioni, relazioni, e soprattutto bisogna ricordare che l’ambiente domestico è anche un prezioso “contenitore” (De Marco, 2015), in quanto racchiude in sé tutto ciò che avviene al suo interno. Tuttavia lo spazio è anche “contenuto” in quanto è il quadro di riferimento che determina le dinamiche interpersonali, così come ogni evento che avviene al suo interno attraverso rituali, incontri, saluti e distacchi.
In base a tali concetti nella didattica scolastica da parecchi anni ormai si è posta una grande attenzione alla progettazione di ambienti didattici innovativi dovuta in gran parte ad esigenze nuove in ambito pedagogico, e in tal senso ci sono stati dei grandi cambiamenti. Una scuola innovativa oggi è attenta alla metafora dello spazio come “terzo insegnante”, usata da Loris Malaguzzi, connotata con l’importante ruolo che l’ambiente può ricoprire nel sistema-scuola. Non si tratta solo di un ruolo funzionale per rendere possibili determinate attività, ma soprattutto per facilitare il modo in cui tali attività possono essere svolte, il senso che le funzioni da espletare hanno per i soggetti coinvolti. La spazio infatti è un “mediatore pedagogico” di significati evidenziabili e rapportabili a diversi modelli scolastici; fino a poco tempo fa ad esempio, l’organizzazione dello spazio nelle istituzioni scolastiche aveva l’obiettivo di creare relazioni gerarchiche basate su ideologie di ordine, controllo, sorveglianza, disciplina e competizione. Ciò rifletteva un modello di apprendimento basato sulla trasmissione-ricezione dove l’allievo aveva il solo compito di ascoltare e ripetere ciò che gli è stato trasmesso. Dal punto di vista pedagogico e didattico il modello metodologico trasmissivo richiede semplicemente uno spazio strutturato con cattedre e banchi fissi.
Purtroppo la situazione della pandemia covid 19 può far ricadere la didattica su modelli tradizionali ormai superati orientati su questo tipo di setting, con schemi fissi e rigidi per paura del contagio. Tutto quello che in passato si è dimostrato poco proficuo nei confronti dell’apprendimento oggi potrà solo peggiorare a causa dei ruoli forzati nel posizionamento degli alunni creando tensioni, stress e senso di isolamento. Di fatto nell’odierna situazione, occorre potenziare non tanto i posizionamenti quanto piuttosto le relazioni tra alunni e tra docente e alunni. L’adozione di un banco unico dove ogni studente starà da solo richiede lo sviluppo di abilità individuali ed anche di responsabilità personali. Occorre sviluppare e acquisire competenze autonome, saper comprendere un problema o un testo senza chiedere aiuto al compagno di banco, saper trovare soluzioni ai problemi ecc. Tuttavia i docenti dovranno al tempo stesso trovare soluzioni per creare il contatto relazionale tra alunni, in un clima di sicurezza. Per raggiungere questo scopo, inquadrato all’interno di una metodologia centrata sullo studente, si richiede una riorganizzazione funzionale degli spazi scolastici deve permettere agilmente di creare settings didattici diversificati, e funzionali ad attività differenziate. A scopo esemplificativo i banchi potrebbero essere rivolti non tanto verso la cattedra ma in maniera che ogni alunno possa essere di fronte ad un altro vis a vis con un compagno, in modo da poter svolgere riflessioni insieme, presentare elaborati, realizzare prodotti multimediali, svolgere prove individuali o di gruppo, discutere attorno a uno stesso tema, ecc. Questo non significa necessariamente vicinanza corporea ma implica la possibilità di creare degli scambi di idee, pensieri ed esperienze; poiché le attività scolastiche sono diversificate l’ambiente deve prevedere zone di lavoro e strumenti diversi anche attigui all’aula scolastica (utilizzo di corridoi, giardino, palestra ecc):gli spazi chiusi e rigidamente predefiniti sono insufficienti a dare risposte efficaci ai processi che si sviluppano a scuola. Spazi aperti, aree interne, arredi flessibili, tecnologie mobili sono solo alcuni esempi di un nuovo ambiente didattico che richiede un ripensamento complessivo. Emerge quindi la necessità di mantenere la scuola come uno spazio unico e integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate abbiano la stessa dignità dell’aula tradizionale e presentino caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, comfort, benessere oltre che sicurezza. In tal senso l’aula didattica generalista perde la sua egemonia e il quasi-monopolio del tempo scuola per lasciare spazio a una serie di ambienti variegati e rimodulabili in base alle esigenze.
Alla luce di queste premesse teoriche, occorre ripensare le metodologie didattiche che possano affiancare (senza sostituire) la didattica frontale, il modello preminente sulla base del quale la scuola italiana ha poggiato le fondamenta:didattica attiva, laboratoriale, lavoro di gruppo tra pari, cooperative learning, problem solving, problem-based learning, inquiry-based learning sono solo alcune delle possibili strategie per rendere lo studente protagonista del proprio percorso e processo di apprendimento.
 
