

Liceo Classico “L. Ariosto”
a.s 2013/2014
Approfondimento sull’integrazione, in particolar modo in Italia e nelle scuole
italiane, e racconto dell’esperienza di stage alla Scuola Primaria “A.
Franceschini” di Porotto.
Sara Boicelli, III Q
Il confronto con la complessità richiede l’esercizio del dubbio, la ricerca attraverso il dialogo e l’esplorazione intersoggettiva. Valutare nella scuola implica sempre un discorso educativo, che non può espletarsi in un mero lavoro di riduzione dei fenomeni a una dimensione quantificabile e misurabile, se non mettendo a rischio il valore stesso della valutazione.
Parlare oggi di valutazione, quando la scuola italiana è accusata di non avere una cultura della valutazione, quando nel sempre più confuso discorso politico si mette demagogicamente insieme valutazione e meritocrazia, richiede innanzitutto una riflessione sul modello di scuola che abbiamo in testa, richiede attenzione e cura verso i diversi soggetti coinvolti nel processo valutativo, richiede uno studio attento degli strumenti finora utilizzati.
Il tempo che ho a disposizione è limitato, non potrò dunque scendere in analisi puntuali, ma il contesto in cui mi trovo, un seminario con la presenza di docenti e dirigenti della Rete di scuole Passaggi e dell’Associazione SISUS (Società Italiana di Scienze Umane e Sociali), della Presidente dell’Invalsi e della prof.ssa Clotilde Pontecorvo, mi permette di puntare ai nodi principali, lasciando all’approccio seminariale di questo incontro lo spazio per una discussione che entri nel merito delle posizioni che proverò ad illustrare. >> leggi tutto
Ogni volta che il mondo adulto ne parla, usa parole vetuste, logorate, consunte dalla realtà che non è però quella di volta in volta trattata. Stasera nuovamente è così, si parla di giovani e movida, di giovani senza lavoro, di giovani mai pronti a cogliere l’occasione, quasi a voler intensificare presunte inefficienze socio-culturali.
Ho la sensazione che se ne parli per mettere da parte eventuali responsabilità, in una sorta di effimera autoassoluzione. Sul tema della famiglia, della scuola e del lavoro giovanile, l’assunto credo debba muovere i passi dalla consapevolezza che stiamo parlando di ultimi, si, proprio così, ULTIMI.