a.s. 2007/2008

anno scolastico 2007/2008

 

SCS1 - ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

CORSO SPERIMENTALE

Indirizzo: SCIENZE SOCIALI

 

Tema di: SCIENZE SOCIALI


 

 

Il candidato è tenuto a svolgere, a sua scelta, due temi tra quelli proposti:

 

I

Le società industrializzate presentano tassi diversi di mobilità intragenerazionale e intergenerazionale, cioè possibilità di cambiare posizione sociale durante la vita lavorativa o di avere una posizione sociale diversa da quella del padre. Industrializzazione e terziarizzazione creano nuove posizioni sociali e, quindi, mobilità, talora anche in misura consistente. L’istruzione è il principale “merito” che in una società sviluppata è atto a consentire una mobilità sociale, dalla classe inferiore verso la classe media impiegatizia o la classe superiore”.

S. SCAMUZZI, Le disuguaglianze sociali, in “Manuale di Sociologia”, Torino, UTET, 1994

 

Rifletti sul contenuto del brano sopra riportato e rispondi alle seguenti domande:

  • Quali elementi influenzano il destino sociale delle persone?
  • Qual è il ruolo del merito fra tali fattori?
  • Quale posto occupa l’istruzione in una organizzazione sociale di tipo meritocratico?

 

II

“La vita familiare deve avere la capacità di rinnovamento proprio in base agli avvenimenti che coinvolgono i singoli cambiando la dinamica del gruppo nel suo insieme. Quanto più la famiglia è un sistema, tanto più facilmente circoleranno le informazioni e le emozioni. In questa logica esistono singole autonomie, ma correlate dentro il gruppo. La totale libertà è solitudine e abbandono. Persino il conflitto adolescenziale con la tendenza al distacco è un processo dentro la famiglia: dentro, non contro.

Più del rapporto padre-figlio o madre-figlia, è bene valutare la relazione complessa tra tutti i membri del gruppo”.

V. ANDREOLI, Giovani. Sfida, rivolta, speranze, futuro, Milano, Rizzoli, 2004

 

Rispondi ai seguenti quesiti:

  • Il rapporto tra genitori e figli è difficile soprattutto in età adolescenziale: quali cause individua l’autore?
  • I problemi di ciascun membro della famiglia sono problemi dell’intero gruppo: in che senso?
  • La centralità del gruppo-famiglia consente approcci con discipline diverse. Quali?
  • Oggi si parla di terapia del gruppo familiare, a cui accenna anche l’autore. Per quali ragioni?

 

III

“La devianza può essere definita come la trasgressione, socialmente percepita, di regole, di norme in vigore in un determinato sistema sociale: è un comportamento che rimette in discussione sia le norme sociali che la coesione o l’unità del sistema. Tuttavia, tali norme subiscono modificazioni seguendo i mutamenti storici e sono giudicate diversamente a seconda dei sotto-gruppi che fanno parte di questo sistema”.

W. DOlSE — J.C. DESCHAMPS — G. MUGNY, Psicologia sociale, Bologna, Zanichelli, 1980

 

Discuti le seguenti questioni:

  • Definizione di un “sistema sociale” dal punto di vista dello psicologo e del sociologo.
  • Definizione dei concetti di norme sociali, regole, leggi.
  • Cosa si intende per “modelli sociali dominanti”.
  • L’emarginazione, l’aggressività, la devianza e la delinquenza: possibili cause, differenze ed effetti.

 

IV

“Una sana educazione si basa su diversi presupposti. Il più importante è una sana costituzione psichica degli educatori, che si esprime nel loro comportamento. I bambini imparano soprattutto dall’esempio delle persone a loro più vicine. Perciò nel loro ambiente di vita essi hanno bisogno di esempi sufficientemente buoni per quel che concerne le conoscenze e le abilità, gli atteggiamenti e le virtù che essi debbono acquisire. I bambini sono desiderosi di imparare, ed hanno bisogno di gratificazioni. Perciò si dedicano con tutte le forze a soddisfare le aspettative in loro riposte. Ma questo vale solamente se i loro interlocutori adulti sono coerenti, e se le loro richieste vengono mantenute nella stessa forma in modo stabile. Una sana educazione si ha specialmente quando nel comune ambiente di vita esiste una buona moralità, alla quale si conformino sia gli adulti che gli adolescenti. Fanno parte della buona moralità anche gli ideali validi per tutti i membri della comunità: i modelli comunemente accettati dall’uomo buono e dalla buona condotta di vita. Essi influiscono sul modo di sentire delle singole persone e lo rafforzano. Nello stesso tempo costituiscono i fini comuni per l’educazione dei giovani.

Non esistono mezzi universali. Ma come educatori non dobbiamo lasciarci intimorire dal gran numero di fattori che contribuiscono al formarsi della personalità”.

W. BREZINKA, L’educazione in una società disorientata, Armando 1995

 

Alla luce del brano proposto discuti i seguenti problemi:

  • L’educazione quale presupposto fondamentale della trasmissione dei valori propri di una qualsiasi società.
  • Il ruolo esercitato dall’educatore nella formazione della personalità.
  • Le cause principali della crisi dell’educazione nella società contemporanea.

 

 

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito soltanto l’uso del dizionario di italiano.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.