2. Il supporto costruttivo del docente, definito scaffolding da Bruner (1982) dovrà essere modulato sulla base della nuova organizzazione sociale della classe. Il docente, oltre ad infondere sicurezza emotiva, dovrà trasmettere istruzioni in modo semplice e chiaro in modo da non creare ambiguità o fraintendimenti. Ma soprattutto dovrà modulare le sue istruzioni in relazione alle diversità dei singoli alunni, che per definizione sono multiformi, che vanno da diversità sociali e cognitive che richiedono quindi metodologie didattiche differenziate.
Howard Gardner (2005) ha teorizzato l’esistenza di 10 possibili “intelligenze”(logico-matematica; linguistica; spaziale; musicale; cinestetica o procedurale; interpersonale; intrapersonale; naturalistica; etica; filosofico-esistenziale) a dimostrazione del fatto che, ancora una volta, un’educazione standardizzata, uguale per tutti, non è la via preferenziale per intercettare le attitudini e le potenzialità innate degli studenti.
Differenziare gli interventi formativi rivolti alla valorizzazione delle intelligenze multiple necessita, come già ricordato, un ripensamento del metodo didattico nel disporre di luoghi e tecnologie idonei ad ospitare e supportare questi processi. Tutto ciò si riferisce ad un lungo dibattito già iniziato da E. Morin che fu tra i primi a sottolineare come la divisione del sapere in “organizzatori” - le discipline - sia una forzatura concettuale. Secondo Morin la reintegrazione dei saperi della cultura umanistica e della cultura scientifica consentirebbe di rispondere alle sfide della globalità e della complessità nella vita quotidiana, sociale, politica, nazionale e mondiale. In tal modo Morin restituisce alla complessità, e pertanto all’ interdisciplinarità, un ruolo cardine nel processo educativo, invitando gli insegnanti ad incentivare la ricerca di connessioni all’interno dei concetti nella stessa materia e tra le varie discipline sui vari livelli del sapere.
Nella scuola tutto ciò si traduce nell’adottare un approccio multimodale nella didattica, che consente agli alunni di partecipare ai processi di apprendimento in modo soggettivo, utilizzando strumenti di conoscenza, di scelte e di produzioni consoni alla propria esperienza e cultura. Sul piano della modellistica ciò implica il passaggio da una concezione “oggettivistica” della conoscenza, ad una concezione “costruttivista” della stessa. Quest’ultima si basa su un ruolo particolarmente attivo degli allievi, in quanto il processo di apprendimento si realizza nel campo delle esperienze personali, in un prodotto “socialmente, storicamente, temporalmente, culturalmente e contestualmente costruito”.
Appare evidente, dunque, che non esiste un sapere uguale per tutti, ma un processo che deriva dalle realtà culturali e concrete in cui ogni alunno si trova ad operare, derivato dalle esperienze di ognuno. Questo esige una grande varietà della offerta didattica e una certa flessibilità per renderla adattabile alle capacità e all’interesse di ognuno. E’ in questo contesto che gli strumenti multimediali possono assumere il ruolo di mediazione tra la cultura scolastica e quella degli alunni. Nell’attuale situazione scolastica il pluralismo dei modi di trasmettere e di apprendere le conoscenze va coniugato con l’esigenza del distanziamento fisico tra gli alunni legato alla loro capacità di autogestire individualmente le loro competenze.
 
3.Lo spazio esterno alla scuola deve presentare gli stessi standard di benessere e abitabilità e sicurezza delle altre strutture pubbliche e private adibite alla cittadinanza. La scuola in tal senso si apre all’esterno per attivare sinergie col territorio e cogliere, ospitare e rilanciare ciò che il territorio stesso offre. Allo stesso tempo si offre alla comunità mettendo a disposizione strutture e ambienti.
E’ importante capire la natura sistemica dei comportamenti di aggregazione nell’ambiente esterno in quanto lo sviluppo della responsabilità civica è strettamente legata alla posizione e al riconoscimento che gli individui occupano nella struttura sociale. Per citare un esempio i soggetti di origine Rom, emarginati spesso dalla società, assumono atteggiamenti verso l’ambiente circostante che rispecchiano la loro mancata responsabilità verso la società dove non si sentono rappresentati né integrati. Lo stesso vale per soggetti immigrati di recente sul nostro territorio che spesso si agglomerano in zone periferiche delle città.
I rapporti con l’ambiente partono innanzi tutto dai rapporti tra gli individui che vivono esperienze reali, coinvolgendo famiglie, partecipando a corsi multimediali, apprendendo i dettagli tecnici anche attraverso esperimenti, giochi e test di autoapprendimento. Nel progettare processi di integrazione tra gli inseriti nel loro ambiente occorre sfatare i pregiudizi reciproci, e fare emergere il concetto di identità plurime e complesse, esaminando gli elementi che la compongono. Così ad esempio sarà utile e necessario far comprendere che alcuni elementi identitari quali la religione o l’origine etnica possono variare da individuo a individuo ma al contempo ciò che unisce tutti in una unica dimensione devono essere le regole che non sono solo morali ma anche sociali per favorire il benessere degli individui e la loro convivenza. In tal senso la valutazione degli apprendimenti sull’ambiente dovrà tener presente i seguenti obiettivi:
  • educare a visioni pluralistiche ed interculturali centrate sull’ambiente e i suoi elementi di base. • educare alla responsabilità civica collettiva riconoscendo il valore delle azioni individuali all’interno di un gruppo;
  • comprendere il concetto di ambiente articolato in modo ecosistemico;
  • favorire la presa di coscienza dell’ambiente partendo dagli elementi di base: aria acqua terra mare;
  • riconoscere i vari contesti ambientali: ambiente familiare, scolastico, territoriale, nazionale, motivando gli alunni ad osservare e descrivere i propri ed altrui comportamenti all’interno di ogni singolo contesto;
  • attivare strategie plurime basate su valori etici diversi per cambiare e migliorare i contesti ambientali.
I requisiti di questo nuovo modo di vivere la scuola non possono non essere inclusi nei documenti guida per le nuove scuole.
 
 

Riferimenti Siti e documenti web

INDIRE, Quando lo spazio insegna, Indire Ricerca, Firenze 2012. www.indire.it/quandolospazioinsegna/eventi/2012/miur/ www.indire.it/2012/10/30/hellerup-la-scuola-senza-banchi/

Bibliografia

Malaguzzi, L. (2010). I cento linguaggi dei bambini. L’approccio di Reggio Emilia all’educazione dell’infanzia. Bergamo: Edizioni Junior, 2010.

Baroni M.R. (1998), “Psicologia ambientale” Il Mulino, Bologna

Bruner J.,Toward a Theory of Instruction, 1966. Trad. it. Verso una teoria dell'istruzione, Roma, Armando, 1982.

De Marco S.M. (2015), “Psicologia e architettura: studio multidisciplinare dell’ambiente” Aletti Editore;

Filippini T. (1990), Introduction to the Reggio Approach, paper presentato alla conferenza annuale della National Association for the Education of Young Children (NAEYC), Washington (D.C.).

Gardner H., Educazione e sviluppo della mente. Intelligenze multiple e apprendimento Erickson 2005

Maragliano R., "La nuova multimedialità e la scuola" - Intervista a Mediamente Rai.

Morin E., La testa ben fatta. Riforma dell'insegnamento e riforma del pensiero, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000,

Didattica delle discipline

Documenti, articoli e riflessioni dal Gruppo di Lavoro promosso da Clotilde Pontecorvo

E’ possibile fare appassionare ragazze e ragazzi a vicende e personaggi del passato? di Franco Lorenzoni

Assenza di futuro e materialità dei conflitti nel XXI secolo, di Marianella Sclavi

 

 

Educazione Civica

Documenti, articoli e riflessioni dal Gruppo di Lavoro promosso da Clotilde Pontecorvo

Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica

Parere del CSP sulle Linee Guida

Nella scuola, in autunno, anche i contenuti, di Giunio Luzzatto

Come, già il prossimo anno, l'Educazione Civica?, di Giunio Luzzatto (da Sito Scuola7, n.191 - 29/06/2020)

Quale spazio si vuol dare davvero all’educazione civica? , di Franco Lorenzoni

Qualche riflessione, di Elio Raviolo

 

Sul tema rimandiamo anche alla pagina "Educazione civica, la volta buona?" che riporta alla progettazione di percorsi trasversali per la formazione dei docenti e la relativa programmazione didattica, attuale work in progress da parte di Sisus in rete con altre istituzioni.

IL PUNTO DI VISTA SUL PNRR

La VII Commissione della Camera dei Deputati (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE) ha richiesto il punto di vista del gruppo di studio coordinato da Clotilde Pontecorvo sul PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), il programma di investimenti che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19. 

Ecco il documento inviato a nome del gruppo, sulla bozza del 12 gennaio 2021.

 

2021: gli abbracci ritrovati?

CHE IL 2021 SIA L’ANNO DEI BACI E DEGLI ABBRACCI RITROVATI E DI MAGNIFICI ASSEMBRAMENTI IN CUI INCONTRARCI DI NUOVO

Finalmente il 2020 ha finito i suoi giorni. Ho ascoltato un ragazzino di San Giorgio a Cremano dire che è questo è stato un anno che racconterà ai suoi nipoti tra settant’anni e tutti abbiamo consapevolezza di quanto questi lunghi mesi stiano pesando, in modo particolare, su bambine e bambini, ragazze e ragazzi, rischiando di appannare l’immaginario di ciascuno di noi.

Il 2020 è stato l’anno della clausura domestica, dei confinamenti obbligati, dei distanziamenti necessari.

In un nido di Roma, a settembre, è stato appeso un cartello con scritto: “Qui si pratica un distanziamento socievole”. In tante e tanti, in questi mesi, con i più diversi mezzi abbiamo provato a rompere distanze che approfondivano discriminazioni presenti da sempre, che stavano aumentando a dismisura emarginazioni e sofferenze.

Per noi che amiamo saltare i muri e crediamo in una scuola sconfinata, che ci sforziamo di immaginare un’umanità capace di attenuare e sciogliere i confini che escludono, l’impegno è quello di provare a rimuovere, ciascuno nel suo campo, qualche ostacolo che impedisca aperture vitali.

L’augurio a tutte e tutti è, allora, quello di riuscire e a tessere più che mai ora relazioni capaci di aprirci all’incontro con gli altri, sviluppando nuove curiosità e conoscenze, perché nessuno merita di vivere in un mondo in cui sia bandito il corpo e i baci e gli abbracci e il ritrovarci tutti insieme e costruire ogni sorta di comunità, sia pur provvisorie.

E poiché abbiamo bisogno di tutta la nostra immaginazione, ascoltiamo con cura e attenzione le voci di bambine e bambini, ragazze e ragazzi capaci di giocare a dondolare su un mondo appeso a un filo, come fanno con allegra e salutare anarchia questi ragazzi dipinti nel 1860 da André Henri Dargelas, in “Le tour du monde”.

 

franco lorenzoni

 

 

 

 

Gruppo Pontecorvo: il lavoro procede su piattaforma

Dopo mesi di silenzio più o meno forzato, Clotilde Pontecorvo -  con Vittoria Gallina e con il supporto di Dario Missaglia di ProteoFareSapere - ha elaborato quattro incontri via Zoom per dicembre e gennaio nei pomeriggi dalle 16 alle 19.

I giorni previsti sono, salvo imprevisti dell'ultima ora : il  3 e il 17 dicembre 2020, il 14 e il 28 gennaio 2021.

Questi i temi che saranno propostti alla discussione:  Valutazione - Snodo tra Scuola dell'Infanzia e Scuola Primaria - DaD come didattica a rete - Integrazione tra materie scientifiche.

I componenti saranno invitati per ogni singolo incontro, con qualche giorno di anticipo (con le relative credenziali per il collegamento e con le informazioni specifiche della giornata). Chi desiderasse unirsi al gruppo, anche solo per ascoltare, può scrivere alla redazione del sito.

Rimandiamo i lettori ad un testo di Vittoria Gallina, pubblicato su Education 2.0, che può servire come base di discussione per la prima giornata.

 

La Formazione iniziale degli insegnanti: il secondo incontro

 Come annunciato nel precedente  incontro dell'8 aprile u.s., ecco il secondo  webinar sul problema del reclutamento/formazione dei docenti, che stavolta focalizzerà in particolare quelli della scuola  secondaria.

L'incontro si terrà il 10 giugno 2021, dalle ore 16:30 alle ore 19 sulla piattaforma Zoom con la gestione di Cinzia Mandas (CEMEA Sardegna)

Ecco di seguito, il programma.

Il problema del reclutamento dei docenti secondari

  • Saluto: Clotilde Pontecorvo
  • Quadro normativo relativo ai Paesi europei : Vittoria Gallina (Educazione degli Adulti, Roma)
  • Ritorni il merito per il reclutamento dei docenti : Sabino Cassese (Professore Emerito di Diritto Costituzionale)
  • Il rapporto tra università e scuola nella formazione dei docenti italianiMarisa Michelini (Univ. Udine)
  • Una proposta per evitare la produzione di docenti precari in Italia : Giunio Luzzatto (Univ. Genova)
  • Situazione e formazione dei docenti secondari italiani : Andrea Gavosto (Fondazione Agnelli)
  • Gli interventi ministeriali dopo la fine delle SSIS : Nicoletta Lanciano (Univ. Roma 1)

Dopo le relazioni iniziali tutti sono invitati a intervenire con interventi non superiori ai cinque minuti

Conclusioni: Clotilde Pontecorvo

LINK per partecipare: https://us02web.zoom.us/j/88013926946?pwd=N0NnQXZoUEZTdy8xa2ZQY0 ZVZ3p5QT09#success

La Formazione iniziale degli insegnanti

 

Un nuovo imperdibile appuntamento per il gruppo di lavoro creato intorno a Clotilde e alla Biblioteca Maurizio Pontecorvo.

Giovedì 8 aprile, dalle ore 16.00 alle 19.00 , si terrà su piattaforma online il webinar "Formazione iniziale dei docenti secondari".

Relazioneranno, oltre a Clotilde Pontecorvo, Vittoria Gallina, Nicoletta Lanciano, Annamaria Lona, Bruno Cavallaro, Paolo NittiAnna Lepre, Marisa Michelini, Olivia Levrini.

Il seminario sarà il primo dei due previsti sulla formazione dei docenti.

Qui di seguito, e in allegato, il programma dettagliato dell'evento

 

 

 

 

FORMAZIONE INIZIALE DEI DOCENTI SECONDARI

Coordinatore: Vittoria Gallina

Vittoria Gallina, Presentazione delle due giornate relative alla formazione dei docenti di scuola secondaria

Clotilde Pontecorvo, Struttura ed esperienza della SSIS Lazio

Nicoletta Lanciano,  Dalla fine della SSIS ad oggi: procedure attuali per la formazione iniziale dei docenti secondari

 

L’ESPERIENZA DELLA FORMAZIONE DEI DOCENTI PRIMARI

Annamaria Lona (Verona) - Linee guida ed esperienza del tirocinio
Paolo Nitti (Varese) - Imparare a insegnare l’italiano tra teoria e pratica

 

TIROCINIO PER LA FORMAZIONE DOCENTI SECONDARI

Bruna Cavallaro (Ex supervisore SSIS Lazio per la scuola superiore) - Tirocinio per la scuola secondaria di secondo grado
Anna Lepre (Ex supervisore SSIS per la scuola media) - Tirocinio per la scuola secondaria di primo grado

 

LABORATORIO DIDATTICO

Marisa Michelini (Università di Udine) - Laboratorio di Didattica della Fisica
Olivia Levrini (Bologna) - L’esperienza dell’indirizzo didattico del corso di laurea in Fisica

 

Segue il dibattito tra i partecipanti.

Conclusioni provvisorie: Clotilde Pontecorvo e Vittoria Gallina.

 Per partecipare è necessario inviare una mail entro il 5 aprile 2021 a clotilde.pontecorvo@gmail.com

 

Segnaliamo, sull'argomento, l'interessante lettura del  LIBRETTO AZZURRO che GEO ha redatto a sintesi del Convegno di giugno scorso sulla Formazione professionale degli insegnanti a cui hanno partecipato 1600 docenti, presentando 289 contributi in rappresentanza dei rettori delle università italiane e di 38 associazioni e società scientifiche

GEO è un Centro di Ricerca Interuniversitario per lo Studio della Condizione Giovanile, dell’Organizzazione, delle Istituzioni Educative e dell’Orientamento fondato nel 2000, con una convenzione da Università de L’Aquila, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Pavia, Università di Siena, Università di Torino, Università di Udine, Università degli Studi di Lecce, Università degli Studi di Catania.

Attualmente il Centro è costituito da una rete di undici Università (L’Aquila, Bari, Brescia, Calabria, Camerino, Napoli Federico II, Pavia, Salento, Siena, Trento, Udine) che da tempo sono collegate per attività comuni riguardanti l’orientamento.

Esperienze paradigmatiche

Di valore davvero esemplare tutte le esperienze che sono state riportate e descritte nell'incontro sulla formazione iniziale degli insegnanti che si è svolto su piattaforma Zoom Giovedì 8 aprile scorso.

A partire da una "ricognizione" della storia dei percorsi fatti dai primi esperimenti fino ad oggi, che siamo in un momento di stasi, ma nel quale si inseriscono delle importanti sperimentazioni che qui vengono in parte riportate. 

Questa attenzione alle esperienze fatte a conclusione dei percorsi universitari, nella direzione di una formazione che fosse - come ha ben detto Vittoria Gallina - "una attrezzatura professionale in cui i contenuti disciplinari sono visti come strumenti di lavoro degli insegnanti", non ha costituito una riflessione fine a se stessa, ma al contrario vuole segnare un punto di ripartenza e anche di stimolo per le istituzioni. Anche in previsione di un prossimo secondo incontro sul tema, possibilmente allargato anche a figure istituzionali con cui condividere questi auspici.

Di particolare interesse la narrazione dei laboratori di Didattica della Fisica sperimentati nelle Università di Udine e di Bologna.

A questo link si può seguire/rivedere l'intero incontro (coordinamento tecnico a cura del CEMEA).

L’acquisizione della lingua scritta nei bambini

L’acquisizione della lingua scritta nei bambini è il tema del nuovo webinar promosso da Clotilde Pontecorvo, che si terrà Martedì 25 maggio 2021, dalle 16:30 alle 19:00 e approfondirà i problemi della prima alfabetizzazione e della formazione di insegnanti e educatori. Questo il programma completo:

  • Anna Maria Ajello (INVALSI) : Ricordando la ricerca di Marina Pascucci
  • Clotilde Pontecorvo (Professore Emerito di Sapienza Università di Roma): La prima alfabetizzazione
  • Camilla Monaco (FISM di Trento): Formare educatori e insegnanti a sostenere i processi di costruzione della lingua scritta dei bambini dal Nido alla Scuola dell’Infanzia
  • Margherita Orsolini et alli (DPSS di Sapienza Università di Roma): Predittori della lettura in bambini monolingui e bilingui: il ruolo del livello di istruzione dei genitori
  • Franca Rossi (DPSS di Sapienza Università di Roma): La Complessità delle esperienze quotidiane dei bambini nel primo anno di scuola primaria

 

 

La storia contemporanea a scuola

La storia contemporanea a scuola: questo il tema del prossimo incontro-seminario on line (su piattaforma Zoom), organizzato da Clotilde Pontecorvo, che si terrà il prossimo 4 febbraio, dalle ore 16.00 alle 19.00.

Ecco il programma dettagliato

  • Coordinamento: Cinzia Mandas
  • Breve introduzione di Clotilde Pontecorvo
  • Luigi Berlinguer – Professore Emerito ed ex Ministro del MIUR  : Il Decreto–legge sul Novecento
  • Guido Crainz – Università di Teramo  :  Più storia contemporanea, certo, ma… Quale?
  • Anna Foa – Università di Roma “La Sapienza”  .  Ascoltare le voci della storia
  • David Bidussa – Fondazione Giangiacomo Feltrinelli  .  Storia e memoria
  • Mirco Dondi – Università di Bologna  :  Breve intervista sulle conoscenze storiche delle matricole di Lettere di Bologna
  • Paolo Ferratini – Liceo scientifico di Bologna  :  Storia Contemporanea come educazione alla vita civile
  • Franco Lorenzoni – Associazione Cenci Casa-Laboratorio (Terni)  :  Come far appassionare ragazze/i a vicende e personaggi del passato

Dopo le relazioni iniziali tutti sono invitati a intervenire, ma gli interventi non devono superare i cinque minuti

Questo il link per accedere : La storia contemporanea a scuola

La parte tecnica sarà curata e gestita dal CEMEA Sardegna.

Offriamo intanto ai lettori degli spunti di riflessione preziosi che ci suggerisce Franco Lorenzoni.

Come rivitalizzare l’incontro tra i ragazzi e la storia

Appassionati ed appassionanti gli interventi dell'incontro sulla Storia contemporanea a scuola, tenutosi online nel pomeriggio di giovedì 4 febbraio.

Tanto i relatori quanto gli intervenuti hanno aperto interessanti scenari su cui bisognerà ancora tornare a riflettere, come in tanti si sono augurati e ripromesso a conclusione dell'evento.

A QUESTO  LINK si potrà rivedere la registrazione completa.

Seminario sulla DaD

Pur non avendo affatto rinunciato all’impegno per la riapertura della scuola secondaria superiore, il gruppo di Clotilde Pontecorvo si occupa della Didattica a Distanza, seguendo il calendario già prefissato. D'altronde il tema è stato ampiamente dibattuto all'interno del gruppo di lavoro: si possono consultare qui i documenti già prodotti.

L'incontro su piattaforma  si terrà giovedì 14 gennaio, dalle 16 alle 19, e tratterà appunto delle modalità della Didattica on Line, con la collaborazione di Mario Fierli, Guglielmo Trentin, Donatella Cesareni, Beatrice Ligorio, Patrizia Sposetti  e Vittoria Gallina, secondo il seguente programma.

 

 

Coordinamento Mario Fierli – Education 2.0, Rivista on line

interventi:

  • Guglielmo Trentin – ITD CNR  -   La rete e gli spazi ibridi di apprendimento
  • Beatrice Ligorio - Università di Bari  -  Approccio Blended ed evoluzione trialogica
  • Donatella Cesareni - Università di Roma 1   -  Collaborare a distanza: tecnologie e apprendimento collaborativo.
  • Patrizia Sposetti - Università di Roma 1 -   La parola alle e agli insegnanti. L'indagine nazionale Sird sulla didattica a distanza
  • Vittoria Gallina - Education 2.0  -   Rischi e opportunità della didattica a distanza per la scuola e il lifelong learning

Tutti e tutte sono invitati a intervenire, ma gli interventi non debbono superare i 5 minuti

Clotilde Pontecorvo : Conclusioni del seminario

La parte tecnica è a cura del  CEMEA. Il seminario sarà registrato e trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Federazione Italiana dei Cemea www.facebook.com/FITCEMEA

Suggeriamo intanto di consultare questa raccolta -  che ci segnala Franco Lorenzoni - di osservazioni sulla DAD raccolte da Antonio Fini  (che così le commenta) tra bambini e ragazzi della scuola che dirige a La Spezia. Si tratta di pareri interessanti perchè problematici e in controtendenza rispetto alle opinioni prevalenti sulla questione. Da discutere, naturalmente.

Per un proficuo "apprendimento in rete"

Denso e pregnante di stimoli, spunti didattici, riflessioni e approfondimenti, il seminario (il terzo del ciclo predisposto dal Gruppo di lavoro di Clotilde Pontecorvo) che si è svolto online lo scorso giovedì 14 gennaio, e che si può rivedere integralmente a questo link

In apertura, Clotilde ha voluto ricordare quanto il gruppo e lei stessa si siano battuti - finora a vuoto! - per il ritorno ad una scuola in presenza, almeno per l'infanzia. Se certamente l'emergenza è innegabile, la scuola meriterebbe un migliore/maggiore/diverso impegno...

E tuttavia la didattica a distanza - che meglio sarebbe chiamare "integrata" - entrata così prepotentemente nelle nostre vite - di studenti, docenti, genitori, cittadini - ha un suo ruolo che non cesserà ovviamente con il cessare (ci auguriamo!) della pandemia. Per questo merita più che una riflessione,  e dunque anche questo gruppo di lavoro non ha voluto far mancare nel contesto la propria voce.

Perchè fare didattica "a distanza" non vuol dire trasferire davanti ad un computer modi tempi e abitudini della didattica in classe, tanto meno di quella frontale. E' piuttosto un laboratorio continuo di sperimentazioni, a cui probabilmente gran parte dei nostri docenti non erano preparati. Se nell'emergenza ognuno si "arrangia" - lodevolmente - come può, è indispensabile per il futuro prossimo una formazione specifica, attenta e costante, affinchè le tecnologie (sulle quali comunque si sono investite notevoli risorse)  non costituiscano per la scuola  l'ennesima occasione sprecata.

Su questi temi si sono succeduti gli approfondinmenti di Guglielmo Trentin, Beatrice Ligorio, Donatella Cesareni, Patrizia Sposetti e Vittoria Gallina, con il coordinamento di Mario Fierli. Sono seguiti gli interventi di Antonella Fatai, Marco Bella, Irene Cipriani, Luigi Mantuano, Elisabetta Cicciarelli, Lucia Sorce, e le conclusioni di Clotilde Pontecorvo.

Pensiamo di fare cosa utile ai nostri lettori mettendo a loro disposizione - per gentile concessione degli autori - le slide commentate nel corso del seminario.

Chi volesse, può inserire un commento in questa pagina

Il prossimo ed ultimo incontro è previsto per giovedì 4 febbraio,  sempre dalla ore 16.00 alla 19.00. I

 

Dalla pedagogia dell'ascolto al Protocollo pedagogico

Con un preciso riferimento al volume Ascoltare le idee degli altri (ed. Valore Italiano) e al documento di ProteoFareSapere Un protocollo pedagogico per il ritorno a scuola, si aprirà l'incontro del Gruppo di approfondimento coordinato da Clotilde Pontecorvo, previsto per giovedì 17 dicembre 2020 dalle 16.00 alle 19.00.

Questo nel dettaglio il Programma :

  • ore 16.00 Giovanna Zunino, introduce e coordina
  • ore 16.15 Clotilde Pontecorvo, Perché ascoltare
  • ore 16.40 Diana Penso, l'Ascolto che qualifica la professionalità docente
  • ore 17.00 Elio Raviolo, l'ascolto dei bambini/insegnanti nella co-costruzione della continuità infanzia-primaria
  • ore 17.20 Marco Rossi Doria, L'ascolto per aggredire, oggi, la povertà educativa
  • ore 17.40 Dario Missaglia, Ascoltare: un impegno politico- pedagogico da onorare.

Seguirà il dibattito.

L'aspetto tecnico è curato da ProteoFareSapere  

Proposte diverse per l'insegnamento attuale: La valutazione

Prendono il via Giovedì 3 Dicembre, dalle 16.00 alle 19.00,  a cura della Federazione Italiana dei Cemea i quattro seminari online promossi dalla Prof.ssa Clotilde Pontecorvo, dal titolo "Proposte diverse per l'insegnamento attuale”. Il tema di domani sarà  "La valutazione“

Introduce i lavori Clotilde Pontecorvo; relaziona poi  Vittoria Gallina con un articolo sul tema "Valutazione, valutazioni: il lavoro di chi apprende e di chi insegna". Coordina Raimondo Bolletta

Interventi programmati : Bruno Losito; Pietro Boscolo. La discussione è aperta a qualsiasi intervento (contenuto tra i 5/10 minuti).

L'incontro si svolgerà sulla piattaforma Zoom;  sarà possibile accedervi dal seguente link/indirizzo: Proposte diverse per l'insegnamento attuale - La valutazione

Qualora abbiate difficoltà a connettervi alla piattaforma potete inviare una mail a: r.perra@cemea.it  

Primo incontro e nuovo appuntamento

Interessante e davvero stimolante l'incontro promosso da Clotilde Pontecorvo e  andato "in onda" giovedì 3 dicembre scorso su piattaforma Zoom e in diretta Facebook.

Prendendo lo spunto da un proprio articolo, già pubblicato su Education 2.0, Vittoria Gallina ha dato il via al dibattito mettendo in evidenza innanzi tutto come la valutazione debba essere considerata lo strumento di un rapporto educativo, e come proprio su questo il problema vada impostato correttamente. L'evento, aperto dai saluti di Clotilde Pontecorvo e moderato da Raimondo Bolletta, è andato avanti fino alle 19.00, ed ha visto gli interventi di Bruno Losito, Eleonora di Maggio, Lucia Marchetti, Nicoletta Lanciano, Luigi Mantuano, Anna D'Auria, Pietro Boscolo, Elio Raviolo, Paolo Mazzoli.

La registrazione completa si può seguire a questo link.

Chi volesse, può inserire un commento in questa pagina

Il prossimo incontro è previsto per giovedì 17 dicembre sempre dalla ore 16.00 alla 19.00. Il tema sarà lo Snodo tra Scuola dell'Infanzia e Scuola Primaria, ma si avrà occasione di parlare ancora del tema della Valutazione, in particolare appunto nella Primaria. A questo proposito ricordiamo che sono state emanate recentemente l'ordinanza e le relative Linee Guida sulla nuova valutazione nella primaria, che pubblichiamo qui in allegato. Ricordiamo che i documenti prodotti e/o segnalati dal Gruppo di lavoro su questo ambito si possono ripercorrere nella nostra sezione dedicata, che viene aggiornata periodicamente.

Segnaliamo altresì la nota inter associativa CIDI, MCE, ProteoFareSapere, uscita qualche giorno fa, quando ancora eravamo in attesa delle Linee Guida.

Lo sguardo e la cura

In occasione della giornata Nazionale del MCE, Il gruppo di lavoro e ricerca  0-6 del Movimento di Cooperazione Educativa organizza per sabato 13 marzo 2021, dalle 10.00 alle 13.00,  un webinar dal titolo Lo sguardo e la cura, i fili e le trasformazioni che si svolgerà online sulla piattaforma Google.Meet.

Fondato sui principi della pratica della pedagogia dell’ascolto e della cura, l'incontro si svolgerà attraverso racconti e narrazioni, per consentire in questi momenti difficili, di mantenere fili e connessioni e permettere trasformazioni!

L'invito a partecipare è stato esteso a tutto il Gruppo di studio di Clotilde Pontecorvo, e volentieri aderiamo e diffondiamo.

A questo link il programma e l'indirizzo per partecipare

allegati: 

Il seminario MCE

Chi non ha potuto seguire - o comunque volesse vedere / rivedere - l'interessante seminario dello scorso 13 marzo 2021, Lo sguardo e la cura, i fili e le trasformazioni, organizzato dal Gruppo di lavoro e ricerca 0-6, può trovarlo qui:

Clicca sulla immagine per vedere il video: 

Fare Matematica a scuola

Ancora un incontro promosso dal Centro Studi Clotilde e Maurizio Pontecorvo in collaborazione con la Federazione Italiana dei CEMEA

Mercoledì 23 MARZO 2022, dalle 16:30 alle 19:00 si terrà il webinar

Fare Matematica a scuola: dall'infanzia alla secondaria di secondo grado

Segui QUI la registrazione dell'incontro

Ecco il Programma:

Introduzione di Clotilde Pontecorvo

Rosetta Zan (Università di Pisa): “Come nasce e come si può prevenire il rifiuto della Matematica

Paolo Mazzoli (Fisico, maestro e dirigente scolastico): “Cominciare a pensare per quantità: scuola dell'infanzia e scuola primaria

Maria Piccione (Università di Siena): “Studenti e oggetti della Matematica: un rapporto consapevole?

Rossella Garuti (Docente di scuola media): “In Matematica: poco ma buono

Mauro Palma (Matematico e Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale): “Bravi in Matematica

Antonella Fatai (Docente di Matematica del Liceo Classico Musicale ‘Petrarca’ di Arezzo): “Relazioni e conflitti in Matematica nella scuola secondaria di secondo gradoDiscussione generale

Conclusione di Vittoria Gallina

Il piacere di apprendere a scuola

Ricchissimo di spunti interessanti il webinar che si è tenuto lo scorso 17 febbraio, promosso dal Centro Studi Clotilde e Maurizio Pontecorvo in collaborazione con il CEMEA.

Dopo l'introduzione di Vittoria Gallina, gli interventi di :

  • Clotilde Pontecorvo, Discorso, non monologo: contro la lezione frontale
  • Paolo Mazzoli, Nostalgie illogiche e pigre
  • Maria Lucia Giovannini, Sollecitare il gusto di imparare
  • Guido Benvenuto, Ambienti di apprendimento e innovazioni didattiche : la lezione che cambia

Consigliamo a chi non ha potuto seguirlo di consultarne la registrazione

 

Ricordo di Giancarlo Cerini

Lo scorso 21 aprile è venuto a mancare  Giancarlo Cerini, ispettore scolastico dal 1987, che sino alla fine si è speso incessantemente per la scuola, in particolare come  esperto di scuola dell’infanzia. La leucemia lo ha ucciso a 70 anni. Nato a Forlì, ha iniziato il suo percorso nei panni di maestro per poi diventare direttore didattico nel 1981. Sei anni dopo è nominato ispettore in Emilia-Romagna e dirigente ministeriale. Una figura rispettata per la sua umanità e per la sua pacatezza. Cerini ha dedicato parte della sua vita proprio alla scuola dell’infanzia ed è stato uno degli estensori dei “Nuovi Orientamenti del 1991”. Si può dire che abbia rappresentato la storia dell’istruzione, e ha dedicato proprio agli insegnanti molti dei suoi libri e alcuni giornali che ha diretto: Rivista dell’Istruzione e il settimanale on line Scuola7. Ha partecipato a  conferenze e dibattiti in ogni parte d’Italia.

Pur sapendo della sua malattia, non si è arreso ma l’ha combattuta senza pietismo e con l’umiltà che lo contraddistingueva.

La scomparsa di Cerini ha lasciato più soli insegnanti, presidi, ma anche tante persone che l’hanno conosciuto in momenti diversi della vita.

Così lo ricorda il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che l’ha definito “servitore dello Stato”:  "Tutta la scuola italiana ha conosciuto Giancarlo Cerini, la sua dedizione intelligente e instancabile all'educazione. Il modo migliore per ricordarlo sarà continuare insieme il suo lavoro".

Nel "nostro" gruppo non vi è chi non lo conoscesse e non lo rimpianga adesso con affetto e ammirazione infiniti. Per tutti, ecco il saluto di Franco Lorenzoni, del quale pubblichiamo anche un più ampio ricordo (L’arte del tessere e del mettere in ricerca) :

"Giancarlo è stato un compagno di viaggio fuori dal comune. Non c'era argomento di cui non amava discutere, sempre con intelligenza, pacatezza e determinazione nel cercare le soluzioni migliori. Instancabile promotore di ricerca e innovazione ha percorso in lungo e in largo l'Italia per spronare noi insegnanti ad accettare le sfide dell'educare puntando sempre in alto. Amava dire che una buona riforma deve somigliare a una ballata popolare perché credeva davvero nella partecipazione attiva di tutte e tutti come condizione per trasformare davvero la didattica, non solo a parole.

Grazie Giancarlo per tutto ciò che ci hai dato. Abbiamo ancora tanto da imparare da te".